Il progresso corre veloce e le tecnologie emergenti spesso ci allontanano dai ritmi ai quali siamo abituati e rimanere al passo diventa sempre più complicato. In che modo, quindi, e in quali casi possono essere applicate per creare un impatto positivo per le industrie, le persone e l’ambiente? Quali sono le maggiori sfide dell’AI e cosa ci dobbiamo aspettare dalla sua integrazione nelle industrie e interazione con l’essere umano? Su cosa è importante investire quando si parla di nuove tecnologie?

Nella nuova puntata di “Oltre il titolo”, il podcast di Disclosers, hanno dialogato proprio su questi temi due esperti di innovazione, Salvatore Majorana, Direttore del parco scientifico Kilometro Rosso e Cristiano De Nobili, fisico, Lead AI Scientist e lecturer.

1:38 - Introduzione

2:07 - Cristiano: il titolo che darei alla mia storia è “Turning bits into dreams”

2:47 - Salvatore: intitolerei la mia storia con la parola “Incontri”

3:27 - Cristiano: Come si passa dalla fisica teorica all’intelligenza artificiale? Un percorso basato sulla curiosità nella comprensione delle leggi fondamentali.

5:10 - Salvatore: i parchi scientifici come il Kilometro Rosso favoriscono l’interazione tra il mondo dell’industria e quello della ricerca scientifica, agevolando lo sviluppo territoriale

8:02 - Cristiano: Le sfide del settore dell’AI sono tante, come ad esempio rendere i Large Language Models affidabili, sostenibili e più affini all’essere umano.

11:53 - Salvatore: I parchi scientifici rappresentano punti di accumulazione di talenti e competenze, contribuendo quindi all’occupazione di molte persone

15:40 - Cristiano: la velocità del progresso non è più compatibile con la velocità umana. È difficile fermarlo e lo spiego con il secondo principio della termodinamica.

20:12 - Salvatore: integrare l’AI nei processi industriali, come ad esempio nella movimentazione delle macchine, per creare condizioni di lavoro più agevoli.

25:51 - Cristiano: rifarei lo stesso percorso di studi perché è stato come tuffarsi in una piscina di curiosità

27:10 - Salvatore: il consiglio che do a chi vuole avviare un’azienda è trovare qualcosa che vi appassioni a tal punto da farvi stare svegli la notte e circondarvi di persone che fanno la differenza

28:56 - Cristiano: è nostro dovere applicare la tecnologia prima dove è davvero necessaria, ovvero dove si può generare un impatto sociale e ambientale positivo, come l’AI applicata al cambiamento climatico. La tecnologia ha allontanato l’essere umano dalla natura, quindi dovremmo sfruttarla per riavvicinarci ad essa e rispettarla.

32:24 - Salvatore: in un mondo dove prevale la tecnica, non dobbiamo dimenticarci dei rapporti umani e dell’ascolto che dedichiamo alle persone.

Parlare di giornalismo etico, ha senso? Parlare di inclusione, è corretto?

Secondo Maria Cafagna, scrittrice e autrice, quando si sente la necessità di aggiungere la parola “etico” vuol dire che c’è qualcosa che non sta funzionando, così come creare mondi paralleli (come magazine e media) per parlare di inclusione, parità di genere e diritti, non crea una narrazione sana e realmente impattante sui cambiamenti che vogliamo vedere: Maria spera in un mondo in cui si faccia informazione autentica e di qualità e sogna che un giorno non ci sarà più bisogno di parlare di inclusione, perché saremo tuttə veramente inclusə.

1:13 - “La cornuta geniale”

2:07 - L’attenzione alla pulizia e all’obiettività della scrittura nel giornalismo è fondamentale.

4:04 - L’informazione dovrebbe sganciarsi dalle dinamiche e regole dei social media e offrire invece notizie rilevanti e importanti per la comprensione della società. Vorrei vedere più giornalismo sul campo, ma purtroppo non sempre ci sono le risorse necessarie per farlo

8:21 - Bisogna fare una differenza tra il giornalismo di bassa qualità e le fake news.

