In genere, quando si sente la parola gratitudine si pensa a quello stato mentale di riconoscenza che si prova verso qualcuno (o verso qualcosa) quando si verificano determinate condizioni. Tuttavia, la gratitudine, non è soltanto un passivo stato conseguente ad un evento che si è verificato nella vita, ma, a seconda di come viene espresso, può (e deve) essere anche un vero e proprio stato di azione. Negli ultimi tempi, con i vari neo-movimenti pseudo-new age (tutti comunque legati ad un movimento-madre chiamato “Nuovo Pensiero” formatosi negli Stati Uniti a metà dell’Ottocento e attivo ancor oggi) si è sentita spesso questa parola e spesso è stata associata ad una sorta di felicità asettica che l’uomo dovrebbe provare per attrarre a sé cose, eventi e situazioni favorevoli alla sua esistenza. Se le evidenze empiriche di questo fatto sono difficili da trovare e peraltro neanche confutabili, è pur vero che ricercatori di ogni ambito stanno sempre più comprovando che il benessere psico-fisico di un individuo è strettamente legato al ruolo che la gratitudine ha nella sua vita.

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