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By Davide Mastrosimone
The podcast currently has 96 episodes available.
EPISODIO 92-
SUPERCOMMUNICATORS - CHARLES DUHIGG
Finalmente puoi ordinare il mio libro - 7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/
SITO: www.libriperilsuccesso.com
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Trascrizione del podcast
Immagina di trovarti davanti a un problema, una situazione inaspettata qualcosa che ti ha disturbato, generato ansia, tristezza, inquietudine, chi chiami per parlarne?
Pensaci un’attimo, quale persona tra tutte quelle che conosci è la prima che contatti al telefono o che vai a trovare per raccontaglielo.
Bene, questa persona è un supercomunicatore. Che è anche il titolo del libro di oggi scritto da Charles Duhigg.
cosa hanno di speciale queste persone? Che tipo di qualità possiedono, cosa fanno che puoi fare anche tu per diventare un comunicatore eccezionale.
Benvenuto a Libri per il successo, crescita personale da strada un podcast di Davide Mastrosimone, Episodio 92 .mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com e vi ricordo che se vi iscrivete alla newsletter vi arriva il corso di linguaggio del corpo che ho fatto e mi trovate anche su Instagram e per chiunque fosse interessato trovate il mio libro su Amazon Sette colpi di machete.
Ora basta pubblicità per mi son rotto i coglioni pure io di farla.
Il mio periodo impegnativo sembra essere giunto alla fine e ora ritrovo finalmente lo spazio che mi serve per produrre i podcast, grazie a tutti quelli che mi hanno scritto e che mi hanno aspettato.
Questo è un episodio molto pratico. la maggior parte delle nozioni che vedremo potete immediatamente usarle nella vostra prossima conversazione. Anche oggi stesso
Io lo so chi chiamo, e guardate la persona che chiamate non è necessariamente un genio o qualcuno di migliore di altri, tuttavia ha una particolarità, è in grado di capire, di ascoltare ma soprattutto di connettere con quello che gli stai dicendo.
Vedete comunicare è connettersi con le persone, capirle, allinearsi alle emozioni di chi vi parla ed esiste un metodo una serie di accortezze per riuscire a farlo.
Vi faccio un esempio. Sarà capitato a chiunque abbia una relazione, viene la vostra fidanzata e comincia a raccontarvi quello che le è successo a lavoro, e ve lo racconta in maniera lucida, fotografia con mille dettagli, al che il macho alfa con un sorriso arguto, apre la bocca e comincia a dirgli quello che dovrebbe fare, e lei si incazza come un demonio.
Perchè?
Voleva solo raccontartelo non che tu lo sistemassi, quindi la tua compagna ti racconta un problema perché ha la necessità di buttarlo fuori di essere ascoltata e tu vai a tirar fuori il tuo cazzo di cacciavite per aggiustarlo. Sbagliato, molto sbagliato.
Cosa è successo? Che chi parla lo fa su un piano di frequenze precise e chi ascolta non le recepisce e risponde con frequenze di un piano diverso.
Numero 1- capire che tipo di comunicazione sta avvenendo.
Ne esistono solo tre, e un supercomunicatore capisce subito di quale si tratta, ed è in grado di rispondere con le frequenze corrette.
Abbiamo le comunicazioni pratiche - dove chi parla sta cercando una soluzione, dove si sta prendendo una decisione, è un piano razionale, logico, chi va a prendere i bambini a scuola oggi? Come pensi che dovremmo gestire i prossimi 6 mesi della casa che stiamo costruendo? La persona che ti parla vuole essere aiutata.
La seconda è la comunicazione emozionale, che tratta di come ci sentiamo, di come ci hanno fatto sentire, e di tutto quello che ha a che fare con le nostre emozioni, e qui chi parla vuole essere capito, in qualche modo abbracciato
Infine le comunicazioni più tipiche e comuni, sono quelle sociali, gossip, pettegolezzi vari, le lamentele le critiche e chi più ne ha più ne metta. hai visto quel coglione come mi guardava? Sono conversazione per capire chi siamo agli occhi degli altri, riguardano sempre il contesto sociale. E in questo caso la persona vuole essere ascoltata
Quindi abbiamo tre dimensioni, e nelle scuole americane riassumono questo in maniera fantastica, quando un piccolo bimbo si avvicina alla maestra lei gli chiede, se vuole essere aiutato, abbracciato o ascoltato
Un supercomunicatore capisce perfettamente quello che vuole l’altra persona
Provateci, usate questo modello, cercate di capire subito quale di queste tre conversazioni sta avvenendo davanti a voi. E guardate che in una conversazione possono coesistere tutte e tre, sta a voi adattarvi a quella che sta avvenendo in quel preciso istante
Numero 2. Fate domande
Un supercomunicatore fa dalle 10 alle 20 domande in più rispetto a chiunque altro, il potere di una conversazione ce l’ha chi fa domande non chi parla, questo è il segreto.
Le domande inoltre ti permettono di capire e confermare la dimensione della conversazione e quello che desidera il tuo interlocutore, io ci ho messo un pò a capirlo
Quante volte abbiamo fatto brutte figure davanti alle persone in momenti conviviali di socializzazione, perché parlavamo presto senza avere informazioni, senza aver fatto le domande giuste, dando opinioni che non ci erano state chieste,
anni fa feci una figura di merda colossale, ero a una cena tra tante persone e si chiacchierava sulle modalità di incontro delle coppie in questo epoca, e la conclusione era che la maggior parte si conosceva online, Tinder e roba varia o a lavoro, e quindi cominciarono un pò tutti a parlare di quanto fosse difficile mantenere una relazione sul posto di lavoro e io dissi questa frase, non avete mai sentito il detto tieni il cazzo fuori dal palazzo, frase bruttisima, rimasero tutti pietrificati perché tre di quattro coppie che stavano a quella cena lavoravano insieme. Quindi non me ne uscii proprio come un supercomunicatore, avrei dovuto fare qualche domanda in più.
fate delle domande, aperte, che non implichino una risposta si o no, o un dato, pensate a quanto è diverso mentre parli con qualcuno invece di chiedere dove sei andato all’università, a Bologna, cosa hai studiato, economia, la conversazione è bella e finita, prova a chiedere qual’è stato il momento più emozionante del tuo periodo universitario.
Quando ti sei trasferito per studiare ti ricordi come ti sentivi i primi sei mesi, da solo in una città nuova, come lo hai vissuto?
L’autore propone un esercizio, di chiedere quand’è l’ultima volta che hai pianto davanti a qualcuno?
Pare che generi una connessione esplosiva.
Se tu fai domande del genere tiri fuori dalle persone delle emozioni, dei ricordi, e ti colleghi, ma non basta fare domande, il passo successivo e riformulare quello che ti hanno detto con parole tue. Parafrasare
Magari stai litigando con la tua fidanzata o fidanzato e ti sta spiegando qualcosa che sente che le da fastidio un buon modo di connettere e formulare il pensiero con le tue parole e chiedere conferma di aver capito, tu mi stai dicendo che ti senti solo nella coppia perché non ti aiuto abbastanza nella gestione dei bambini, giusto? Cosa posso fare o cosa vorresti che facessi per sollevarti da alcuni di questi pesi?
Un esempio, e continua fino a che non vi capite, comunicare è capirsi, nient’altro, ma siamo cosi ossessionati a farci capire che ci dimentichiamo di capire gli altri, ed è solo capendo chi hai davanti che puoi aprire le porte di quella persona e permetterle subito dopo di capire te.
Io lavoro nella vendita e ogni tanto in passato ho fornito servizi, dove qualche piccolo problemino poteva capitare, magari si fondeva un microfono o mille altre situazioni e i clienti spesso venivano da me che ovviamente ci mettevo la faccia molto nervosi e arrabbiati io ste situazioni le ho vissute ogni tanto, la mia tecnica era questa dato che lui o lei era estremamente incazzata allora io mi incazzavo ancora di più, mi venivano a dire guarda è successo guarda che errore, e allora io partivo dicendo, si è inaccettabile, non è possibile, ma guarda tu che roba ora vado li e metto tutti in riga comincio a far saltare qualche testa e via dicendo, mi incazzavo, ma per finta, io mi incazzo veramente poco, e a quel punto succedeva una cosa bizzarra che il cliente si addolciva, vedeva me incazzatissimo e mi diceva ma dai non è poi cosi importante, e io continuavo.
Si addolciva perché mi ero allineato alla sua emozione, tu sei incazzato e mi incazzo anche io ma insieme te, siamo della stessa squadra, capisco il tuo sentimento e addirittura sto più incazzato io di te.
Non funziona sempre ecco, però ogni tanto me ne sono uscito bene.
Una altra tecnica è quella di rispondere con delle storie che possano essere compatibili con l’emozione che il tuo interlocutore sta vivendo.
senza dire ti capisco, o anche a me è successo, puoi dire, sai quando avevo 23 anni mi è successa questa cosa, e racconti, mostri vulnerabilità ti apri
Dunque, per riassumere
Prima capiamo che conversazione sta avvenendo, sociale, emozionale, pratica, e ci allineiamo. Poi facciamo domande aperte, che cercano in qualche modo di far affiorare delle emozioni, dimostriamo all’interlocutore che abbiamo capito e la connessione avviene.
Provare per credere, è un libro davvero utile, cambia tutto quando impari ad ascoltare e chiedere piuttosto che parlare e giudicare.
Pensate ho recentemente visto un film, a me piace il cinema, mi piacciono le storie, oltre a leggere sono un grande consumatore di film, Mentre leggevo questo testo ho visto un film che si chiama TRAP, parla di uno psicopatico un serial killer che va a un concerto e il concerto stesso è una trappola per acciuffarlo, lui ovviamente lo capisce subito ma lo fa grazie alle sue doti di comunicazione, se vedete sto film e fate caso a come sto pazzo si approccia alle persone è incredibile, fa tutte le tecniche che vengono insegnate per creare un collegamento immediato. Le chiama per nome, le fa stare bene, fa le domande giuste, poi va bho le ammazza però so dettagli quelli, magari per completare e approfondire questo episodio andate a vedere il film prestando attenzione a come il protagonista parla alla gente che ha appena conosciuto.
Imparate a comunicare, ad ascoltare a chiedere, avete il mondo come palestra, divertitevi allenatevi, se imparate a farlo passate su un piano completamente diverso, vi vedranno in modo diverso.
Datevi da fare, se volete cambiare quello che vi succede fuori cambiate dentro, imparate qualcosa di nuovo, e comunicare può diventare la chiave del vostro progresso, iniziate subito a mettere in pratica queste piccole tecniche che abbiamo visto insieme e poi mi fate sapere.
Un caro saluto e a presto
EPISODIO 91-
LO ZEN E IL TIRO CON L'ARCO - EUGEN HERRIGEL
Finalmente puoi ordinare il mio libro - 7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/
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Im Dong-Hyun, è un atleta della corea sud, è stato per un periodo il numero 1 al mondo nella disciplina del tiro con l’arco. Ha partecipato a tre olimpiadi vincendo l’oro a squadre, e ha battuto diversi record. Durante le olimpiadi di Londra nel 2012 ha stabilito un record di 699 punti con 72 frecce. Non ho ben chiaro che cazzo significa in termini pratici ma pare essere un qualcosa di formidabile.
Cosa rende questo arciere particolare? è praticamente cieco. E attenzione io ho detto olimpiadi non para-olimpiadi.
Lui distingue i colori, soprattuto il giallo che è il colore che si trova al centro del bersaglio. Questo non riconosce i volti, vede delle forme, ma a 70 metri riesce a distinguere e percepire debolmente il colore giallo del centro.
La domanda è la solita, come cazzo fa uno che è non vedente al 90% da un occhio e all’80% dall’altro a diventare per un periodo il numero uno al mondo nella disciplina del tiro con l’arco. Come cazzo fa? Come fai a non innamorarti di storie del genere.
Questo è libri per il successo- crescita personale da strada, siamo all’appuntamento 91, sono tornato, dopo qualche mese di pausa. Questo episodio ha molto a che fare con il fatto che mi sia fermato e vi racconterò i motivi di questo blocco di questa assenza.
Ero in volo da Shangai a Roma, e ho letto un piccolissimo libro di Eugen Herrigel, un tedesco, professore di filosofia, tra l’altro ha insegnato questa materia anche a Heidelberg.
Si intitola lo zen e il tiro con l’arco.
Oggi usiamo la parola ZEN in maniera insensata, credo che siamo immersi in una superficialità impressionante, uno sente una cosa, legge un titolo di giornale o vede un post o un reel su Instagram o Facebook e crede di avere tutte le informazioni necessarie per parlare di quell’argomento, l’ignorante sa molto, l’intelligente sa poco il saggio non sa niente, l’imbecille sa sempre tutto. la realtà è che nessuno sa un cazzo, ma tutti parlano di tutto, lo trovo drammatico. Fatto sta che sento spesso dire questa persona è molto zen, MA VAFFANCULO.
Che vuol dire raggiungere lo Zen, come si pratica, come possiamo noi persone occidentali con una vita frenetica e molto simile a un criceto su una ruota che gira sempre sullo stesso posto, come possiamo applicarlo, e inserire nella nostra esistenza un metodo, un modello di pensiero di approccio nuovo, che possa poi estendersi e contagiare altre aree della nostra esistenza. Rimaniamo dove siamo, ma cambiamo il modo di vedere quello che ci circonda, questo è l’obiettivo di oggi.
Prendiamo spunto dal libro lo zen e il tiro con l’arco di Eugen Herrigel
Il caro Eugen nel 1924, quindi un secolo fa, ebbe la possibilità di trasferirsi in Giappone per insegnare filosofia all’università imperiale di Sendai, e visto il suo grande interesse per il mondo e la cultura orientale e lo Zen decise nel tempo libero insieme a sua moglie di dedicarsi a questo e lo fece attraverso una delle discipline più mistiche del Giappone, il tiro con l’arco, una dottrina che in giapponese si chiama Kyudo.
Ora dobbiamo comprendere che qui si parla di disciplina non di sport, in senso tradizionale, questa è un arte marziale, trascende dalla battaglia, un rito, non è mirata a una competizione al raggiungimento di un risultato, l’arciere prende di mira se stesso, è una questione di vita o morte, di crescita di evoluzione.
