In questo episodio:
- Aprile da record per volatilità: il Nasdaq 100 ha recuperato un drawdown del 15% in poche settimane, mentre obbligazioni, valute e materie prime hanno registrato oscillazioni eccezionali. A trarne vantaggio sono stati i trading desk, mentre i gestori tradizionali hanno sofferto.
- Segnali macro ancora contrastanti: sebbene alcuni indicatori si siano normalizzati dopo il “Liberation Day”, il quadro resta fragile. Le importazioni USA dalla Cina crollano, l’inflazione percepita risale e gli utili aziendali vengono rivisti al ribasso. Le mega-cap tech resistono, ma il rischio recessione resta elevato.
- Posizionamento ancora difensivo, ma attenti al rischio contrario: i fondi sistematici e gli hedge fund restano prudenti, ma la stagionalità favorevole, i buyback e una maggiore attenzione sull’AI potrebbero sorprendere al rialzo. Intanto, la Cina rallenta e l’Europa prova a ripartire grazie alla politica fiscale tedesca e alla BCE più accomodante.
Sebbene la fase più acuta dell’instabilità sembri superata, la mancanza di accordi strutturali sui dazi e la confusione macro suggeriscono cautela: è il momento di selezionare con cura, evitando mode eccessivamente affollate e privilegiando visibilità e solidità.