In questo episodio del Diario di Eldrin, il nostro gnomo delle foreste si risveglia dolorante su un carro, circondato da compagni pensierosi, frammenti che brillano, e libri che sembrano più vivi di quanto dovrebbe essere legale. La comitiva fa ritorno alla tenuta Magureth tra silenzi carichi, zuppe salvifiche e misteri che bussano alla porta del destino (ma nessuno vuole aprire). Tra tentativi falliti di leggere tomi arcani, sguardi sospettosi e il vento che sussurra cose poco rassicuranti, Eldrin riflette su cosa significhi davvero “una giornata tranquilla”. Spoiler: non è questa.

In questo nuovo episodio del Diario di Eldrin, il nostro gnomo preferito si sveglia con un mal di testa, scopre rune fomoriane, affronta uccelli armati fino ai denti e riceve bracciali magici che lo fanno parlare con le piante (e forse anche con i mobili). Intanto Kalimba sfida i lupi con la sua solita diplomazia da alabarda, Eryndis comincia a brillare misteriosamente, e Keall annota tutto con l'aria di chi ne sa più del narratore stesso. Ma il vero protagonista? Un frammento di vetro, qualche porta chiusa, e una torre che ha più segreti di un arcimago in pensione. Preparatevi a scoprire cosa sono gli Omenpath, perché certi libri non dovrebbero attrarre così tanto... e soprattutto perché, nel dubbio, non bisognerebbe mai toccare nulla che luccica.

In questo episodio Eldrin ci porta dentro una giornata degna dei migliori racconti fantastici: tra un risveglio in pieno bosco con un misterioso “passaporto per Quattro Strade” e l’apparizione scenica di Chandra, un’incantatrice fiammeggiante che sembra uscita da un rituale tribale con la furia di una supernova. La ricerca di Hierba porta Eldrin e Kalimba alla Locanda Millefiori, dove la diplomazia prende le forme inaspettate di uno scoiattolo imbranato e una birra rovesciata. Nel frattempo, nuovi personaggi si avvicinano al cuore dell’intreccio: Alan Woods e Keall Moonstone giungono a Quattro Strade su un carro guidato dal loquace Halvin Copperhand, mentre Eryndis accoglie vecchi e nuovi alleati con la stessa prontezza con cui assembla le sue bombe artigianali. Tra locande accoglienti, zuppa di miele, pozioni lasciate in eredità e visioni lontane, la parola d’ordine diventa una sola: Elgard. Un nome sussurrato tra fuochi e frammenti, una montagna da raggiungere, e un destino che comincia ad accendersi.
Tutto è pronto: l'avventura ha preso fuoco. E lo scoiattolo è sopravvissuto.