I dati che salviamo in rete non vanno nel cloud, nelle nuvole, come dicono gli inglesi. Vengono semplicemente trasferiti in enormi data center, gigantesche fabbriche moderne dove i server processano i bit e, quando serve, ce li rimandano. Sotto forma di mp3, file di testo, o in qualsiasi altro formato.
Un'attività incessante che consuma tantissima energia. Quanta? Entro il 2030 toccherà l'8% della domanda mondiale di elettricità.
C'è una startup di successo che sta proponendo un modello differente, basato sul cloud (distribuito) ma capace di garantire sostenibilità ambientale. Si chiama Cubbit, una dimostrazione che il pensiero green ha spazio per stare sul mercato.