Se ne saranno andate, nel frattempo, le cavallette? Boh. L’informazione purtroppo funziona così, e con l’Africa ancora di piò: una suggestione allarmante, un breve strepito di parole, un comunicato della Fao o dell’Onu, uno o due video, qualche foto, qualche sporadico ritorno e buonanotte. Sottinteso: si arrangiassero un po’ loro, benedetti africani, tra guerre, eccidi, carestie e sbalzi meteorologici. Per cui le cavallette rimangono lì: fra Kenya, Etiopia e Somalia hanno infestato un’area di 2.400 chilometri quadrati ai danni di circa venti milioni di abitanti, per lo piò agricoltori e allevatori. Addio pascoli e raccolti.