In questo episodio:
- Il rally dei mercati azionari, sostenuto da riposizionamenti forzati e programmi di buyback, si scontra con indicatori tecnici e fondamentali che segnalano l’esaurimento della fase risk-on, tra cui un premio al rischio negativo sull’S&P 500, la risalita dei rendimenti obbligazionari e il progressivo disimpegno degli investitori americani penalizzati anche dal cambio.
- Le tensioni geopolitiche, riaccese dall’attacco israeliano a infrastrutture nucleari iraniane, aumentano il rischio di escalation in Medio Oriente, mentre i rapporti tra Stati Uniti e Cina restano tesi nonostante timidi segnali di dialogo, con dazi in forte crescita e ripercussioni evidenti su commercio, inflazione e stabilità interna americana.
- La spinta dei settori tecnologici legati all’Intelligenza Artificiale sostiene alcuni segmenti del mercato statunitense, ma la fragilità strutturale dell’attuale equilibrio, unita alla composizione meno tech-oriented degli indici europei, limita la portata del rally e accentua le divergenze regionali.
In questo scenario dominato da incertezza geopolitica, pressioni interne e transizioni economiche complesse, il mercato mostra una vulnerabilità crescente dietro la stabilità apparente. È in momenti come questi che diventa centrale adottare un approccio prudente, diversificare con attenzione e concentrarsi su qualità e solidità di medio-lungo termine per navigare tra volatilità e cambi di paradigma.