Quando troppo e quando niente. Da un lato il pieno di apparizioni, interviste, intemerate e ordinanze; dall’altro, il vuoto della sala qui sotto che in tempi piò tranquilli ospitava le sonnacchiose riunioni della Conferenza Stato-Regioni alla presenza dei governatori. Che poi “governatori“ non sta scritto da nessuna parte, solo che da una ventina d’anni i giornalisti hanno smesso di usare le virgolette e i governatori, come succede, ci hanno preso così gustoda comportarsi ormai come capi di Stato, viceré, piccoli Cesari, tribuni della plebe, cacicchi, caudillini e satrapetti - e con il coronavirus ancora di piò.