In occasione delle elezioni per l’Assemblea Nazionale Venezuelana tenutesi domenica 6 dicembre, che hanno visto un astensionismo di quasi il 70%, ho deciso che valeva la pena parlare un po' del Venezuela. Il paese infatti, più di altri confratelli sudamericani dalla storia travagliata, è divenuto un paradigma. Un doppio paradigma: prima, con Chaves, un modello alternativo per la sinistra anti-liberista globale, poi, più recentemente, con la crisi economica e il "regno di Maduro", un esempio di politiche fiscali e monetarie disastrose.
Il più delle volte, però, il Venezuela viene tirato in ballo impropriamente, da chi non conosce la storia, il contesto, il sistema istituzionale di uno Stato che, pur possedendo tra le maggiori riserve di idrocarburi al mondo, è finito per soffrire povertà ed emigrazione di massa.
Come sia arrivati a questo?
Ne ho discusso con il giornalista Maurizio Stefanini che, oltre a collaborare pe testate quali Il Foglio, Limes e Linkiesta, è autore di: Adiós Venezuela La fine del chavismo da Maduro a Guaidó.
L'intervista, per ragioni di lunghezza, si divide in due episodi.
In questo primo, Stefanini ci fa un quadro degli anni di illusioni durante i governi Chavez, ci spiega alcune particolarità del sistema istituzionale venezuelano, e ci illustra quale è stato il contributo, in negativo, del successore Maduro.
Nel prossimo episodio, contestualizzeremo le vicende nel Paese all'interno del quadro internazionale, soprattutto rispetto ai rapporti con gli USA, e ci interrogheremo sul prossimo futuro.
Buena escucha!
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