E lo zen si può raggiungere affidandosi a dei maestri che ti accompagnano in attività come appunto il tiro con l’arco, ma ce anche la spada, o l’arte della disposizione dei fiori, ognuna di queste non ha un fine esteriore bensì interiore, ed è un mezzo per arrivare a raggiungere un distacco una coscienza e una consapevolezza che può successivamente diventare parte dell’identità della persona che si prende la briga di dedicare degli anni a un processo del genere.
L’uomo occidentale davanti a questi concetti rimane di sasso, non capisce perché non dovrebbe esserci un risultato un premio un punto di arrivo, è un libro estremamente difficile da comprendere per una mente abituata ad arrivare da qualche parte. Vedete lessi da qualche parte una frase, l’uomo occidentale quando vede un fiore meraviglioso tende a raccoglierlo, quello orientale ad ammirarlo.
un arte senz’arte, a un tiro che non è un tiro, e l’arciere diventa sia la freccia sia il bersaglio, il maestro diventa allievo, l’allievo diventa il maestro. Il principio la fine, la fine il principio. tutto si concentra in un unica essenza, è disorientante. Non si capisce un cazzo se lo leggi, lo capisci se lo fai. Alcuni principi nella vita si possono comprendere solo con l’esperienza.
L’arco e la freccia sono dei mezzi, e di mezzi ce ne tanti e ognuno di noi può trovare il suo anche subito, deve essere qualunque cosa che non abbia un fine, ma che richieda un processo di apprendimento, un rituale. Delle ripetizione, fare tante volte la stessa cosa lo stesso processo fino a diventarne parte.
Il libro racconta 6 anni di esercizi e di apprendimento di quest’arte. Personalmente mi ha permesso di sbloccarmi e tornare alle origini del mio progetto. Perché avevo sbagliato strada, sai anche se non te accorgi se sposti di un minimo la tua direzione in un viaggio lungo poi ti ritrovi parecchio fuori strada.
Se un aereo si sposta di un grado in un viaggio di 10 mila chilometri può finire tranquillamente in un paese diverso da quello che era la sua destinazione, ma senza manco accorgersene. Ecco sono andato un pò alla deriva dopo la pubblicazione del libro 7 colpi di machete. Ho avuto un periodo mediatico, presentazioni firme dei libri foto, richieste di qui e di li, radio televisione…e sapete che sia è successo, che invece di dire, ecco finalmente 4 anni di lavoro sono arrivati a centrare il bersaglio, io ero quella freccia scagliata verso un punto e ora è il mio momento.
Cosi mi hanno detto tutti quelli che avevo intorno, vai spingi prendi tutto. a me ha creato un effetto diverso, mi son sentito sballotato, snaturato e molto lontano da quello che era il mio reale obiettivo, e sapete qual era? Nessuno, questo è progetto che per me non richiede un punto di arrivo, è il mio tiro con l’arco e ha avuto degli effetti impressionanti sulla mia esistenza fare il podcast, e andare avanti per la direzione che stava prendendo il progetto significava trovarmi in un posto che non è il mio.
Per tanto invece di battere il ferro finché era caldo di approfittare quell’onda, mi sono fermato, mi sono rifugiato dei mesi a riflettere e poi come spesso capita mi trovo in mano un libro che prende le vesti di un messaggero mi fa capire quello che sta succedendo. Ora posso tornare a dedicarmi al processo, che è quello che voglio. Rimanere uno studente.
Herrigel viene accettato da uno dei maestri più famosi del Giappone Kenzo Awa. O ava, o che cazzo ne so io come si pronuncia. Dunque l’arco giapponese è un bel dito in culo, perché è lungo circa due metri, e se tirato al massimo richiede una forza e una tecnica molto precisa per tenerlo in mano, tra l’altro viene sostenuto sopra la testa non è come il tiro che vedete solitamente dove l’arco quando scocca la sua freccia viene tenuto all’altezza delle spalle nella dottrina del Kyudo si tiene in alto l’arco ecco perché è cosi importante imparare a tenderlo nel modo giusto, altrimenti diventa uno sforzo insostenibile.
Richiede una serie di accorgimenti per arrivare a un punto dove si utilizza senza sforzo, se ti stai sforzando non sei sulla strada giusta, va fatto con la massima naturalità, il maestro dice- diventa come l’acqua che adeguandosi a tutto, a tutto è adatta. Questa frase mi ha colpito particolarmente, adeguati a tutto e tutto diventa adatto a te.
La dottrina del tiro con l’arco la domini quando il tiro diventa un non tiro, quando arrivi a scoccare la freccia senza pensarci, senza nessun tipo di sforzo ne tanto mento pensando all’esecuzione o al bersaglio, diventa un atto totalmente naturale.
Il libro racconta gli stenti i sacrifici la difficoltà di arrivare a un certo livello nella dottrina, durante la lettura si estrapolano tantissimi messaggi tante lezioni ed eccone alcune.
un giorno l’allievo scocca un tiro semi perfetto, respirazione, precisione naturalità, e il maestro gli dice due cose che ho ritrovato spesso nella mia vita nel mio percorso, la prima è quella di non esaltarsi ne di credere di essere diventato bravo quando vivi un successo ma al tempo stesso non sentiti una merda se vivi una sconfitta, sei sempre la stessa persona quello che conta è il processo che metti in atto, e successivamente gli dice se devi percorrere 100 miglia, quando arrivi a 90 miglia sei a metà. E questo è un dato di fatto, l’ultimo scalino di qualunque attività quello che ti porta alla perfezione all’arte senza’arte al tiro senza tirare richiede esattamente lo stesso livello di tempo e sforzo che tutto quello che hai fatto fino a quel momento. Arrivato a 90 Sei solo a metà.
Un’ulteriore lezione è l’importanza di un rituale di connessione prima della vostra attività, può essere preparare il materiale pulirlo e tenerlo pronto, se dovete scrivere per esempio sistemare la scrivania lasciare solo lo stretto necessario, prepararvi un bel caff e poi mettervi sotto, un rituale preparatorio all’azione. Che vi connetti con quello che state per fare, un modo di entrare nelle giuste frequenze, una meditazione pratica. Un pò di respiro prima di partire.
Ma per quanto mi riguarda la lezione più cruciale di questo libro è il totale distaccamento dal risultato finale, per me è miracoloso quello che succede quando vivi senza l’ansia del risultato.
e vi propongo un esercizio. Trovate un attivista dissociata da un risultato, sceglietela voi, quando parlo di risultato intendo un obiettivo finale, devo perdere chili devo guadagnare soldi devo devo devo, no processo, perché se l’esecuzione del processo è corretta la freccia arriva al bersaglio, o meglio il bersaglio arriva alla freccia.
puoi imparare a suonare il violono, a curare dei bonsai, a imparare a fare l’uncinetto, qualunque cosa che ti permetta di partire da zero, di imparare e perfezionare un processo senza l’ansia del risultato dei tempi ne pressioni di nessun tipo, magari affidando a un maestro un insegnante o anche da soli, l’importante è trovare in una vita cosi frenetica e devota al risultato all’immagine estetica e materialistica al conto in banca alla posizione trovare qualcosa che trascenda tutto questo e vi insegni sulla pelle come potete ottenere un cambiamento iniziando a fare qualcosa senza la necessità di arrivare da nessuna parte. Non sottovalutatelo.
E quando vi dico che il podcast ha significato questo per me ho un motivo pensate che negli ultimi mesi oltre a questo blocco che ha chiuso un ciclo con il libro e mi ha richiesto del tempo per ossigenarmi ho avuto un trasloco internazionale e un cambio di lavoro, di carriera, due eventi estremamente importanti e sapete cosa è successo, nulla, entrambi sono state freccie o bersagli che sono arrivati in maniera naturale senza sforzo ne resistenze o attriti, vi assicuro che 4 anni fa senza avere questa esperienza del processo del podcast io avrei vissuto questi eventi in maniera molto più traumatica, ansiosa, nervosa, distruttiva, e il distacco dal risultato che ormai è parte della mia identità ha contagiato anche le altre aree della mia vita.
Per quello vi consiglio di trovare qualcosa pre 2-3-4 anni che portate avanti in silenzio in maniera discreta personale intima, e che vi porti a prefazionare un arte senza la necessità di ottener e qualcosa, e quello che accadrà è proprio il contrario otterremo tutto, un metodo un modello e una sicurezza in voi stessi
Vedete quando un uccellino si appoggia a un ramo non ha paura che il ramo si spezzi, lo diceva un famoso psicologo spagnolo, l’uccellino fa affidamento sulle sue ali, non sul ramo, noi invece facciamo il contrario pensiamo costantemente al ramo, Oddio se si rompe oddio cosa farà non posso spostarmi perché ora pare che regga e ci dimentichiamo completamente di avere delle ali, lasciamo passare opportunità per la para di cadere, non cambiamo situazioni drammatiche che viviamo a livello personale o professionale, per quello è fondamentale ritrovare quella connessione con le ali, col distaccamento dal risultato ma con l’immersione nel processo che ci permette di spostarci da un ramo all’altro facendo affidamento su noi stessi e non sulla stabilità del ramo, è arrivato il momento di spiccare il volo.
Grazie
MUSICA: 'Helios' by Scott Buckley - released under CC-BY 4.0. www.scottbuckley.com.au
EPISODIO 90-
7 COLPI DI MACHETE -DAVIDE MASTROSIMONE
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SITO: www.libriperilsuccesso.com
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TRASCRIZIONE PODCAST
Un pò di tempo fa lessi una storia che mi fece pensare molto. Durante un incontro tra intellettuali in Inghilterra fecero una domanda, che libro ti porteresti su un isola deserta?
Erano presenti delle menti brillanti e cominciarono a rispondere. Alcuni citarono libro molto densi, lunghi da leggere, classici tipo Moby Dick, Guerra e Pace.
La maggior parte disse la bibbia, un paio di persone con uno spiccato senso dell’umorismo risposero Robinson Crusoe
Ma poi venne il turno di G.K. Chesterton, un famoso scrittore britannico, molto religioso, e tutti si aspettavano anche da lui la stessa risposta, la bibbia, ma ne arrivò un altra
E fu questa- Thomas’s Guide to practical ship building.
La guida di Thomas per costruire una barca
Questo è un vecchio libro, nella prima parte spiega con estrema praticità e dettaglio come costruire gli utensili che servono per fare una barca, usando materie prime solitamente presenti nelle isole, legno, pietre, radici, liane, erbacce varie intrecciate, quindi innanzitutto ti fornisce gli strumenti per costruire, successivamente si concentra su come creare una barchetta, ovvio che non puoi fare un galeone ma una zattera o qualcosa di simile.
L’ultima parte del libro spiega come navigare in mare aperto orientandosi con le stelle.
Ora, perché vi racconto questo, è una metafora molto importante per me, mi da la possibilità di spiegarvi perché ho scritto un libro e perché ho scritto questo libro.
La maggior parte delle persone, seguendo la storia che vi ho raccontato, sceglieva libri lunghi, cercava una distrazione, tu leggi guerra e pace e poi una volta che lo hai finito cosa fai, lo rileggi, ma poi ti rompi i coglioni, ti annoi
Se invece scegli la bibbia, puoi pregare, puoi affinare la tua parte spiritual e religiosa, ma tendenzialmente quello che stai facendo è aspettare un intervento divino, una provvidenza, un qualcosa che viene da fuori e ti salvi
In questi due casi abbiamo un gruppo di persone che cerca distrazioni, e un altro gruppo che aspetta che qualcosa succeda.
A parer mio questi due gruppi hanno possibilità minime di salvarsi sull’isola. Se ti distrai il tempo passa e prima o poi muori di stenti, se preghi che qualcosa succede magari si passa una nave da lontano, possibile ma improbabile.
Invece la risposta di Chesterton è qualcosa di completamente rivoluzionario. Se tu hai quel libro il tempo che passi sull’isola lo usi in modo diverso rispetto agli gruppi, hai un obiettivo, hai una speranza, hai una missione e gli strumenti per portala a termine. Potrà andarti bene o male, ma ci stai provando
Penso che quando sorga il sole, questi tre gruppi si svegliano in maniera molto diversa tra loro.
il libro al quale ho lavorato per diverso tempo è arrivato alla sua conclusione
Siamo all’episodio 90 di libri per il successo, un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate come sempre sul sito www.libriperilsuccesso.com
Oggi voglio solamente informarvi dell’uscita del mio libro
Si intitola- 7 colpi di Machete. Editore Trefgolie
Non sono uno scrittore, ma da 4 anni scrivo i testi dei miei podcast con in mente una sola cosa, chi ascolta. Quindi tendo sempre a essere minimalista, essenziale, colorito, anche perché non voglio annoiarvi. E non voglio annoiarmi.
È stato un lavoro molto estenuante, difficile, duro, e ammetto che oggi non provo entusiasmo ma liberazione, non ho goduto nel farlo ma ho provato dolore, stanchezza, difficoltà, è stata una salita. Sono abituato col podcast ed essere minimalista, breve, a fare un movimento muscolare di chiusura di riduzione mentre fare un libro era il movimento contrario, aprirsi, scavare, elaborare, e non ero affatto preparato.
Ho provato metaforicamente a scrivere un testo simile a quello scelto da Chesterton. Perché tutti noi viviamo in una nostra isola deserta, e molti si sentono persi e finiscono per distrarsi o per aspettare che qualcosa succeda. Bene io voglio darvi gli strumenti per costruire la vostra zattera e provare a lasciare l’isola e navigare
I sette colpi di machete sono questo, un viaggio verso l’interno, un cambio di identità, un metodo che vi porta ad alzarvi lai mattina e costruire la vostra zattera
È un libro molto piccolo, ma stimo che applicare il metodo che propongo richieda di 3-5 anni di impegno. Ce da andare a cambiare le fondamenta della nostra esistenza.
Il podcast è per gli ascoltatori, ma il lavoro che ce dietro è per me, ed è l’attività di meditazione più profonda che abbia mai fatto, è un processo spirituale, mi toglie un pezzettino di me ogni episodio, e lo sostituisce con un pezzettino nuovo, ma non subito serve del tempo. Mi ha completamente cambiato l’identità farlo e di conseguenza è cambiata la mia realtà.
