Share Il teatro di Eduardo
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Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione.
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione.
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione.
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione.
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione.
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione.
Inedito documento da una rappresentazione televisiva del 01 gennaio 1962 registrata dall'allora giovane studente Lello Mazzacane che nel 2007 decise di donarlo alle Teche Rai.
Questa commedia, come altre due dello stesso ciclo del 1962, fu cancellata per recuperare il nastro magnetico (allora un supporto costosissimo) su cui era registrata.
«E lo stesso Camilleri insieme a Barbara Scaramucci, direttrice delle Teche Rai, hanno affrontato la questione della commedie cancellate dalla Rai: avvenne tutto nei primi mesi in cui si usava la registrazione magnetica e i nastri costosissimi venivano riutilizzati; qualcuno cancellò anche "Sabato, domenica e lunedì" e "Sik, Sik l'artefice magico".» - fonte La Repubblica, 14 novembre 2000
Ferdinando Quagliuolo ha ereditato la gestione di un "banco lotto" dopo la morte del padre, è anche accanito giocatore in cerca di numeri vincenti, a dispetto della sua eccezionale sfortuna. Un suo impiegato, Mario Bertolini, al contrario inanella vincite su vincite, suscitando una feroce invidia nel suo datore di lavoro. Mario fa la corte a sua figlia Stella, quasi a sua insaputa, con la complicità della madre Concetta. Un giorno Mario annuncia la clamorosa vincita di una quaterna del valore di 4 milioni. Per l'occasione rivela a Ferdinando che i numeri li aveva ricevuti in sogno proprio dal defunto padre di lui, il quale va su tutte le furie: si impossessa del biglietto fortunato, rifiutando di corrispondergli la vincita, inoltre rivendica il diritto alla somma. La ragione risiede nel fatto che Bertolini era andato a vivere nell'appartamento dove Ferdinando aveva vissuto da ragazzo, quindi lo spirito di suo padre si sarebbe rivolto a Mario per sbaglio, volendo destinare la vincita a suo figlio.
Filumena Marturano è una ex-prostituta che vive da anni, more uxorio, con Domenico Soriano, un ricco pasticciere napoletano che un tempo fu suo cliente. Per costringere Soriano al matrimonio, la donna si finge morente in modo da invocare le nozze "articulo mortis", ma la messinscena non riesce e Don Domenico cerca in tutti i modi di annullare il sacramento. Filumena è così costretta a vuotare il sacco e a confessare a Soriano che è madre di tre giovanotti e che uno dei tre è proprio figlio del pasticciere e che, proprio per il loro bene, si è decisa a cambiare vita cercando il matrimonio con lui.
Titina De Filippo come Filumena Marturano.
Commedia scritta da Eduardo De Filippo insieme ad Armando Curcio e in onda su Radiodue nel 1959 con la sua regia. Tra gli attori protagonisti, oltre ad Eduardo, ricordiamo Clelia Matania, Pietro De Vico, Pupella Maggio e Nina De Padova
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