11:10 - I social media stanno danneggiando la nostra salute mentale

14:01 - Il linguaggio che sento di padroneggiare meglio è quello della sceneggiatura

15:24 - Differenze di scrittura tra i vari mezzi di comunicazione: dalla newsletter, al podcast e alla TV.

20:56 - Qualsiasi attività deve essere eticamente sostenibile e se dopo alla parola giornalismo, dobbiamo aggiungere il termine “etico” allora vuol dire che c’è qualcosa che non va.

23:50 - Il fatto che si debba ancora parlare di Diversity & Inclusion, o si debbano pubblicare riviste femminili per parlare di parità di genere, è sbagliato perché accentua ancora di più le diversità. Tali tematiche dovrebbero fare parte della normalità e dovrebbero essere trattate da tuttə, senza creare mondi paralleli.

26:50 - La domanda che non mi hanno mai fatto e che vorrei mi venisse fatta.

Un giornalismo obiettivo e responsabile è ancora possibile in un mondo in cui i social media e le nuove tecnologie rischiano di generare un’irrefrenabile diffusione di fake news e lotte a suon di click bait? Ma soprattutto cosa significa fare buon giornalismo?

Lo abbiamo chiesto a una delle giornaliste di spicco del panorama italiano e non solo, Mariangela Pira, esperta di finanza e geopolitica, giornalista di SkyTg24 e scrittrice.

00:50 - “Fatica e bellezza: per riuscire a diventare chi sono oggi ho dovuto faticare tanto perchè essere una donna giornalista che tratta di finanza e geopolitica, non è semplice.”

1:50 - La mia passione per il giornalismo è nata dall’amore per Oriana Fallaci e dopo l’attentato a Paolo Borsellino. Lì ho capito che avrei fatto la giornalista.

3:30 - Il giornalismo deve offrire una servizio pubblico, con responsabilità, ma nel mondo dei social questo non è facile da governare.

5:06 - Le fake news si diffondono a macchia di leopardo e quando partono non si riescono a sradicare facilmente. Solo l’interesse delle persone a verificare le notizie, può fermare questi meccanismi.

7:33 - La neutralità e l’obiettività sono sacre per il giornalismo: chi scrive deve dare più strumenti possibili al lettore, in modo tale che l’utente possa poi fare scelte consapevoli e non influenzate.

11:21 - In cosa si distingue il giornalismo italiano da quello estero?

13:43 - Il giornalismo fatto bene costa: i reportage, le inchieste, le interviste sono dispendiosi, ma è su quello che bisogna investire.

16:44 - I comunicati stampa che funzionano e catturano l’attenzione

19:20 - Un consiglio ai e alle giovani che vogliono lavorare nel giornalismo.

In questa nuova puntata abbiamo esplorato il significato di essere imprenditori e il relativo desiderio di cercare sempre strade nuove e cogliere opportunità diverse per alimentare costantemente la curiosità che contraddistinguono chi fa impresa.

Ne abbiamo parlato con Giuseppe Mayer, imprenditore e investitore, che lungo il percorso ha imparato un’importante lezione: non mettere mai al primo posto solo il mero profitto, ma piuttosto il valore umano che un’azienda o una persona può portare nella tua vita, sia professionale che personale.

Giuseppe Mayer si occupa di Brand Strategy, Digital Marketing e Comunicazione da più di vent’anni.

Nel 2016 ha fondato Antifragile, società di formazione e consulenza sul digitale con partecipazioni in startup che operano in diversi ambiti della trasformazione digital.

Autore di libri sul tema della trasformazione digitale è anche speaker e docente nei Master delle principali Business School italiane.

Oggi è CEO di Be|TheChange, holding di Be Shaping The Future con focus sui servizi di digital engagement ed entertainment.

1:25 - “Non mollare mai”

2:43 - “L’imprenditore è uno che non ce l’ha fatta”: è colui che non riesce a stare in una scatola, ma deve crearsi il proprio spazio e il racconto. 

4:49 - “Non seguire la tua passione, ma trovala”. Trovare la tua passione è un percorso che ti permette di esplorare cose diverse fino ad arrivare a capire cosa fa per te.