Ad oggi vivo dove voglio, faccio quello che voglio e sto con le persone che voglio. E ci son riuscito applicando quello che troverete nel libro, ma voglio essere molto chiaro e trasparente, è stato un processo doloroso, lungo, e molto difficile, e lo sarà anche per chiunque decida di costruire la zattera.
Non entro nel dettaglio di quello che ho scritto oggi, è stato per me molto difficile rileggerlo, come mi succede coi podcast una volta fatto non voglio risentirlo più, è come se non fosse più mio.
7 COLPI DI MACHETE è un viaggio personale e interiore, i principi che servono per farci spazio nella vita sono pochi e sono semplici, ma applicarli è terribilmente difficile, se lo fai qualcosa ti succede per forza.
Il libro oggi si può pre-ordinare, se andate in libreria e vi fate una passeggiate vi arriva prima che su Amazon, qualche giorno prima, e poi almeno prendete un pò d’aria quindi andate dal vostro libraio di fiducia a ordinarlo se siete interessati, altrimenti ce sempre il caro Amazon, ma sapete qual’ la differenza, la stessa del libro, io non voglio che ve lo portino, ma che ve lo andate a prendere e iniziate da questo piccolo gesto di uscire di casa e andarci voi.
Vi do due date sarò a Bologna il 15 giugno al web marketing festival a presentare il libro e poi a Milano il 26 giugno e vi farò sapere dove e quando al più presto, spero tantissimo di conoscere qualche ascoltatore del podcast, inoltre farò un evento online dove vi inviterò tutti per farci una chiacchierata insieme in merito al libro
7 colpi di machete, editore TreFoglie, vi saluto con la speranza che vi possa dare gli strumenti per imbarcarvi nel vostro viaggio personale. Con me lo ha fatto
Grazie
EPISODIO 89- IN CRESCITA - LUCA SADURNY
Finalmente puoi ordinare il mio libro - 7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/
SITO: www.libriperilsuccesso.com
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Ero in Polonia durante i tempi dell’università, che ho svolto a Varsavia, non chiedetemi perché, non saprei rispondere, ma li piantai il mio seme.
Una sera un caro amico toscano mi diede una chiavetta usb, al suo interno cerano circa 200 libri in pdf di psicologia, di linguaggio del corpo, di vendita, di gestione del tempo, di gestione delle emozioni e chi più ne ha più ne metta, e lui mi disse, qui trovi le tecniche, cosi le chiamava.
In quel periodo io delle tecniche me ne sbattevo le palle, pensavo solo a divertirmi. Ma un giorno, dato che fuori cerano meno 15 gradi, mi misi al pc e cominciai a sfogliare questi pdf e ne rimasi folgorato, avevo 21 anni. Iniziai a girovagare per questi testi senza una bussola e leggevo un pò di uno e un pò di un altro fino a rendermi conto che quello era un vero e proprio tesoro, vi parlo di 20 anni fa, il mondo era un pò diverso, non erano così accessibili quelle informazioni oggi ce un boom, sono veramente troppe.
Al che sfruttai alcune di quelle tecniche, mi ricordo benissimo che andavamo in giro io e Giorgio, questo caro amico, a provare le tecniche tratte dai libri, studiavi qualcosa e la mettevi in pratica, se poi aggiungiamo il fatto che ero pressoché sempre mezzo ubriaco e privo di ogni tipo di blocco emotivo, imparai tantissimo
Ho perso quell’USB, ma fu una vera e propria manna dal cielo per me.
E allora oggi scopriamo un testo che può prendere il posto della mia famosa chiavetta e dare a chiunque abbia voglia di cominciare un percorso, un punto di partenza, una piattaforma che include un grande numero di argomenti spiegati in maniera precisa, schematica, citando le fonti, cosa che pochi fanno, e che permette a chiunque di avere una specie di opera omnia che includa la maggior parte degli argomenti che entrano nella categoria della crescita e del miglioramento personale, ma il libro serve anche tanto a chi come me vuole costantemente trovare spunti, e idee nuove per esplorare argomenti e come detto tecniche
Il libro è stato scritto da Luca Sadurny. Luca ha un blog e un podcast che parla di crescita personale, e luca ha letto centinaia di libri, come me. Mi sento molto in sintonia con lui, spesso parliamo ed è nata una bella amicizia.
Ora trovo estremamente importante trasmettere che se tu oggi cominci e leggi un quantitativo enorme di libri su questi argomenti, qualcosa ti succede per forza, è successo a Luca che ha sfornato questo libro intitolato IN CRESCITA, 52 appuntamenti per diventare la miglior versione di te, siamo all’episodio 89 di Libri per il successo, un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com
Due cose che mi piacciono già solo dal titolo e dal sottotitolo che vi possono far capire che luca ha acquisito una certa consapevolezza di quello che ha scritto e quello che cerca di trasmettere. Innanzi tutto il titolo è qualcosa che è in movimento, in crescita, è un moto continuo, non ha una fine, è un processo, è un percorso, non arrivi mai.
E la seconda sta nel sottotitolo e nella struttura del libro, Luca propone 52 settimane per leggerlo, un capitolo a settimana, quindi nessuna formula magica nessuna pillola miracolosa, solo per iniziare il percorso e affrontare i vari argomenti per poi andare a comprendere e decidere quale approfondire l’autore propone almeno un anno di lavoro. Sti cazzi.
Dunque ho scelto alcuni dei 52 capitoli di Luca che mi hanno colpito particolarmente e condivido alcuni spunti con voi
Ci sta un ascoltatore Alberto si chiama, a lui piace quando faccio il francese me lo scrive sempre quindi dedichiamoglielo
Numero 1
Iniziamo dal capitolo dove viene spiegato con intelligente semplicità il concetto di Ikigai, questa parola giapponese ormai sulla bocca di tutti, cosa vuol dire?
Iki significa vivere, gai ragione, la ragione della tua vita, lo scopo della tua vita, perché ti alzi la mattina, ognuno di noi secondo i giapponesi ha un ikigai, ma come si fa a trovarlo?
L’ikigai si trova all’incrocio di 4 aree fondamentali, e l’esercizio è il seguente, prendete un quaderno e scrivete con estrema precisione e onestà
Sono domande molto profonde, cosa ci piace spesso non coincide con cosa sappiamo fare, e ancora più difficili sarebbe che coincidesse con quello che la gente ha bisogno e che è pure disposta a pagartelo, eccolo ho fatto quattro grossi cerchi, dentro ci ho messo delle liste, cosa mi piace fare, fare il podcast, vendere, fare un cazzo, si l ho scritto mi piace, mi piace tantissimo, sono onesto a me piace fare un cazzo, l’ozio è importante per la creatività ( uso sta scusa di solito) però difficilmente il mondo ha bisogno di quello ne me lo pagherebbero
Fatto sta che l’IKIGAI lo trovi quando una di queste azioni sta nei 4 cerchi
La vendita per quanto mi riguarda fa convergere i 4 cerchi, mi piace, lo so fare, la gente ne ha bisogno se no mica comprerebbero quello che faccio e son disposti a pagarmi, ecco col podcast ancora mi manca un pò, pero mi piacerebbe
Per esempio Luca è il fondatore di un azienda che si chiama mosalingua. Lui da sempre adorava le lingue, ne parla diverse, era pure bravo a impararle e ha capito che insegnarle poteva avere un pubblico di persone disposte a uno scambio per imparare, e nel suo caso ha trovato anche lui un attività che sta nei 4 cerchi
È un esercizio molto importante perché se trovi quelle due o tre attività che fanno convergere i 4 cerchi, non ti rimane da chiederti -che stai aspettando a farlo
Nel libro di luca in 4 pagine spiega quello che i soliti libri di crescita personale infilano in duecento pagine
Provate a trovare il vostro ikigai, è un esercizio meraviglioso
Un altro capitolo del libro che ho trovato stimolante riguarda la forza di volontà, come allenarla e gestirla. Perché è come un muscolo, ma come tutti i muscoli se viene stimolato troppo tende a stancarsi. Per tanto ci sono alcune accortezze e strategie per gestirla al meglio.
Ce un interessante studio che cita il libro, e mi ci sono completamente identificato in questo periodo molto intenso della mia vita, tanti cambiamenti, tante decisioni da prendere, e tanta stanchezza sia mentale che fisica, perché prendere decisioni stanca ed esaurisce la forza di volontà e questo ritardo che ho nel podcast di maggio è dovuto a tutta una serie di vicissitudini personali che mi hanno completamente abbattuto e sfinito, tanto che non avevo ancora trovato la forza di mettermi a sedere e fare una buona sessione di lavoro.
Prendere decisioni è un attività che va a drenare la stessa riserva di energie da dove solitamente attingiamo per trovare la forza di volontà, per quello certi personaggi di alto livello tendono a limitare al minimo certe decisioni quotidiane
Ce un aneddoto sul presidente Barak Obama, cito le sue parole- Vedi, indosso solo vestiti grigi o blu, non voglio prendere decisioni su quello che mangio o indosso perché ho tante altre decisioni da prendere.
Parecchi anni fa Amazon trovai una super offerta per comprare uno stock di 40 mutande, tutte uguali, la marca era spettacolare, Pierre Calvini, quindi penso un mix tra Pierre Cardene e Calvin Klein, era bellissimo mi svegliavo, andavo in doccia e poi era facilissimo scegliere le mutande, erano tutte uguali. Fu uno dei periodi più spensierati della mia vita. Anche se mi prendevano per il culo.
Tuttavia limitare al massimo certe decisioni quotidiane e renderle meccaniche ha un valore, ti permette di evitare perdite di tempo, e di preservare quell’energia che possiamo usare in modi diversi
cosa mi metto oggi? Cosa cucino? Cosa mi vedo su Netflix, io non lo uso tanto ma le volte che ci ho messo mano passavo più tempo a decidere cosa guardare che a guardarlo, mi pare che il fondatore di Facebook si metta sempre lo stesso tipo di maglietta e non passa un quarto d’ora a decidere cosa mettersi.
Un’altra strategia di questo capitolo è quella di trovare delle finestre all’interno della giornata dove sapete di essere predisposti alla concentrazione massima, ce chi lo fa appena sveglio, o chi alla fine della giornata o chi nel mezzo, ognuno ha la sua vita ma un’oretta di tempo per voi per i vostro progetti trovatela, e fate in modo che sia protetta dalle distrazioni, concentrarsi al giorno d’oggi è diventato un super potere, non ci si riesce più.
Un altro capitolo che mi ha catturato riguarda la scelta delle priorità, e ve lo dice uno che sti ultimi mesi si è trovato completamente infognato, ho detto troppe volte di si e troppe poche di no, ahimè
Quanti di noi hanno la sensazione di avere troppa carne al fuoco, una volta un mio caro amico che è un maestro delle grigliate mi diede una grande lezione, disse che ogni bistecca (. Io ne mangio) va cucinata con cura come nella vita, uno strato alla volta e disse, mica puoi metterne troppe, se no che fai cucini una bistecca sopra un’altra bistecca, lo spazio è della griglia è limitato. Eppure noi, io per lo meno, metto le bistecche a cucinare sopra le bistecche, sperando che poi un giorno finalmente avrò lo spazio e la pace per gestire meglio i miei progetti e quello che mi succede, cazzate, non lo faccio mai.
Perché mentre cucino una bistecca ne metto un’altra sopra e viene fuori uno schifo. Più procedi nella vita più aumentano gli impegni e le responsabilità e finisci per sacrificare la qualità, le relazioni, quello che importa viene inondato da quello che non importa e non è sostenibile.
Una strategia, nel libro usa un acronimo, M.I.T, most important thing, la cosa più importante, ecco trovane un massimo di 3 al giorno cerca di avere chiaro di cosa si tratta e falle il prima possibile, poi il resto della giornata è una discesa. Per esempio se hai un progetto personale inserisci un azione in merito a quello, se hai famiglia sai che devi attenerti a una serie di responsabilità e dedicare del tempo di qualità a moglie marito e figli e famiglia in generale, aiutare mio figlio a fare i compiti, cucinare per mia moglie, scrivere dieci pagine del mio libro, per esempio queste potrebbero essere le tre M.I.T, ognuno ha le sue ma non lasciate che gli eventi decidano il corso della vostra giornata almeno 3 cose importanti per voi, fatele e fatele il prima possibile. Perché sono quelle che contano e determinano la qualità della vostra vita.
Come detto ci sono 52 capitoli pieni di argomenti, fonti ed esercizi quindi è pressoché impossibile affrontarli tutti, io si li ho letti e sfogliati per constatare la chiarezza e precisione con la quale vengono esposti e vi invito a farlo
Vi lascio un ultimo capitolo che mi è piaciuto tantissimo per la sfaccettatura scientifica e precisa che aveva, e riguarda il respiro, la respirazione, io appena finisco il podcast mi rollo una sigaretta, ma sono consapevole dell’importanza che ha respirare e certe tecniche di respirazione sono potentissime.
Respiriamo 25 mila volte al giorno, e quasi ogni respiro è pressoché involontario e meccanico, eppure è una delle poche attività del corpo che possiamo controllare, non puoi controllare il cuore che batte, ma si come respiri. E questo ha un impatto sulla qualità della tua vita. Per esempio sul sonno, sui livelli di energia, sull’umore sullo stress sulle emozioni e anche sulla concentrazione.
E bastano pochi minuti al giorno, 5-10 dove potremmo applichiamo esercizi di respirazione mirati al benessere, quasi nessuno lo fa. E la respirazione controllata è più facile che la meditazione per esempio, tu vuoi un momento per te stesso di ripristino e meglio che fai 5 minuti di respirazione piuttosto che di meditazione perché amici tenere a bada i pensieri è molto più complicato che controllare il respiro
Prima di vedere un paio di esercizi ce da comprendere alcuni principi basilari, per esempio respirare dal naso e non dalla bocca permette di estrarre molto più ossigeno, un 10%, 20% in più, riscalda l’aria prima che raggiunga i polmoni e e ci espone a meno infezioni
Tra l’altro ce pure uno studio fatto coi topi che pare che i topi che respiravano con la bocca e che avevano le narici tappate sviluppavano meno cellule cerebrali e impiegavano il doppio per uscire da un labirinto rispetto quelli che respiravano dal naso, impatta l’intelligenza.
