Per avvalorare la necessità di un’educazione alla morte e al morire, è sufficiente richiamare il temperamento di Eraclito, il quale afferma nel frammento 106 che: “Gli umani sono attesi, dopo la morte, da cose che essi non sperano né suppongono”. L’essere umano, quando è desto, e illuminato dalla saggezza, illumina la sua strada con la luce della verità, ma non riesce a farlo se rimane dormiente. Sin dagli albori del pensiero filosofico, quindi, avere accesso alla conoscenza permette al saggio di accedere alla verità oltre la morte. Ma cos’è la verità? Questa è la domanda fondamentale.