7:45 - Come alimentare l’imprenditorialità anche come dipendente: la storia di mia moglie.

10:40 - Nella gestione di un team c’è una componente psicologica e irrazionale di empatia e empowerment molto importante e sta nella comprensione di ciascuna persona che ne fa parte. Imparare a valorizzare l'empatia e a dare potere ai membri del team crea un ambiente di lavoro dinamico e inclusivo.

13:10 - Riconoscere quando realmente puoi aggiungere qualcosa e capire chi coinvolgere nella tua attività.

16:19 - L’intelligenza artificiale per me è una collega con la quale sfidarsi e comprendere quali prospettive diverse si possono scoprire e sperimentare.

19:08 - La pratica della scrittura quotidiana è una forma di riflessione e apprendimento attivo. Ci costringe a esaminare i nostri pensieri, a organizzarli e a trasformarli in idee concrete.

22:28 - Il motivo per cui investo in un’azienda oggi è soprattutto umano.

24:23 - Il successo autentico va oltre il mero profitto finanziario. Non mettere i soldi prima del valore del progetto: un'importante lezione imparata.

In un settore come quello dell'advertising e del marketing, dominato dal cambiamento, in che modo ci si può distinguere? Qual è la cifra distintiva per emergere e continuare a crescere?

Ne abbiamo parlato con Francesco Agostinis, imprenditore (con una struttura che conta oltre 40 collaboratori, liquida e full remote), consulente, startup investor e formatore. 

Alcuni dei suoi ingredienti? Una curiosità innata (e alimentata costantemente), l'allontanamento dall'immobilismo, la propensione all'approfondimento, uscendo anche dal proprio perimetro per immergersi in altri settori, e la condivisione quotidiana di competenze.

1:21 - “Che figata!” Il titolo che darei alla mia storia. Ogni giorno ho la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e di non annoiarmi mai.

2:49 -  L’immobilismo porta spesso mediocrità, per questo per distinguersi è necessario andare oltre quello che il mercato chiede. Provare a fare le cose che gli altri non fanno.

5:11 - Aprire la possibilità ad altre persone di entrare come soci di Loop, perchè ci eravamo resi conto che in due non avremmo potuto dare molto di più.

8:02 - Meglio usare le energie quando serve ed evitare di preoccuparsi per problemi che non esistono.

11:16 - La passione che si mette nel proprio lavoro può essere inefficiente se non è unita alla pazienza e alla capacità di organizzazione.

14:21 - Avere la curiosità di andare a fondo dei settori nei quali si opera è ciò che fa fare la differenza.

18:33 - I settori che mi divertono maggiormente

21:04 - Le caratteristiche che deve avere una start-up nella quale investiamo

25:05 - Il mio più grosso rimpianto

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"Oltre il titolo" è un podcast di ⁠⁠Disclosers⁠⁠, agenzia di PR e Media Relations con base a Milano.

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Gli ospiti di questa doppia intervista hanno esplorato il mondo dei creative media e di come esso si sta evolvendo: Margherita Devalle, Radio e Tv host e podcaster, insieme a Francesco De Giorgio, campus manager di SAE Institute Milano, hanno spaziato dalla formazione delle nuove generazioni di professionistə nel settore dell’intrattenimento e della musica, fino ad arrivare alle innovazioni culturali e tecnologiche che permettono una maggiore sperimentazione e donano uno spazio infinito alla creatività.

Ma cosa significa creare e innovare? Come si trova il proprio percorso professionale in questo settore? E soprattutto, come si emerge nel mondo dei creative media?

Lo scopriamo in questa intensa e divertente doppia intervista con Margherita e Francesco!

00:56 - Francesco: Se dovessi dare un titolo alla mia storia userei le parole di Kennedy: “One person can make a difference and everyone should try.”

3:22 - Lavorare con i giovani permette di mettersi sempre in discussione

5:13 - Margherita: tra l’indecisione se studiare fisica quantistica e moda, sono finita nel mondo dell’intrattenimento, forse con un rapimento alieno.