Ma basta vedere uno sta sempre con la bocca aperta non da un impressione di sveltezza mentale, rispetto uno che ce l’ha chiusa.
Devo smettere di fumare cazzo
Un altro principio è Rallentare il respiro, tenete a mente questi numeri, idealmente dovremmo inspirare 5,5 secondi e espirare 5,5 secondi, la respirazione ottimale secondo alcuni studi che cita il libro dovrebbe essere di 6 respiri al minuto se fai cosi, i conti tornano
Quindi respirare dal naso e respirare più piano, se magari non vuoi metterti a fare esercizi pratici 5 minuti al giorno per lo meno applica queste due regole, facciamone uno che ho trovato piacevole, è si perché li ho provati tutti
E ce ne una che uso spesso soprattuto prima di fare qualcosa che mi fa paura, io per esempio mi caco sotto a parlare in pubblico, non è che mi entusiasmi sono un tipo schivo faccio un podcast non dei video, sto più a mio agio dietro le quinte, fatto sta che capita e sta capitando troppo spesso, uso una tecnica che anche il libro mostra si chiama sospiro fisiologico e serve a ridurre lo stress, e migliorare l’umore me la insegnò un amico argentino, non ve posso dire per cosa la usava lui, è semplice si applica in questo modo, ti siedi, ti rilassi un attimo e poi inspiri due volte velocemente e butti l’aria fuori molto lentamente, fallo 10 volte, fallo bene, con me ha degli effetti pressoché immediati.
Vi ho raccontato 3 capitoli di 52 che ne ha il libro, ognuno di questi capitoli ha una parte pratica e trovo di grande valore lo sforzo di Luca Sadurny nel comporre questo testo, ognuno di noi ha due versioni, chi siamo oggi, che dipende da dove siamo nati, dall’ambiente, dai genitori la scuola gli amici i parenti il lavoro i colleghi, tutta quella serie di credenze di idee che ci siamo messi in testa su chi siamo, ma poi abbiamo un altra versione, che è chi potremmo essere, chi potremmo diventare, e li amici miei tanto dipende da cosa fate, dipende da voi, dallo sforzo, dal sudore, dal sangue, dalla voglia, dalla grinta, e dal fatto di credere di poter diventare migliori, di poter crescere e quello è un percorso lungo, impervio estremamente doloroso, ma la buona notizia è che dipende da voi, Grazie
EPISODIO 88- HOW WILL YOU MEASURE YOUR LIFE - CLAYTON CHRISTENSEN
SITO: www.libriperilsuccesso.com
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione ( molto approssimativa) del podcast
Come fai a sapere se stai andando bene, se stai andando male, o se stai andando a fanculo?
Che domande ti fai per capirlo?
Se tu potessi fare una previsione di come andrà la tua vita nei prossimi 6 mesi prova a pensare a questo, se vivi i prossimi 6 mesi come gli ultimi 30 giorni, come sarebbe la tua vita? Una proiezione la puoi fare
misurare il successo e il profitto in un azienda è qualcosa di molto studiato, ci sono modelli, teorie, indicatori precisi, ma come si misura la vita di una persona?
Uno degli esperti in questo campo è l’autore del libro di oggi, Clayton Christensen, questo è un genio, ha inventato il concetto di disruptive innovation, un azienda, un prodotto, un servizio, che entra in gioco e distrugge completamente il mercato e quello che tutti pensavano fosse impossibile, succede, ricordate Blockbuster, entra in gioco netflix, disruptive innovation. Blookbuster va a farsi fottere, questo vuol dire.
Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’appuntamento 88, il secondo di Aprile. Il titolo del libro dal quale prendiamo spunto è How Will you Mesure your life? Che è appunto la domanda che ci facciamo nel podcast di oggi, come misuri la tua vita?
Piccola parentesi, iscrivetevi alla newsletter del sito, che questo mese di maggio sto lavorando per modificarlo, il libro che ho scritto uscirà preso, tra circa un mese, ma nelle prossime settimane vi manderò delle informazioni sulle prime date delle presentazioni, su quando farò un piccolo evento online per salutarvi e raccontavi un pò del libro, l’evento sarò gratuito come lo saranno le presentazioni del libro, la prima è a Bologna la seconda a Milano, ma per date e luoghi mi serve ancora un po di tempo e ve lo comunicherò attraverso la newsletter che inizierò a curare personalmente dal mese di maggio, quindi iscrivetevi perché ci saranno delle una sorpresine per voi.
Clayton Christensen ha utilizzato le teorie che applica alle aziende e la loro analisi alla vita delle persone per aiutarci ad avere delle linee guida per vivere una vita alla ricerca della felicità e della gratificazione personale.
Secondo l’autore la vita va misurate all’interno di due categorie, trovare la attraverso la carriera e attraverso le relazioni. I messaggi di questo podcast sono pochi ma estremamente preziosi, semplici da capire difficili da mettere in pratica.
Iniziamo dalla carriera.
Se chiedi a un bambino cosa vuole fare da grande ti dirà l’astronauta, lo sportivo il cantante e via dicendo, ecco alcuni, pochissimi si mettono questa immagine in testa fin da piccoli e la rincorrono per tutta la vita, ma la maggior parte di noi, e mi ci includo ovviamente, studia qualcosa, sceglie un lavoro e non sa ne perché ha studiato quello che ha studiato ne come è finito a fare quello che fa.
Poi a un certo punto si adagia, si mette comodo e passano 20 anni, perché è molto più facile adeguarsi al livello degli standard piuttosto che elevarsi al livello degli obiettivi che uno si pone.
Inizia a pensare che è impossibile vivere di ciò che si ama, o amare ciò che si fa. La maggior parte di noi non sa cosa ama, ne cosa vuole fare. Diventa tutto molto apatico.
La carriera, il lavoro è una parte enorme della nostra vita, pressoché dai 20/25 anni ai 65-70, e trovare una soddisfazione personale in quello che si fa è critico per la nostra serenità, pace, felicità.
Sapete la professione ci permette di avere una gratificazione immediata, una dose di dopamina che poi andiamo a ricercare costantemente, immaginati una promozione, una vendita, una riunione andata bene, una mail di riconoscimento, sono tutte scosse che ci piacciono, nel lavoro questo accade in maniera misurabile, e spesso frequente per questa ragione molti si identificano e si buttano nella carriera, per ricercare questa dose di gratificazione pressoché immediata e ne cercano sempre di più, ne vogliono sempre di più, come una droga.
Quindi diventa una rincorsa infinita, dici a te stesso quando arrivo a questo punto sarò felice, ma poi non lo sei, ne vuoi ancora. Ne vuoi di più, e non sei mai felice.
Quasi tutti si fanno le domande sbagliata all’ora di scegliere un lavoro, usano dei criteri limitati, due per l’esattezza, denaro e posizione sociale, se mi danno 40k me ne vado…se non mi alzano 5k in più lo stipendio abbandono e cerco altro…se non mi fanno managing director mando tutti a fanculo, ce addirittura un termine bellissimo in spagnolo per descrivere questo atteggiamento, la titulitis, parola che descrive l’ossessione verso i titoli, i ruoli, e queste aspirazioni portano secondo gli studi dell’autore a non trovare mai un limite un appiglio finale e dire sono soddisfatto, perché molti degli obiettivi economici o dei titoli che una volta crediamo che ci avrebbero reso felici sono oggi il passato o vecchi obiettivi ai quali manco pensiamo più perché siamo troppo indaffarati al prossimo step salariale o al prossimo titolo, ebbene i soldi sono importanti, eccome, vivere dignitosamente è un diritto che tutti dovremmo andarci a prendere, ma se vuoi sentire una gratificazione piena e quella voglia di andare a svolgere il tuo lavoro con passione, è necessario farti domande diverse, misurare la tua carriera professionale con dei criteri differenti, per esempio, questo lavoro ha un senso, un significato per me, mi permette di imparare, di migliorare, di crescere, mi darà la possibilità di avere delle responsabilità, mi permette di aiutare chi mi sta affianco, di migliorarlo.
E qui sta il primo messaggio, lo stipendio e il ruolo, sono fattori che ti portano a mantere un lavoro, a non lasciarlo, ma non sono fattori che te lo fanno piacere, che ti portano ad essere felice, se guadagni tanto e hai uno status finisci per tenerti il lavoro che hai nonostante lo stress, i sacrifici, la stanchezza, l’irritazione e tutto il tempo extra che ci metti togliendolo ai tuoi cari, alla tua famiglia ma soprattutto a te stesso. Il lavoro in questo caso diventa una prigione dorata, ma è sempre una prigione. Quindi, scegli un lavoro non solamente con le metriche dello stipendio e del ruolo, se vuoi soddisfazione scegline uno che ti dia responsabilità e ti migliori.
Nelle relazioni è più complessa la situazione, la gratificazione è più lenta e spesso impercettibile. Capisci che hai una relazione sentimentale che funziona quando stai male e quando affronti delle sfide difficilissime e affianco hai una persona che è li, per ascoltarti per aiutarti, per darti un rifugio, ma potrebbero volerci 10 anni per capirlo. Poi ti fermi guardi la tua compagna o compagno e dici, quante ne abbiamo passate e superate insieme, capisci chi è un amico vero solo quando sei nella merda e dopo 15 anni di relazioni con decine di persone è solo uno a chiamarti e dirti, come posso aiutarti, comprendi il lavoro che hai fatto con un figlio magari solo quando ha 25 anni, solo allora hai una gratificazione e un senso di soddisfazione, ma è pressoché impossibile nelle relazioni interpersonali avere la stessa immediatezza, la stessa sensazione di gratificazione istantanea che si può avere nel lavoro, per tanto molte persone si buttano sulla carriera, tralasciando quello che realmente importa, se pensi alla tua vita ai tuoi prossimi 30 anni, sono le relazioni che danno il valore più profondo e più trascendentale alla tua esistenza, non il lavoro.
Pensate tra l’altro che un lavoro, una carriera ci tiene sempre su di giri, una sfida dopo l’altra un ostacolo dopo l’altro, mentre si da per scontato una relazione, ma si tanto mia moglie, mio marito, mio fratello ce sempre, e non lavoriamo per alimentarle, e qui viene un punto importante, le relazioni vanno coltivate, necessitano della nostra attenzione, costante. Perché chi vi ama, non vi chiede niente, non chiede il vostro tempo, non chiede che vi ricordiate i compleanni e gli anniversari, non chiede di essere ascoltato, e finiamo per non dare a queste persone care quello che si meritano, il fatto che non lo chiedano non vuol dire che non abbiano bisogno.
Alimentate, coltivate, nutrite le vostre relazioni e non datele per scontate. Paradossalmente le vostre relazioni personali hanno bisogno di un attenzione costante anche se non sembra essere così.
E vi do una brutta notizia, abbiamo la tendenza a pensare che il tempo con la famiglia sia infinito, che possiamo rimandare e rimandare tutte le volte che vogliamo appuntamenti importanti ma non è cosi. Dici a te stesso, dai finisco questo progetto poi organizzo qualcosa in famiglia, questo week end devo lavorare, o sono troppo stanco per andare cena fuori anche se lo avevamo organizzato, e cosi via, dai settimana prossima, mese prossimo, e poi passano gli anni e non fai più un cazzo
Fai quello che serve per dare il tuo tempo, la tua attenzione e la tua presenza alle persone care, perché quel giorno che dici che lo farai, non arriva, fallo adesso. Non si vive di intenzioni, ma di azione, non basta la buona volontà e la voglia di fare qualcosa serve farla per davvero.
Le case si costruiscono con l’azione, puoi portare il cemento, il Carton gesso, i cavi i tubi tutto quello che serve lo porti al cantiere, ma se non ti metti a costruire la casa non viene fuori. Cè una famosa frase cinese che dice. Sapere e non fare, in realtà è come non sapere
Tutti sappiamo cosa è importante fare, lo sappiamo, ma non lo vogliamo fare, Tu sai che fumare fa male ma se non smetti è come se non lo sapessi, non vuoi smettere, sai che andare in palestra serve, ma se non la fai e come se non lo sapessi, non vuoi andare. Quello che serve per cambiare lo sai, quindi fallo.
È più importante una giornata al parco con la tua famiglia o una promozione?
è più importante ricordarti il compleanno di tua moglie o l’anniversario o chiudere una vendita, è più importante un ora con vostro figlio a fare i compiti a casa o proporre un progetto ai tuoi capi?
Vogliamo tutto certamente, ma serve calibrare le priorità. Serve presenza, non stare con tuo figlio se hai in testa la mail che devi mandare lunedì mattina, non stare a cena con tuo marito o tua moglie se pensi alla presentazione che devi fare al cliente. Ma vaffanculo al cliente, presenza, stai con la testa, con i pensieri, con la mente, nello stesso posto dove sta il corpo, quella è la presenza.
