“La Guerra che Viene: L’Est Europa tra NATO, BRICS, Israele e la Trappola dei Balcani”
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BLOCCO 1 – LA MAPPA DEL RITORNO ALL’AUTORITARISMO
Ci hanno raccontato che i Paesi ex sovietici sarebbero diventati “come noi”.
Ma l’Europa dell’Est, oggi, è diventata una vetrina del nuovo autoritarismo globalizzato.
Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania, Georgia, Moldavia…
quasi ovunque, l’ultradestra avanza. In certi casi governa.
Tra religione etnica, nostalgia imperiale e sovranismo identitario, i leader moderati vengono spazzati via, e al loro posto emergono imitazioni locali di Trump, Putin e Orbán.
Non è un’anomalia. È un progetto funzionale agli equilibri del potere reale.
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BLOCCO 2 – ISRAELE, IL PASSAPORTO DEI NUOVI AUTORITARI
Un paradosso apparente: leader suprematisti, razzisti e antisemiti storici che oggi si dichiarano filo-israeliani.
La spiegazione è semplice:
Israele è diventato il lasciapassare per legittimare ogni autoritarismo purché sia “occidentale”.
Meloni, Simion, Orbán, Fico: tutti uniti da una fedeltà incondizionata a Tel Aviv.
Non per amore del popolo ebraico, ma per entrare nel club dei protetti, degli affidabili, dei sostenuti da chi controlla l’agenda euro-atlantica.
Israele offre tecnologia, narrative, alleanze, e soprattutto… immunità.
Chi è pro-Israele può anche reprimere la stampa, arrestare oppositori e discriminare le minoranze:
non verrà mai chiamato “dittatore”.
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BLOCCO 3 – NATO CONTRO BRICS: CHI COMPRA CHI?
L’Est Europa non è più uno spazio di libertà da difendere.
È diventato un mercato aperto di influenze, dove si vendono sovranità, infrastrutture e consensi.
•La NATO compra fedeltà con basi e addestramento.
•I BRICS promettono denaro senza diritti.
•Israele vende sicurezza, spyware, tecnologie di controllo.
•La Cina costruisce strade e compra silenzio.
•La Russia destabilizza con disinformazione e gruppi etnici.
Ogni governo dell’Est è ormai un oscillatore geopolitico:
oggi si dichiara filo-UE, domani stringe accordi con Pechino, dopodomani vota contro le risoluzioni ONU sulla Palestina.
È il nuovo multiallineamento opportunista.
E il popolo?
Serve solo per votare, pagare e tacere.
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BLOCCO 4 – DISINFORMAZIONE E GOLPE ELETTORALI INVISIBILI
Le nuove guerre non si vincono con i carri armati.
Si vincono con gli algoritmi, le fake news, i troll, i micro-targeting su TikTok.
In Romania, Simion ha sfiorato la presidenza con una campagna costruita sul modello MAGA:
•falsi sondaggi,
•notizie manipolate,
•narrativa di “salvatore anti-establishment”.
Dietro le quinte:
•reti coordinate,
•bot alimentati da server russi e americani,
•fondazioni filo-atlantiste e ONG mascherate.
BLOCCO 5 – LA GUERRA CHE VIENE: UN’EUROPA GIÀ OCCUPATA
Ci parlano di democrazia, libertà, valori europei.
Ma nessuno dice chi li decide, questi valori. E chi li vende.
L’Europa orientale è già stata occupata:
non da truppe nemiche, ma da interessi invisibili.
•Dalle lobby energetiche,
•dalle banche internazionali,
•dalle agenzie di sicurezza,
•e da governi che si dichiarano “democratici”, ma agiscono con la mano di ferro.
Questa non è una crisi temporanea.
È una strategia permanente.
Una strategia che ha bisogno del caos per sopravvivere.
Che usa il nazionalismo come anestetico, il filosionismo come copertura, e la guerra come pretesto per il controllo.
La nuova guerra è già iniziata.
Non serve dichiararla.
Basta normalizzarla.
E noi l’abbiamo già accettata.
La sovranità digitale è la prima a crollare.
E con essa cade la possibilità stessa di distinguere il vero dal costruito.
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