8:01 - Francesco: i requisiti più importanti per emergere. Lo studente che arriva in SAE, spesso vuole diventare artista, ma il mercato del lavoro richiede tante altre figure professionali che si conoscono poco.

11:39 - Imparare a diventare manager di se stessə e autogestirsi permette di differenziarsi e capire in futuro come e cosa delegare.

15:30 - Margherita: quello che mi incuriosisce di più e quello che non amo della musica al giorno d’oggi 

18:41 - Francesco: quali sono le professioni meno conosciute nel mondo dei creative media e come avvicinare i giovani a tali professioni.

20:04 - Capire cosa c’è dietro un prodotto multimediale. La maggior parte delle persone non ha un’idea di tutte le professioni tecniche che ci sono dietro. 

23:46 - Margherita: “Esplorare il mondo con la velocità di una serie tv e le sonorità di un programma radiofonico”. 

27:58 - Francesco: influenze culturali e tecnologiche che plasmano il rapporto delle nuove generazioni con la musica

31:58 - I festival musicali sono una grande opportunità per scoprire artisti emergenti e trovare la propria identità artistica

35:07 - Margherita: “Fatti furba”, il titolo che darei alla mia storia. 

36:26 - Francesco: innovazione e tradizione, come trovare un equilibrio? La potenza dell’otium creativo e l’importanza del tempo.

41:15 - Margherita: cosa vale la pena portare qui in Italia dall’estero. Andare oltre quello che il mercato della musica italiana ci vende, perché c’è un mondo di sonorità infinito da scoprire, come quell’artista che ho scoperto a Capoverde.

43:44 - Consigli finali: trovate la colonna sonora della vostra vita, sperimentate e andate oltre i confini.

Roberta Ligossi ha studiato tra Milano e Londra, conseguendo la laurea triennale in Filosofia e la magistrale in Management. Nel 2020, dopo tre anni di esperienza professionale come Head Hunter, fonda TA-DAAN: prima destinazione digitale dedicata all’artigianato contemporaneo. Da sempre appassionata al tema – complice la nonna piacentina che faceva la sarta – ha lanciato TA-DAAN con l’obiettivo di ridefinire il ruolo dell’artigianato in un mondo sempre più automatizzato e digitale.

In questa chiacchierata tra Roberta e la nostra PR Manager Isabella Castelli, sono emersi tanti spunti interessanti sul futuro dell’artigianato e della relazione con le nuove generazioni, sempre più vicine ad aut consumo consapevole e a scelte di vita fuori dall’ordinario. 

00:46 - “Fare o non fare, non c’è provare”, il titolo che darei alla mia storia

2:21 - Com’è essere imprenditrici donne, quali sono le sfide più belle e i vantaggi di fare impresa: la responsabilità sta nell’essere delle apripista, perchè siamo la prima generazione di imprenditrici donne

4:09 - Scombinare la vita nel giro di un anno: da un percorso avviato e affermato, alla scelta di fondare una startup nel settore dell’artigianato. 

9:14 - Perchè proprio il nome "TA-DAAN"?

11:20 - “Geppetto is over”, un nuovo modo di raccontare l’artigianato che deve evolversi ed essere al passo con i tempi. Un artigianato contemporaneo dove tradizione si unisce all’innovazione.

13:41 - Educare le generazioni future e far interrogare i giovani sul consumo consapevole e mostrare loro dei modelli di riferimento come esempio di scelte di vita fuori dall’ordinario.

19:04 - L’artigianato ha ancora spazio sui media: comunicare online è fondamentale per raggiungere più persone possibili, ma anche il lavoro offline è importante, quindi puntare su una comunicazione phygital.

20:56 - “Che domanda vorresti che ti facessero ma che non ti hanno ancora mai fatto?”

La comunicazione si sta plasmando sui social media, perché è lì che le nuove generazioni condividono le proprie passioni, attitudini, ideologie e sogni. Per questo motivo, comprendere le dinamiche che stanno dietro a piattaforme come TikTok, non solo è fondamentale per cogliere i cambiamenti del presente, ma per rimanere al passo con il futuro.