Coltiva le tue relazioni ogni giorno, chiedi a tua moglie, a tuo marito, ai tuoi figli, che cosa si aspettano da te, quali sono le tue mansioni in famiglia, ce l hai chiaro? Se così non fosse chiariscilo subito. Nel libro lo chiama Jobs to be done, i lavori da fare, qual’è il tuo lavoro nelle relazioni, che mansioni hai, quali sono i tuoi target i tuoi obiettivi, anche nella vita familiare puoi impostare una serie di attività e obiettivi come lo faresti nel lavoro, perché quello è il lavoro più complicato ma più gratificante che hai tra le mani. Chiedi a tua moglie cosa ti aspetti da me? O a tuo marito. L’autore del libro espone 4 principali mansioni i una relazione
Primo- spendere parole di conforto, approvazione, di supporto, se il tuo partner deve fare qualcosa di importante digli oggi sarai stupendo, lo farai benissimo, supporta la tua famiglia con frasi e affermazioni, dillo a tua moglie che è bellissima quando torna dal parrucchiere, di a tuo marito che braccio quando torna dalla palestra, e caricatevi un pò l’uno con l’altro, perché se no chi lo fa
Secondo- collabora, è bello preparare una cena quando il tuo partner torna tardi dal lavoro, fai le faccende domestiche, dividetele collaborate
Terzo- fai regali, ricordati anniversari, compleanni, momenti speciali, servono, un week end di relax, organizza una vacanza, una cena speciale in un posto speciale, porta dei fiori, chiama, scrivi, fallo sempre
Quarto- tempo di qualità, presenza, se quell’ora è per tuo figlio, non ce cliente capo mail che tenga, quell’ora del sabato è per tuo figlio, quella cena romantica del venerdì si fa, e si spegne il telefono, quella domenica al mese che passi con i tuoi genitori il telefono lo lasci a casa
Quinto- contatto fisico, abbraccia, bacia tocca, tocca chi ami, fai un massaggio è fondamentale
Per misurare la tua vita fai questo esercizio prendi una giornata di 24 ore e la smonti in blocchi, dormo 8 ore, delle 16 che rimangono ne passo 10 per il lavoro, 8 in ufficio 2 per andarci, delle 6 che mancano 2 faccio affari di casa, spesa sistemo lavatrici che ne so, un paio d’ore per la cena etcc etcc, spezza la giornata, analizzala, la tua vita non è quello che dici ma è rappresentata da come utilizzi il tuo tempo, come utilizzi il tuo tempo ti da tutte le risposte di come sarà la tua vita tra sei mesi, per tanto comincia ad architettare e disegnare un programma della tua vita dove sono presenti alcuni momenti cruciali con te stesso e con la tua famiglia, dove esiste una barriera protettiva del tuo tempo per dedicarlo a ciò che per te è importante, e ti permette di migliorare di crescere e di far si che i tuoi cari abbiano la tua presenza massima, perché alla fine è quello che importa di più, con chi condividi il tuo viaggio, non dove vai, ne il viaggio stesso.
Vorrei per tanto consigliarvi questa analisi, prendente un quaderno, scrivete inizialmente quello che fate per poi andare a ragionare su come ricostruirlo, e mantenete questo accordo con voi stessi per un tempo lungo, 6 mesi un anno li noterete i cambi, i miglioramenti, rispetto a quello che avete oggi
Non lasciate che la vostra esistenza sia dettata dal caso, ci sono tantissimi aspetti che potete controllare, e misurare, se non misuri la tua vita secondo i tuoi principi secondo la tua integrità allora non puoi chiamarla tua, perché non lo è
E una volta che prendi questo accordo, applica una regola bellissima del libro che dice è più facile essere integro al 100% che al 98%, una volta che hai deciso i tuoi principi come distribuisci il tuo tempo, non scendere a patti Rispetta al 100% il tuo disegno di vita.
Alla fine le metriche più importanti della tua vita, sono gli anni che passi col tuo partner, i valori che trasmetti ai tuoi figli, gli amici che vengono in tuo soccorso quando ne hai bisogno, il lavoro è importante, la carriera pure, ma niente può prendere il posto di quello che sono le relazioni personali, e spesso, troppo spesso, ce ne dimentichiamo
Grazie
EPISODIO 87- IL POTENZIALE NASCOSTO - ADAM GRANT
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
L’ambizione è il risultato che vogliamo raggiungere, l’aspirazione, la persona vogliamo diventare, e personalmente tutto il mio lavoro e quello che faccio per divulgarlo ha come obiettivo trasmettere che se volete cambiare qualcosa ce da lavorare su se stessi, ce da chiedersi, chi voglio diventare tra qualche anno, e cosa mi serve per diventarlo.
Sono convinto che tutto quello che ci circonda sia uno specchio spietato di quello che siamo, di quello che pensiamo, di quello che sentiamo, e se vogliamo sviluppare qualcosa, o far innescare un cambiamento ce da cambiare qualcosa in noi, in come parliamo, in come pensiamo, in come agiamo. Il viaggio è sempre verso l’interiore. Chiediti cosa posso fare oggi per essere un pochino migliore di ieri?
Sapete, ci sono alcune rose che nascono dal cemento, e sono le più belle. A me piacciono le storie dei fallimenti, delle cadute, degli underdog ovvero di gente che non ti aspetti e per qualche ragione finisce per arrivare sul gradino più alto del podio.
Vi racconto una storia di una rosa che è cresciuta dal cemento
In un freddo fine settimana della primavera del 1991, io non so se faceva freddo ma che cazzo ci stava bene, presso un hotel di Detroit si svolsero i campionati nazionali di scacchi doveri riunivano le menti più brillanti del paese, ma a differenza degli altri anni nessuno si era accorto che una squadra senza alcuna apparente possibilità di vittoria era lì per contendersi il titolo.
Ovviamente tutti gli occhi erano puntati sulla Dalton, una scuola elitaria di New York che aveva sfornato l’ultimo campione, un tale Josh Waitzkin, bambino prodigio al quale dedicarono anche un film intitolato in cerca di Bobby Fisher.
Fatto sta che nessuno dava un centesimo ai Raging Rooks, un gruppo di studenti poveri, sei ragazzi neri, un latinos, e un asiatico. Cresciti in mono famiglie con redditi inferiori alla retta della Dalton, erano ragazzi di una età equivalente alla nostra terza media. Di harlem. Nessuno di loro aveva alle spalle i decenni di allenamento e studio negli scacchi come li aveva La squadra della Dalton e il capitano Kasaun henry aveva iniziato a giocare solo a 12 anni e si esercitava in un parco con uno spacciatore. Durante le qualifiche già stavano facendo faville i ragazzi Battendo gente con punteggi molto superiori, il loro segreto era l’allenatore, Maurice Ashley, e qui viene il bello, sentite sta storia perché è il preambolo di quello che vorrei raccontarvi oggi. Maurice era un immigrato jamaicano che aveva come missione frantumare quello stereotipo che secondo cui i ragazzi con la pelle scura erano privi di intelligenza. Sapeva benissimo che il talento era uniformemente distribuito, vedete il talento è la velocità con la quale impari qualcosa, ma quello che non è distribuito in maniera equa sono le opportunità. Maurice vedeva il potenziale dove nessun altro ci riusciva, anzi dove la maggior parte delle persone non vede niente. Lui faceva crescere rose nel cemento. A un certo punto una partita dei ragazzi va male, e Maurice si raggruppa dicendo loro che l’unica cosa che potevano controllare erano le loro decisioni, non i loro risultati, a prescindere di come sarebbe finito il campionato avevano già vinto, erano sulla bocca di tutti.
Gi scacchi sono un gioco di intelligenza, per tanto il modo migliore di coltivare campioni è prendere bambini prodigio, superiori alla media, e formarli e allenarli già da un età precoce, il nostro Maurice, che è il vero protagonista di questa storia fece il contrario, inizio ad allenare un gruppo di ragazzetti delle medie, uno di questi era il bulletto della classe. E sorpresa volle che Kasaun, il capitano fece uno scacco matto al capitano della Dalton e i Raging Rooks, vinsero il torneo.
Un famoso allenatore di scacchi disse sui ragazzi della raging books, niente li turbava, la maggior parte dei ragazzi quando sono sotto pressione comincia ad andare di fretta, a manifestare i propri sentimenti, loro no, si prendevano tutto il tempo necessario e rimanevano impassibili davanti alla scacchiera. Non ho mai visto ragazzi di quell’età cosi composti, sembravano professionisti.
Ora è necessario andare a capire questa storia e tirarci fuori qualcosa per noi del podcast, la domanda è quella che mi pongo sempre, come cazzo hanno fatto?
Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, e senza accorgermene ho menzionato già uno spacciatore e manco abbiamo iniziato. Siamo all’episodio 87, ochenta y siete, e io sono Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com
Il libro che trattiamo oggi si intitola il potenziale nascosto, di Adam Grant, libro della casa editrice Igea, che mi ha regalato come sempre un grazie ad Andrea. Lui ha capito come farmi felice, mi manda i libri. Molto intelligente Andrea.
Ho un annuncio da farvi, avrete notato che la frequenza di pubblicazione ha subito un rallentamento, questo per due motivi il primo è che penso che il podcast debba avere valore, non butto fuori puntante a meno che non siano pronte secondo i miei standard, sono per me delle lezioni importanti che imparo e divulgo non mi piace pubblicare tanto per farlo.
la seconda è che essendo solo posso fare solo una cosa alla volta e ho scritto un libro in questi ultimi mesi, per lo meno la mia parte è finita, uscirà a Giugno, è un testo che mi ha permesso di scavare nel profondo, di trovare quel filo rosso che unisce tutta la mia storia e quello che ho imparato, vi darò più informazioni tra qualche settimana, comincerò ad andare in giro per librerie a promuoverlo e conoscere spero tanti degli ascoltatori del podcast,
inoltre farò un incontro online per chi volesse partecipare dove racconto il libro agli ascoltatori e potrete conoscermi e farmi domande, lo farò annunciandolo attraverso la newsletter. se volete stare aggiornati andate sul sito e iscrivetevi, non ho mai rotto i coglioni mandando mail, tuttavia quando si avvicinerà la data di pubblicazione vi manderò tutte le informazioni E l’unico modo per raggiungervi in maniera diretta quello per tanto se non volete perdervi queste informazioni vi aspetto sul sito www.libriperilsuccesso.com iscrivetevi e vi manderò i dettagli appena possibile.
Da cosa dipende il potenziale nascosto in ognuno di noi, e come si tira fuori? Queste sono le domande
Prima osservazione, il punto da cui partono le persone non ci dice nulla su dove arriveranno. Vero, possiamo pensare che molti partono avvantaggiati, migliori scuole, spalle coperte, soldi, conoscenze tutto quello che vuoi, ma ciò non toglie che con le giuste opportunità, la giusta motivazione, chiunque può acquisire le competenze necessarie per raggiungere traguardi importanti, il potenziale non dipende dal punto di partenza, ne dal punto di arrivo ma dalla distanza percorsa,
E il motore che ti permette di percorrere questa distanza secondo l’autore è il carattere. E questi non è altro che un insieme di abilità che tu acquisisci durante il tuo percorso, è la capacità di vivere secondo i tuoi principi, è quella forza che permette a procrastinatore cronico come me, pigro fino all’inverosimile di rispettare una scadenza, un accordo, con me stesso, non con gli altri, è sempre qualcosa che riguarda voi stessi, e la qualità più evidente della squadra di Harlem, era il carattere.
E ci sono tre modi per forgiare un carattere secondo Adam Grant,
Numero 1
Inizia prima di essere pronto. Diventa una persona che sta comoda nella scomodità. Il carattere viene confuso con la personalità, ma ce una distinzione molto sottile, la personalità è la nostra predisposizione gli istinti primari, che ci dicono come pensare, sentire agire, il carattere è la capacità di far prevalere i valori sugli istinti. Soprattutto quando le cose si mettono male. È facile essere gentili e sorridenti col prossimo quando le cose vanno bene, ma sorridere ed essere gentili quando dentro di te stai male e sei a pezzi, quello è il carattere. La personalità è chi siamo in un giorno qualunque, il carattere è chi siamo e come affrontiamo una giornata di merda. Ovunque tu sia nel tuo cammino puoi iniziare ora, adesso a coltivare il tuo carattere. Non possiamo vivere una vita inferiore a quella che le nostre capacità ci permettono di vivere.
Guardate amici miei, io mi sentivo goffo all’inizio del podcast il suono era uno schifo io facevo schifo, non ero pronto, ma chi se ne frega, inizia prima di essere pronto e poi succede il miracolo, all’inizio sei un disastro poi forgi il carattere, aumenti le abilità, e vai, spedito, verso la tua vetta, ma pensando soprattutto alla distanza che percorri, quella è la chiave, ogni sforzo conta, ogni passo è critico. Prendere il rischio di iniziare prima di essere pronti, tutto quello che vale la pena richiede un rischio. E fregatevene di quello che pensa la gente, la priorità è la vostra crescita non quello che la gente pensa di voi, non cercate l’approvazione delle persona cercate la vostra,
Non ascoltate chi vi dice che qualcosa non si può fare, è un riflesso dei loro limiti non devi vostri. Nessuno sa cosa hai dovuto attraversare, quanto hai dovuto soffrire, se lo sapessero magari piangerebbero e rimarrebbero zitti
A me succede una cosa particolare, quando mi circondavo delle persone sbagliate, di menti piccole, e quando parlavo con loro delle mie mete, mi dicevano che era impossibile, quando invece oggi parlo con le persone che ho successivamente attratto nella mia vita, quello che mi dicono è cosa aspetti a farlo. E sapete una cosa quando vi scontrate con un limite con un problema con la paura quella non è la fine ma l’inizio, perché dove comincia il disagio e inizia la vita e il carattere si comincia a forgiare.
Numero dos
Sbaglia, impara a sbagliare, a fare errori, per fare centro dovete essere disposti a mancare il bersaglio. È importante perdersi per trovare la strada. Il timore di commettere errori è particolarmente angosciante se siete timidi, la timidezza è la paura di essere valutati negativamente nelle situazioni sociali, costruite la vostra identità in silenzio, meno condividi con le persone meno persone avrai in mezzo ai coglioni e se costruisci te stesso in silenzio nessuno saprà dove attaccarti. A volte è molto più facile percorrere la strada soli per arrivare ai tuoi obiettivi che portarti dietro qualcuno per paura di fallire, fallire è quello che ti porterà a raggiungere i tuoi obiettivi. il miglior modo di forgiare il nostro carattere è attraverso l’ esposizione all’errore, al disagio, diventare persone che stanno a loro agio nel disagio, questo è l’obiettivo.
E per ridurre il disagio va amplificata l’esposizione a situazioni che vogliamo evitare a tutti i costi. Pensate che gli aspiranti piloti negli stati uniti devono affrontare un Momento terrificante per ottenere il brevetto di volo. È come quando fai l’esame di scuola guida e ti fanno fare la ripartenza in salita, per la puttana. Nel caso degli aerei questo test terrificante è lo stallo, ovvero quando l’aereo comincia a precipitare, e questo accade perché il pilota o va troppo lento o va troppo in pendenza, gli stalli sono responsabili del 15% degli incidenti mortali delle compagnie aeree commerciali, e quasi un quarto degli incidenti di voli privati.
