Il Festival di Sanremo è un rito autocelebratorio di un'Italia benestante, risparmiatrice, avversa al rischio e diffidente delle istituzioni finanziarie (non senza ragione).
E' nostalgica degli anni '60, incarnati da Morandi, Ranieri, Peppino di Capri, Paoli & Vanoni (non quello della riforma tributaria) Al Bano e poi qualche spruzzata di anni '80 tra Lucio Dalla, Lorella Cuccarini, e Battiato, Depeche Mode, il solito Benigni.
E' un'Italia rassegnata, con poca voglia di investire, poco amore per lo studio, che non ama Zelensky perché ama farsi i c...zi propri.
Disprezza i politici ma li vota finché garantiscono lo status quo, che però condanna inconsciamente figli e nipoti ad un futuro mediocre.
E' la società signorile di massa, così definita da Luca Ricolfi in un suo libro, che vorrebbe fermare il mondo per scendere e vivere tranquilla.
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