Ascolto e dialogo sono le chiavi per un approccio aperto a tutto ciò che ci sembra diverso, ma che così lontano non è.

Con Benedetta Balestri, founder e managing director di One Shot Group, abbiamo parlato proprio di questo e di come imparare a scegliere in un mondo ricco di opportunità, senza incasellarsi in un unico percorso, aprendosi a competenze trasversali e mondi nuovi.

1:08 - “Ascolto”, il titolo che darei alla mia storia;

3:00 - Non esiste una sola strada possibile: come sono passata dal mondo dello spettacolo al dietro le quinte, diventando manager di talent;

9:02 - Cosa significa essere un o una giovane che vuole entrare nel mondo della content economy;

13:00 - In un mondo di mille opportunità è importante avere competenze trasversali;

15:41 - Il progetto di ItacaLab per dare strumenti pratici ai creator sul tema della salute mentale: perché è importante parlarne e sensibilizzare i creator sul tema;

20:39 - Modi di comunicazione delle nuove generazioni: l’ascolto e il dialogo per entrare in connessione e comprendere i cambiamenti del futuro.

Non esiste una ricetta segreta per dare vita ad un’azienda di successo, ma secondo Mario Di Girolamo, imprenditore digitale, docente e investitore, ci sono due ingredienti che sicuramente non possono mancare e sono la trasparenza, oltre che la capacità di auto valutarsi e mettersi in discussione, e il coraggio di raccontare le proprie idee di business quando si parte da zero. 

È solo parlando, creando connessioni e testando la propria idea che si possono abbattere barriere e capire se la strada intrapresa è quella giusta. 

E se si sbaglia, si prende appunti!

1:30 - Chi è Mario?

3:48 - Never-ending, il titolo che darei alla mia storia

4:54 - Il primo problema di chi vuole fare impresa è avere paura di raccontare la propria idea.

8:54 - Oltre alla parola fallimento: qualsiasi errore può essere aggiustato

11:53 - I vantaggi di fare impresa al giorno d’oggi

13:44 - Il successo è essere coerenti

17:11 - Cosa non fare se si vuole lanciare una start-up.

20:42 - Essere trasparenti, autocritici e sapere porsi domande

Il racconto di Benedetto Buono, founding partner di Buono&Partners, è intersecato da un filo conduttore molto evidente, ovvero quello del patrimonio relazionale, che rappresenta una delle chiavi per crescere nel modo più veloce e sostenibile possibile.
In questa intensa intervista sono emersi tanti aspetti fondamentali per chi fa impresa: la consapevolezza che le relazioni possono avere una valutazione economico-finanziaria, la capacità di uscire dal proprio cono relazionale e contaminarsi di ambienti e settori anche molto distanti e l’importanza dell’ascolto attivo nella leadership.

Benedetto Buono è founding partner della boutique di consulenza strategico-relazionale Buono & Partners. È direttore del Professional Program in Business Networking di POLIMI Graduate School of Management. Scrive per la rubrica Econopoly de Il Sole 24 Ore, è autore del libro "Business networking. L’importanza delle relazioni umane per una carriera di successo nell’epoca digitale (2021)" e co-autore di "Innovationship - l'innovazione guidata dal capitale relazionale (2023)"

1:38 - "Never give up", il titolo che darei alla mia storia.

4:02 - Cos'è il patrimonio relazionale e perchè deve essere gestito allo stesso modo del capitale tecnologico e finanziario di un'azienda.

8:36 - "Il successo di una carriera si costruisce fuori e lontano dalle 8 ore di lavoro di ufficio". Come emergere e costruire la propria rete di relazioni

14:26 - Tre consigli per chi ci ascolta: consapevolezza, formazione e supporto

18:10 - Il mercato dei capitali per l'innovazione è quello che più di tutti dialoga e crea ecosistemi

22:26 - L'ascolto attivo tra le top tre skills per la leadership.

25:30 - Decidere se lasciare la carriera nelle grandi corporate o seguire la propria spinta imprenditoriale