Prima lo provano nei simulatori, ma non è la stessa cosa, a un certo punto l’istruttore quando tu non te lo aspetti, ma quando lui decide, comanda al provetto pilota di abbassare la velocità tirare indietro i comandi fino a che l’aereo non entra in stallo. E non importa quante volte lo hai fatto al simulatore, il terrore di vedere il tuo aereo precipitare per diversi metri come un sasso e sentirlo nella pelle, obbligandoti a reagire, li ‘ quando nasce il pilota. in America, se vuoi diventare un pilota devi superare questa prova.
Aumentate il disagio, puoi provare a parlare idavanti a uno specchio cento volte non sarà mai come farlo davanti a 100 persone, esponiti, mettiti davanti a situazioni di disagio e consapevole che farai degli errori, ma errori necessari per aumentare la tua forza il tuo carattere.
La differenza tra chi volete diventare e diventarlo sta in quello che fate, sta nell’azione, puoi imparare tutti i vocaboli che vuoi di una lingua ma ti assicuro che la persona che impara a parlare è quella che va a una festa, o va al ristorante o conosce qualcuno e inizia a parlare con i vocaboli che ha a disposizione. Più errori fai, più velocemente migliori, con la condizione che questi errori non ti fermino, come succede a molte persone. Pensiamo che l’errore ci rende stupidi, no ci rende più intelligenti, pensiamo che ci farà vergognare, invece ci infonde coraggio, pensiamo che la gente comincerà a ridere di noi, ma aumenterà la nostra autostima, pensiamo che saremo a disagio, ma invece aumenterà i confini della nostra zona di confort, fino a che staremo a nostro agio in situazioni che molte persone tendono ad evitare, se qualcosa ti fa paura, vuol dire che devi farla.
Numero 3
Evitate il perfezionismo, cercate l’eccellenza, sono due cose diverse. A me piace la gente curiosa, pratica, veloce. Ho lavorato con dei perfezionisti, ci mettevano anche 2 ore a mandare una mail che poteva essere inviata in 45 secondi, e in 2 ore uno pratico fa più strada di un perfezionista, migliora, progressi, va avanti, tollera certe sfumature che altrimenti lo bloccano. Il perfezionismo tende a risolvere problemi semplici, si ossessionano per dettagli che non sono importanti, evitano situazioni sconosciute rimangono su quello che conoscono non esplorano, e questo comporta una crescita orizzontale e non verticale e soprattutto hanno una paura immensa di fare il minimo errore, cosa che abbiamo visto prima non ci permette di forgiare il carattere, crescere e migliorare ci permette di capire quali difetti tollerare. Fate quel passo verso l’ignoto, verso tutto quello che non conoscete, fissate obiettivi legati a imparare, non solamente alla performance, cosa ho imparato, piuttosto che quanto ho ottenuto, quella è la domanda da farsi.
Sapete la procrastinazione non deriva dalla pigrizia, ne dalla gestione del tempo, ma dalla gestione delle emozioni. Quando stai posticipando un azione che sai benissimo essere importante non stai schivando la fatica bensì il sentimento spiacevole che quell’attività suscita, e cosi facendo eviti tutte quelle azioni che ti portano dove realmente vuoi andare, è tutta una questione di carattere.
il carattere, è quella forza che ci fa andare in palestra anche se siamo stanchi, e quando siamo li ci fa fare una ripetizione in più, e quella spinta che ti fa andare avanti quando non vedi i risultati perché durante il tuo percorso ti troverai bloccato, smarrito, allora il carattere ti da la forza di tornare indietro senza pensare di retrocedere, ma con la consapevolezza di cercare un cammino alternativo, quando siamo stanchi di perdere, è meglio riposare e poi ricominciare, piuttosto che abbandonare.
ridefinite il concetto di successo, la vostra pace inizia quando cambiate le aspettative e il più significativo dei risultati è il vostro progresso, non la vetta che avete raggiunto, ma la distanza avete percorso e che avete aiutato altri a percorrere. È il carattere forgia il vostro destino
Grazie
EPISODIO 86- CHI HA SPOSTATO IL MIO FORMAGGIO - SPENCER JOHNSON
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Trascrizione del podcast
Oggi vi racconto quello che possiamo tirare fuori da una meravigliosa parabola applicabile alle nostre vite per imparare a splendere, fiorire e germogliare in un contesto di cambiamento e incertezza, e smettere così di aver paura di quello che succederà nel futuro.
Cosa potreste raggiungere e chi potreste diventare se da oggi vivessimo la nostra vita senza paura.
Questo è libri per il successo crescita personale da strada, episodio 86, e chi vi parla è Davide Mastrosimone.
Il libro che usiamo come spunto per l’episodio odierno è chi ha spostato il mio formaggio di Spencer Johnson, un best seller che da dopo vent’anni e venti milioni di copie vendute rimane ancora li a splendere negli scafali delle librerie di mezzo mondo
È la storia di due topi e due gnomi, che ogni giorno entrano in un labirinto con l’unico scopo di andare a trovare un formaggio. I due gnomi si chiamano Tentenna e Ridolino, i due topi Trottolino e Nasofino, ci sta uno a Cormano che lo chiamavano Nasofino ma per altri motivi.
I quattro personaggi non sono altro che aspetti del nostro carattere, noi siamo o siamo stati o saremo uno di questi 4, il labirinto è la nostra vita, e il formaggio quello che desideriamo di più, il successo, la gratificazione personale, o qualunque cosa voi abbiate in testa e che desiderate diventare o ottenere.
La storia è molto carina, e non mi metto a raccontarvela perché toglierebbe il gusto di leggersela, ma posso condividere le lezioni imparate da questo piccolissimo libro, si legge in due ore.
Mi risulta molto interessante quello che succede dopo aver letto centinaia di libri, e averli provati su se stesso, non è cosi difficile capir quello che serve per riprendersi in mano la vita, tutti questi testi lo ripetono, con angolature diverse, con modi differenti ma ce un filo rosso, un leitmotiv che accomuna tutti questi libri e i concetti si ripetono, all’infinito. Le formule non sono difficili ma la loro applicazione è per pochi. Nel senso se tu oggi ti metti a dedicare due ore al giorno del tuo tempo a un progetto per 3-4-5 anni senza aspettarti risultati e andando sempre avanti nonostante tutto, è pressoché impossibile che qualcosa non ti succeda. Ma, non lo facciamo, perché è duro, perché serve sangue sudore, sforzi e chi cazzo lo fa. Tuttavia se lo fate, vi catapultate in quel minuscolo gruppo di persone che acquisisce un ritmo e delle competenze che pochi hanno.
E i messaggi che estrapolo da questo librino sono fondamentalmente cose che abbiamo già visto e che vi assicuro sono principi che funzionano.
Lezione numero 1- Smettila di pensare al tuo formaggio, qualunque cosa sia, e comincia a lavorare per averlo, a fare, a creare, ad agire, lavora sul processo. Vedete i due topi della storia nasofino e Ridolino passano la giornata a muoversi in maniera forsennata attraverso il labirinto, vanno su e giù, si fanno tutti gli angoli del labirinto per cercare il formaggio e se non lo trovano tornano indietro e il giorno dopo lo rifanno.
I due gnomi, tentenna e risolino, d’altra parte, entrano anche loro nel labirinto ma con un atteggiamento molto diverso, si mettono a disquisire su quali siano le strategie migliori per trovare il formaggio, quelle più veloci, le studiano le scrivono prendono appunti, pensano e parlano del giorno in qui lo troveranno e quel giorno saranno felici, non prima, si fanno una quantità industriale di seghe mentali, nel mentre i topi spengono il cervello e si concentrano sul processo non sul risultato.
Tutto il tempo che passiamo nella vita a pensare a come sarà la nostra vita quando avremo il formaggio e qual’è il modo migliore di ottenerlo a pianificare ininterrottamente quando iniziare, tutto questo tempo lo perdiamo invece di investirlo nel fare qualcosa al rispetto, nel lavorare su noi stessi e sul processo, e quel tempo non torna più indietro. Siamo essere complicati ma non è cosi contorta la vita, come diceva il buon vecchio Maverik in top gin 2, minchia che film ragazzi, io ho pianto tantissimo, quello dice, non pensare, agisci. Spegnilo ogni tanto il cervello, a volte aiuta ma la maggior parte del tempo rallenta, andatevi ad ascoltare l’episodio del podcast che si intitola pensieri lenti pensieri veloci, li lo spiego in maniera dettagliata.
Primo messaggio, basta pensarci, comincia a fare qualcosa.
Ora ci fermiamo qualche secondo, perché è il momento di una dedica. A Sheryl da Roma e questa dedica te la fa tua mamma Carmen. Sa che sei spaventata, che le cose non sono andate come dovevano andare, come vedrai in questo podcast qualcuno ha spostato il tuo formaggio, ma non spaventarti, non abbatterti, hai tantissime risorse che nemmeno ti immagini di avere, e se esiste la sofferenza è perché esiste la felicità. E questa non la trovi lontano da dove sta il corpo, guarda a quello che hai, non a quello che ti manca Sheryl, i tuoi genitori ti sono vicini ed è il momento di raccogliersi, lasciarsi aiutare da chi ti ama da chi ti vuole bene e ripartire da quello che hai, stai tranquilla, abbi fiducia in te stessa e vedrai come tutto intorno a te nei prossimi mesi comincerà a migliorare, resisti Sheryl, resisti.
Secondo messaggio - I cambiamenti sono qualcosa che nella vita succederanno sempre, che tu lo voglia o meno per tanto prendine atto, vivi cosciente che qualcosa prima o poi cambia, che il formaggio non lo troverai più dove lo avevi lasciato la sera prima.
Il formaggio si muove, la vita te lo sposta, anticipalo, preparati, lavora su te stesso per essere la persona che sa gestire un cambiamento non la persona che si affaccenda in tutti i modi per evitarlo, perché a volte non ci si può fare niente succede. Anche in una coppia, lavora per essere la persona che può superare un tradimento, una rottura, una delusione, piuttosto che sprecare energie per controllare e evitare che questo accada, il modo migliore è sempre lavorare su noi stessi. Quindi o ti fai trovare pronto, e la prendi in culo. E se fai come i topi che sono abituati a usare l’olfatto per seguire il formaggio per capire quando il cambiamento sta per arrivare, avrai molte più possibilità di rinnovarti, di ritrovarti, e di evolvere ed adattarti, ma devi lasciare andare il formaggio che non ce più, non passare la tua vita a vivere come una vittima che ha perso quel formaggio. E anche i formaggi che sembrano più sicuri, prima o poi si spostano, niente dura per sempre.
Ce una storia all’inizio del libro molto bella parla di un telecronista sportivo che scrisse all’autore per ringraziarlo della mentalità che questo libro gli diede e di come applicandolo ritrovò il suo formaggio. Charlie Jones, uno stimato cronista della NBC che riuscì a salvare la propria carriera grazie agli spunti di questo testo.
Charlie Jones, aveva fatto un lavoro eccellente nelle ultime olimpiadi di atletica leggera, sapeva tutto e la sua performance era stata incedibile ma per sua sorpresa il capo gli disse che per i giochi olimpici successivi lo avrebbe rimosso e spostato alle gare di nuoto. Fu un colpo. Ne rimase sconcertato. Si sentiva frustrato, non sapeva nulla di nuoto. E sentiva questo cambio come un ingiustizia immeritata. Si arrabbiò tantissimo. Poi ebbe occasione di leggere questo libro e l’effetto fu straordinario. Gli avevano spostato il formaggio e cosa fai Charlie Jones, tira fuori i coglioni e si mette a studiare tutto sul nuoto, suoi nuotatori su quelle discipline che non conosceva e diventa un esperto facendo un ulteriore performance incredibile tanto che dopo i giochi lo stesso capo che lo rimosse gli diede un incarico ancora più prestigioso che gli permise di entrare nella hall of fame dei cronisti sportivi. Vedete amici questo è solo uno dei tanti aneddoti che possiamo scovare nelle storie di persone che se gli spostano il formaggio ne traggono un beneficio e si trasformano in individui ancora più forti e migliori.
Fate come Charlie Jones
Terzo messaggio importante del libro - non resistete al cambio,
Quando ci sei dentro, quando senti che sta iniziando il cambiamento, quando è inevitabile, non resistergli. Perché più gli resisti meno ti adatti alla situazione nuova e manco te la godi. Fai un bel respiro e guarda avanti
Spesso davanti al cambiamento ci paralizziamo, siamo completamente coscienti che è necessario, ma si creano dei blocchi. ci succede a tutti, non sappiamo cosa fare, andiamo in crisi tutto diventa grigio intorno a noi. E la paura e la frustrazione entrano in gioco. I cambi portano qualcosa di nuovo, sempre, la tua vita non può essere un avventura se non accetti l’incertezza davanti a te, il fatto di non sapere cosa ti preservi il cammino. Gestire i cambi è molto stressate, un consiglio.
Non prendere decisioni mosse dalla paura, questo è importantissimo, non fare nessuna scelta per paura, chiediti cosa farei se non avessi paura? Quale sarebbe la mia scelta se in cuor mio sapessi che non fallirò? Che strada prenderei. È potente questa domanda, perché vi svela il cammino che vi darebbe più emozione percorrere.
Sapete qual’è la frase che più spesso ricorre nelle storie che le persone raccontano quando hanno intrapreso un cambio. Lo dicono tutti, quando parlano di una relazione che hanno chiuso di un lavoro che hanno lasciato, di un progetto che hanno intrapreso o abbandonati giusto in tempo. Dicono tutti questo - avrei dovuto farlo prima….è l’unico rammarico, avrei dovuto farlo prima. In cuor tuo sai quello che devi fare, lo senti nel corpo se stai resistendo al cambio, è qualcosa di viscerale. Lascia andare, è inevitabile stai solo posticipandolo quando ti ostini ad aggrapparti a una situazione che si sta sgretolando e sai che finirà.
Io ormai li sento i cambi, li vedo arrivare, ne percepisco l’odore, cambia il vento, sai come quando dici- oggi viene a piovere, lo sai. E ho imparato addirittura a provare a godermela, dopo tanti anni di resistenza, ho compreso che tanto arriva, non ce niente da fare, arriva, a sto punto lo anticipo e mi inizio a muovere con il cambiamento in armonia e provo a farlo col sorriso.
Se non cambi rischi di scomparire, di trovarti in una gabbia dorata pensando che se certe cose non sono mai successe allora non succederanno, che i problemi sono degli altri, di quelli che all’improvviso perdono il lavoro, rimango delusi sentimentalmente, si trovano impreparati ai drammatici giri che da la vita, per tanto impara ad annusare i segnali che ti trovi davanti che ti anticipano che il vento sta cambiando, impara a vivere nell’incertezza e goderti il viaggio, a spostarti quando ti spostano il formaggio e non perdere tempo a piangerti addosso, muoviti, agisci, fai qualcosa, prendi una strada nuova che non sai dove andrà, è bellissimo abbracciare l’incertezza è come vedere un film e non sai come va a finire, li sta l’emozione del vivere, e non aver paura, che tu abbia paura o meno il cambiamento arriva, che tu lo voglia o meno, il cambiamento arriva, è inevitabile, non ci rimane altro che goderci il viaggio.
Grazie
EPISODIO 85- LE VOSTRE ZONE ERRONEE - WAYNE W. DYER
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Trascrizione del podcast
Quando cambi la prospettiva e il tuo personale modo di vedere le cose, quello che stai osservando cambia. E questo è un principio fisico
Immagina di trovarti a casa e va via la luce, ti cadono le chiavi della macchina è notte e non vedi niente, le cerchi per un po e non le trovi ma hai un idea brillante, fuori in strada ce un lampione che emana una forte luce allora esci e ti metti a cercarle li, poi passa un vicino e dice, che stai facendo, cerco le chiavi le ho persone, e comincia ad aiutarti, dopo un po che non le trovate quello ti dice o ma sei sicuro che le hai perse qui, e tu rispondi, no le ho perse in case ma le cerco qui perché ce luce, ahhhhh che campione
Facciamo cosi anche nella vita!!! Andiamo a cercare le chiavi dove ce luce, non dove le perdiamo
Ce un problema dentro di noi, e andiamo fuori a cercare le risposte, stai male col tuo partner, ti fai un amante e ti scarichi Tinder, invece di parlarle, non ti senti felice allora prendi e cambi paese, e sapete che succede, niente dopo due settimane stai uguale, e te lo dice uno che sta da vent anni all’estero, hai un problema a lavoro e cambi lavoro, poi il problema succede di nuovo. Se non lo risolvi ti si ripresenta con vestigia diversa, e fino a che non lo superi si ripresenterà, I problemi sono come delle ombre te li porti dietro fino a che non li risolvi drasticamente, fino a che ti giri, li guardi negli occhi e li affronti, magari puoi aggiungerci un bel..cazzo guardi..io lo farei
Oggi vi accompagno in un episodio molto importante prendendo spunto dal libro di Wayne w Dyer, uno dei padri fondatori della crescita personale. Il titolo - le vostre zone erronee
Siamo a Libri per il successo - crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 85
Apro una piccola parentesi, mi piacerebbe tanto mettere una doppia w in mezzo al nome e al cognome ha un non so che di poetico, Davide W Mastrosimone
Abbiamo decine di migliaia di pensieri al giorno e la maggior parte sono disastrosi, tossici, negativi, pessimistici, la nostra mente è come un cielo tenebroso con nuvoloni scuri pronti a scatenare la tempesta, e questo libro è un raggio di sole che li apre li sfuma e fa tornare il bel tempo nella mente. Le zone erronee sono questi nuvoloni che ci portano sofferenza e tristezza, andiamo a vedere come far tornare il sole in un giorno di pioggia. Le zone erronee sono quei modelli di pensiero che scattano in base a determinate situazioni che ci portano ad auto sabotarci, a trattaci male, a vivere una vita che porta solo a una lenta e logorante disperazione.
Come sempre ogni libro che vi presento nel podcast non serve a nulla se non ci mettete del vostro se non lo applicate quotidianamente.
Le zone erronee sono 11 per l’autore, non voglio fare un riassunto, sapete che questo podcast non è un riassunto di libri ma un estrapolazione di concetti che provo sulla mia pelle e penso possano aiutare le persone, per tanto andiamo ad analizzare ciò che personalmente tiro fuori da questo libro.
Vi lancio subito un concetto trascendentale. Non possiamo controllare le emozioni. La tristezza, l’ira, la rabbia, non ce un bottone diretto per spegnerle e cambiarle, ma si esiste un modo, perché tu non controlli l tue emozioni, le tue emozioni dipendono dai tuoi pensieri, però si puoi controllare i pensieri, e di conseguenza le emozioni. In maniera indiretta. È fondamentale capire questo meccanismo.
E ora vi faccio una domanda, Cose meglio secondo voi, avere più pensieri positivi, o meno pensieri negativi? Pensaci qualche secondo
La risposta è meno pensieri negativi, non è cosi fondamentale pensare sempre bene, o sempre al meglio, perché vi dico una cosa se pensate in maniera ottimistica ma non sentite nel corpo che quello scenario che state definendo nella vostra mente possa succedere, è pressoché irrilevante.
Quello che si invece cambia tantissimo le carte in tavola, è non pensare in maniera catastrofica e negativa. State fermi con la mente, concentratevi sul prossimo passo, una zona erronea molto critica nella nostra vita è pensare che il passato, la nostra storia personale incida sul presente e sul futuro. Abbandona tutte quelle frasi tipo e sai mi è sempre andata male, andrà male anche questa volta, sono nato povero, non mi hanno dato niente in eredità, ho sempre avuto capi che mi intralciavano la carriera, sono fatto cosi è la mia natura non posso farci nulla cazzate, cazzate, cazzate, porcheria de cervello, basta fare le vittime, prendiamoci la responsabilità di pilotare la nostra vita, le nostre scelte
lascia andare la tua storia, lascia andare il tuo passato, abbraccialo, accettalo, prendi tutto quello che è successo fai un bel respiro, e ora guarda solo a questo momento, e se devi alzare la testa è per guardare avanti. Che il passato che la tua storia che i tuoi errori, non ti definiscano. Lasciali andare, oggi può essere un nuovo inizio. TU SEI QUELLO CHE SCEGLI DI ESSERE OGGI NON QUELLO CHE ERI IERI
Personalmente, solamente questi concetti visti fino ad ora dovrebbero farci riflettere per giorni e se applicati possono cambiare radicalmente tutto.
Andiamo avanti, l’intelligenza secondo questa società viene da una buona formazione accademica, da un master, confondiamo l’intelligenza con la formazione accademica, ma l’intelligenza si misura dal livello di abilità di vivere una vita felice nonostante le avversità, gli ostacoli, una persona che si adatta e rimane di buon umore, speranzoso, guarda avanti, ,a soprattutto si prende le sue responsabilità
Non puoi risolvere un problema con la stessa mente che lo ha creato. Riscrivi l’accordo che hai con la realtà, con la tua realtà. Hai fatto scelte con la tua mente che hanno creato situazioni nella realtà che non funzionano, di a te stesso- ho sbagliato, e voglio cambiare la situazione, ahh perché una cosa posso assicurartela, non verrà nessuno a salvarti, cambia, evolvi e trova soluzioni per andare avanti ma sempre col sorriso, con la pace, con l’armonia. Lavora su te stesso coltiva la pazienza, ce sempre la primavera dopo l’inverno, relax la tua maturità emotiva determina la tua intelligenza. Non pensare nemmeno un secondo che chiunque abbia una formazione accademica migliore della tua sia più intelligente.
Ora, è il momento di una dedica.
Per Alessandro da Casalecchio di Reno. E questa dedica te la fa la tua amata Sara, stai attraversando un periodo complicato, tieni duro, perché insieme ce la farete, unendo la passione, la dedicazione, gli sforzi un giorno, non troppo lontano raccoglierai quello che hai seminato, ma non abbandonare, continua a crederci, Ti sei lanciato dall’aereo ti sei buttato non temere continua a volare e il paracadute si aprirà Alessandro.E poi un altra cosa, Sara ti regala una seduta di coaching con me, quindi scrivimi, aspetto la tua mail cosi troviamo data e ora.
Un altra interessantissima zona erronea è l’amore. Sovente la felicità di una persona dipende dalle sue relazioni, puoi avere tutto ma se torni a casa e stai male col tuo partner ahimè quello è un grosso problema.
L’amore ha tante definizioni, prova questa, l’abilità e la volontà di accettare e persone alle quali vuoi bene di essere chi sono, senza provare a cambiarle. Se hai un partner e ci sono 9 cose che non ti piacciono e una che ti ha fatto innamorare, presta attenzione a questa’ ultima, concentra i tuoi pensieri e la tua attenzioni sui lati positivi di chi hai affianco e accetta le persone per quello che sono, se le hai scelte, se le hai affianco, non provare a cambiarle è una lotta insensata. In una relazione dove due persone diventano una sola il risultato è avere due mezze persone, dichiarate la vostra indipendenza, coltivate voi stessi e aiutate l’altro a migliorare e evolvere insieme, cosi sarete due esseri meravigliosi che stanno insieme, e chi vi ferma poi.
l’amore più grande è quello verso se stessi, parla a te stesso come parleresti ad un amico in difficolta, cambia i pensieri cambia le parole, non castigarti. Siete gli unici ad avere il controllo dei vostri sentimenti, nessun altro può ferirvi al di fuori di voi stessi.
Ora, due importantissimi aspetti del carattere che è necessario sradicare per trovare la pace, sarà un viaggio doloroso e impervio ma provateci, lavorateci. La colpa e la preoccupazione. Due emozioni inutili, distruttive. Quello che ci fa diventare matti non è l’esperienza che stiamo vivendo adesso ma i casini del passato che ci fanno stare male e sentire in colpa per ogni cosa, traumi che ci portiamo nel presente e che infettano le nostre azioni, e la paura di quello che succederà, pre occuparsi lo abbiamo visto in un altro podcast, preoccuparsi prima. Totalmente inutile. Anticipare, programmare, pianificare, fantastico, utile, necessario, ma stare male prima di stare male, santo cielo, è insensato e non è manco una cosa naturale, è un prodotto della mente. Sapete qual’ l’antidoto più potente alla preoccupazione?
L’azione, fate qualcosa, anche di microscopico, ma fate un piccolo passo per risolvere la situazione per sbrogliare il nodo, azione amici, quando sono triste per qualcosa che mi turba, mi siedo scrivo quello che mi fa male, prendo atto della situazione e poi rispondo, poi agisco, e mi metto in moto, fanculo, se non lo faccio io, non lo fa nessuno per me
Amici la vita è come leggere un libro dove non puoi tornare alla pagina precedente, presta quindi la massima attenzione quella che stai leggendo, perché non potrai mai più rileggerla.
Ho molte novità in arrivo, nelle prossime settimane vi faccio sapere, vi invito a chiunque volesse dedicare due parole a una persona speciale scrivetemi sul sito www.libriperilsuccesso.com e lo farò
Un caro saluto e tra pochissimi giorni torno col nuovo episodio di Febbraio
EPISODIO 84- MASTERY -ROBERT GREEN
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Questo è il primo episodio del 2024 e molti mi hanno scritto per chiedermi cosa stesse succedendo, perché non usciva il podcast, grazie per avermi aspettato. Sono stato oberato dagli impegni
Un altra piccola novità, dato che i saluti sono troppi e non riesco a portarli più nel podcast ma mi emozionava farlo e ne sono rammaricato, ho deciso di fare un altra cosa. se qualcuno di voi desidera fare una dedica a una persona speciale, a un compagno e o compagna a un amico in difficoltà, scrivetemi raccontatemi e ritaglierò un piccolo spazio nel podcast per dare qualche parola di supporto a questa persona e voi potete farglielo sentire magari per sollevare il morale, motivarla aiutarla, mandatemi le vostre dediche al sito www.libriperilsuccesso.com trovate un formulario per scrivermi ce pure la mail o mandatele su LinkedIn o instagram. Anche se lego molto di più LinkedIn. Vi aspetto, mi mandate il nome, il paese, quello che volete dirgli e io lo faccio, ovviamente vi avviso di quando esce il podcast con la dedica cosicché potete stare attenti e inviarlo a questa persona. ci ho pensato sotto le feste, mi pare una cosa carina.
Bruce lee diceva: Non temo l’uomo che ha allenato 10 mila calci diversi, temo l’uomo che ne ha allenato uno solo 10 mila volte. Sti Cazzi quanto ha ragione ragione bruce
La società è cambiata, basta andare indietro una generazione, i nostri genitori, entravi in un azienda, ci rimanevi 30 anni, facevi una famiglia, una casa, eri protetto in qualche modo, oggi quella protezione è crollata, sia da parte di un azienda, che ti prendeva dalla culla alla bara professionale, sia dalla comunità, i grossi nuclei famigliari si sono sgretolati in qualche modo, ho come la sensazione che le persone sono molto sole, dipendono da loro stessi e dalle loro abilità.
Tantissimi cambi succedono in pochissimo tempo, e sta diventando difficile stare al passo.
Ma ce una strada che il libro dal quale prendiamo spunto oggi suggerisce. Mastery di Robert Green. Mastery vuol dire padronanza, dominare una qualche tipo di abilità cosi tanto da diventarne padrone. Tu puoi essere un esperto, magari all’interno di un azienda, ti licenziano e sei a casa, ma sei uno che ha una padronanza di qualcosa, se ti licenziano nessuno te la porta via e qualcun’altro ti viene a chiamare. Diventi difficile da sostituire ed estremamente richiesto dal mercato. E i lavori stanno cambiando, il designer si trova a lottare contro canva, il traduttore con google translator, lo scrittore con chat gpt. Il cassiere con la cassa automatica le compagnie fanno outsourcing n parti del mondo dove il costo del lavoro è più economico. e sarà sempre peggio. Come facciamo allora a diventare padroni di un abilità che ci permetta di sopravvivere bene a questi cambiamenti. Come facciamo a capire qual’è questa abilità e come possiamo svilupparla cosi bene e cosi tanto da diventarne padroni, acquisire il Mastery, titolo del testo di oggi, questo è libro per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’episodio ochenta ycuatro.
Nasciamo, entriamo in un sistema scolastico, e a un certo punto della vita realizzi che dovrai guadagnarti da vivere e le persone a quel punto prendono una strada, ci sono strade chiare, studiare legge, studiare medicina, tracciare una linea che più o meno sai dove va a finire, altri invece e mi includo, hanno una carriera a zig zag, prendono una scelta, poi un altra, non sanno manco perché, senza una direzione e si trovano dopo qualche anno ad avere una serie di strumenti e conoscenze segmentate e non sanno bene definire che tipo di professionisti sono.E probabilmente dopo 10-15 anni di professione non sai bene come ci sei finito. Hai 40 anni, ti giri e non sai che cazzo e successo. Non vuol dire che tu non sia professionalmente forte, ma puoi comprendere che molte delle scelte che hai preso sono dovute a ragioni esterne. I soldi, magari il luogo dove vuoi lavorare. Dipendono dalle coincidenze, e non ci fermiamo mai a guardare indietro e osservare quello che sta succedendo. Non ce un senso. Non ce una visione, non ce uno scopo. Manca quella curiosità primordiale che da bambini per esempio ci affascinava. Ve la ricordate qualora la vostra?
Steve Jobs quando aveva 6 anni vede nel suo garage un sacco di apparecchiature elettroniche che lo catturano, lo affascinano. Quando Albert Einstein riceve una bussola da suo padre ancora bambino ne rimane ammaliato e comincia ad affascinarsi a queste forze dell’universo che non si vedono ma esistono come il magnetismo che muove la bussola. Tutti abbiamo un momento rivelatore da bambini che ci cattura, ma poi crescendo ce ne dimentichiamo, lo chiudiamo in un cassetto e andiamo avanti seguendo le pressioni esterne, per esempio io ero innamorato dei dinosauri, li conoscevo tutti, giocavo con le miniature, sapevo tutto e volevo libri riviste sui dinosauri, e archiviavo le informazioni li catalogavo.quando usci jurrassic park mi misi a piangere. Oggi faccio il venditore chissà avrei dovuto fare l’archeologo, ma ce una cosa che ricordo della mia infanzia che in qualche modo è tornata da me, l’ho ritrovata, m ci sono ricollegato. ero bravissimo a scuola a fare una sola cosa, per il resto ero nella media o pure sotto la media per la naturale inclinazione a non fare un cazzo. Ero un fenomeno già alle scuole medie a fare riassunti. Se prendevo un testo trovavo i due o tre punti importanti e li estrapolavo, ero portato per riassumere, tirar fuori poco da tanto. E in maniera naturale. Oggi il mio podcast richiede questa abilità, probabilmente è l’abilità più importante che mi ha permesso di prendere libri da 200-300 pagine e tirarci fuori 10 minuti di podcast. In qualche modo ho ritrovato una vocazione una curiosità primordiale e l’ho sviluppata in età adulta.
Tutti abbiamo una voce che sentiamo, una vocazione, una curiosità primordiale come la chiama Robert Green ed il primo passo, lui ha un ipotesi molto affascinante, pensa che le persone di estremo successo sono quelle che si collegano prima a questa vocazione, se lo capisci a sei anni e lo porta avanti tutta la vita è ovvio che qualcosa la combini, se lo capisci a 40 hai meno tempo, ma puoi certamente fare tante cose stupende per te e per gli altri, il problema è se lo non capisci mai. Vai a fare una vita che non è tua. Ma è frutto di influenze esterne. È quel senso di destino di scopo che senti tra le vene che ti porta a fare scelte diverse dalle persone
Michael Farady, uno scienziato inglese, quello che ha inventato la gabbia di Farady. Nasce 1790 in Inghilterra, il padre era un fabbro, un fabbro in quei tempi sta nella scala molto bassa della società. Nonostante questo diventò uno dei più importanti ricercatori scientifici sui campi elettromagnetici
Potrebbe sembrare la storia di un uomo che ha superato gli ostacoli, ma non si spiega, nel 1790 il figlio di un fabbro non può diventare uno scienziato. Perché dovevi entrare in un Università, fare una scuola prima tipo eaton o un istituto molto upper class, era pressoché impossibile che una persona di quella classe sociale nell’Inghilterra del 1700 diventasse uno scienziato, uno dei più importanti della storia. Da quando era un bambino venendo da una famiglia estremamente religiosa aveva quella forte convinzione che dio fosse dappertutto, che la fede fosse una forza invisibile ma che si esisteva, quindi parliamo di uno che già crede che ci siano forze che hanno un impatto, ma che non si vedono, e questa è la base di molte scienze. Tu non vedi l’elettricità, ma ce, non vedi un campo elettromagnetico ma ce.
Un giorno il piccolo Michael entra in una libreria e rimane ammaliato dai libri di scienza, e mostra un entusiasmo spaventoso tanto da incuriosire il proprietario della libreria che gli offre un lavoro come fattorini nella libreria. Il suo entusiasmo e il modo in cui si dedicava al lavoro gli porta una promozione ad apprendista rilegatore cosa che lo faceva salire nella classe sociale di quei tempi era già un grande successo, e grazie al suo entusiasmo il proprietario gli offre qualcosa che non aveva mai offerto a nessuno, la possibilità di portarsi a casa i libri del negozio e poterli studiare. E lui lo fa, ma in un modo che nessun altro avrebbe fatto. Prende tutti i libri di chimica, elettricità scienza, e li divora. Ma poi trova un libro che gli cambia la vita, uno dei primi libri di crescita personale mai scritti, che si chiama the irmpovment of the mind, come migliorare la mente, anche se non sei stato ammesso o hai avuto l’opportunità di studiare, boom, quello non solo lo legge ma lo applica e comincia a studiare tutto quello che può in un modo molto diverso. Faraday porta lo studio a un altro livello, comincia a scrivere note, a disegnare diagrammi e mette tutto in dei quaderni e crea un enciclopedia di scienza. Un giorno un famoso scienziato entra nella libreria, e il proprietario gli fa vedere quello che questo ragazzo di 17 ha fatto e da li tutto inizia. Questo scienziato lo invita a delle lezioni e conosce un famoso ricercatore Humphry Davy. Quel mondo o affascina ma sa che non sarebbe mai potuto entrare nel circolo accademico, allora comincia a scrivere lettere offrendosi come apprendista a tutti i ricercatori del momento includendo hUMPHRY davy, che per coincidenza, o magia, rimane cieco temporalmente per un incidente durante un esperimento, e accetta Michael Faraday come apprendista per una settimana, dove il ragazzo va oltre le aspettative. E dopo quella settimana di lavoro eccezionale, passano qualche mese dove lui insiste a scrivere, e finalmente gli viene offerto il lavoro di assistente di Davy. Dove finalmente ha la possibilità di sperimentare e vivere il laboratorio, e comincia la sua carriera divina che lo porta entrare nella royal accademia e diventare uno degli scienziati più importanti della storia del mondo.
Come ha fatto? Coincidenze, magia, culo, uno può prendere la sua storia e trovarci un senso ma la ragione principale per la quale gli successe tutto quello che gli successe era dovuto a qualcosa altro. Se io fossi entrato in quella libreria, non mi sarei letto tutti i libri, non avrei scritto quell’enciclopedia, non avrei avuto quella persistenza che crea le opportunità, lui lo ha fatto. La persistenza è l’elemento più importante nel raggiungere il dominio di qualcosa. Per acquisire padronanza. E se lo mischi con la tua curiosità primordiale diventa un mix esplosivo
Per sbloccare questo super potere, che è molto difficile, ma si può fare, serve una serie di passi.
Primo -Collegarsi con la curiosità primordiale, cosa ti eccita ti appassiona ti permette di fermare il tempo e non pensare a nulla quando la stai facendo, cos’e quella cosa? Tutti abbiamo qualcosa di unico. Ma tutto quello che ci motiva ci ispira ed è modo solo da questo prima o poi va svanendosi, deve essere un progetto un cammino, che non abbandoni, un progetto dove la meta e l’obiettivo ti interessano meno del processo, mentre lo fai godi, migliori, impari, e per tanto dove ti porta è meno importante da chi stai diventando mentre lo fai, e lo senti sulla pelle, ricollegati con la curiosità primordiale, con quella tua unicità che ti rende speciale, che amavi da bambino che ti prendeva tutta l’attenzione, torna indietro e trova questa curisotà. Robert green consiglia di scrivere per 20 minuti su un quaderno la risposta a questa domanda, cosa amavo prima che le pressioni sociali e la scuola, gli amici i genitori il capo entrassero nella mia vita.
Il secondo passo- imparare tutto quello che si può imparare su questo argomento. E imparare è più importante di tutto il resto, più dei soldi, più della posizione sociale dello status, degli oggetti, scegli una strada che ti cambi che ti insegni segui l’apprendimento, se pensi solo ai soldi non raggiungila padronanza di qualcosa, imparare e evolvere va messo davanti ai soldi
Il terzo- una volta che hai acquisito tutte queste abilità informazioni e hai imparato tutto quello che si poteva imparare da un argomento, uniscilo a modo tuo, metti insieme tutto in un modo personale, in un modo che solo tu puoi fare grazie a quello che è stata la tua storia, risalta l’unicità, e non ci sarà niente uguale, e questo ti rende diverso, ti rende speciale.
—Abbiamo anche tutti qualcosa che odiamo, che evitiamo, che non vogliamo fare di questa passione,
Torna indietro e osserva la tua carriera, quando hai cambiato strada, e pensa a questa carriera come qualcosa che hai creato tu non qualcosa che sia successo, pensa ai quei momenti dove hai cambiato strada e perché, a tutto quello che hai appreso e come metterlo insieme e assemblarlo e trasformarlo in qualcosa che ami, in qualcosa che ti dia un senso, in qualcosa che quando torni a casaoinvece che accendere la tele ti metti a lavorare con emozione a questa visione, a questo progetto.
Io ho deciso un giorno di diventare una persona che si sforza, che non si arrende, che lavora ogni giorno per diventare un pochino migliore, solo un poco, vivo la vita in blocchi di 24 ore, ma in queste ventiquattr’ore ci metto sempre qualcosa per migliorare il fisico, la mente lo spirito, anche se fosse mezzo ora, un piccolo passo, e domani un altro, perché se non lo faccio non lo fa nessuno per me. Trova la tua direzione, poi il ritmo non diventa cosi importante, se fai un passo dopo l’altro per diventare padrone del tuo destino alla fine qualcosa di magico succede. Ne sono certo
Grazie e aspetto le vostre dediche
EPISODIO 83- MAKTUB -PAULO COELHO
SITO: www.libriperilsuccesso.com
CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/
COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/
Trascrizione del podcast
Ultimo capitilo di libri per il successo per questo 2023. Episodio 83, questo è un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com
Desidero accompagnarvi in questo finale di anno con un episodio diverso. Vorrei che fosse un monito a tutte le persone che stanno male. Che soffrono, ogni giorno, senza mostrarlo. Mi rendo conto sia qualcosa di doloroso. E vorrei fare due cose essenzialmente, la prima è condividere una personale visione della vita, e la seconda leggervi alcune storie tratte dal libro MAKTUB di Paulo Cohelo, storie per riflettere e per scaldare l’animo.
Io ho fatto un salto recentemente. Non è la prima volta. Ma questa volta è da una vetta altissima, la più alta di tutte per me. Mi sono buttato da una montagna. E fa paura. Manca il fiato, ci sono giorni dove l’ansia prende il sopravvento. Quando l’attività mentale tossica brucia le giornate. Quando salti devi considerare che il prezzo del progresso e del tuo cambiamento è il dolore. Ne devi essere consapevole.
Molti vivono fermi sulla vetta della montagna e guardano gli altri saltare, fanno una vita agiata, comoda, spengono quella vocina che gli dice di fare qualcosa, non l’ascoltano più. E va benissimo. Solo che chi intraprende un percorso di trasformazione quella vocina inizia a sentirla sempre di più, e alla fine salta. Ma saltare dalla vetta implica una serie di problematiche.
Una su tutte, devi avere fede che si apra il paracadute. O ti schianti, finisci in mille pezzi. È estrema la questione. Ma il paracadute non si apre subito. All’inizio del salto sei felice, te la godi, vedi il panorama, ogni tanto di giri e guardi le persone che son rimaste, diventano sempre più piccoline, poi il volo va avanti e ce un punto dove dovrebbe aprirsi il paracadute, ma non si aprirà, non si apre subito. Continui a scendere, e ti godi un pò meno la vista, inizi ad aver paura. Voglio dirvi una cosa, quel cazzo di paracadute, si deve aprire.
A chiunque sia in volo, abbiate fede, credeteci, fate ogni giorno un passettino in più, pensando che si aprirà. Perchè si apre amici. Non quando volete voi, non come volete voi, qualche botta la prendi, vi schianterete su qualche roccia, farà male, vi romperete qualche costola, fare malissimo, ma dovete avere una ferma speranza che si aprirà.
E per chi non ha ancora trovato il coraggio di saltare, ricordatevi
La magia che cercate nella vita la trovate dietro la paura. Non voglio solamente esistere in questa vita, voglio vivere. E di conseguenza, saltare.
Abbiamo da fare una scelta la mattina quando ci alziamo e la sera quando andiamo a dormire. Nella nostra testa ci sono due lupi feroci, che ogni giorno si guardano negli occhi e si sbranano, quello che vince prende il sopravvento. Un lupo rappresenta i pensieri che tu domini e gestisci, il silenzio nella mente, i pensieri basati sulla realtà e sulla speranza, sull’amore sulla gratitudine l’altro rappresenta la tossicità, la negatività il dramma la catastrofe la distruzione logorante della tua mente, il passato e futuro. ogni mattina e ogni sera devi scegliere quale dei due lupi nutrire. Quando vai a letto, inserisci un immagine speranzosa verso il domani, quando ti alzi di a te stesso che sarà un bel giorno. Anche se non hai voglia, anche se tutto ti dice di non fare certe cose, falle lo stesso.
Ora lasciate che vi legga alcune storielle tratte dal libro Maktub, di Paulo Cohelo, non ve le commento, le leggo e lascio un piccolo spazio tra una e l’altra, sono quelle che mi hanno colpito di più, mi hanno fatto pensare, poi ognuno ci trova qualcosa di diverso di soggettivo di personale, fatto sta che se vi trovate in dei momenti difficili, aprite questo libro, anche a caso, e leggete un paio di storie, sentite una specie di tepore che vi riscalda l’animo.
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