in quest’episodio dal titolo controverso parlo del motivo di questa mia frase ricorrente. Di come non sia solo propaganda per delle ‘femministe arrabbiate’ ma che è un messaggio che si porta dietro un significato importante. Finisco per dissezionare i rapporti tra ragazzi e ragazze della mia età, e come il sesso di appartenenza gli influenzi.

(episodio da ascoltare in velocità fast) la vita è una un concetto molto generale, in questo episodio parliamo dello scorrimento veloce e allo stesso tempo lento della vita. Dei compleanni come celebrazione di anni di vita vissuti e di che influenza sulla mia vita hanno avuto i miei ultimi compleanni adesso che sono adulta. Che la scuola, la mia infanzia stanno per finire. Nelle ultime settimane a scuola abbiamo parlato tanto di capitalismo, in un momento in cui la preoccupazione generale è l’università, cosa vogliamo diventare nella nostra vita, che lavoro vogliamo fare. Viviamo in una società ossessionata con il lavoro, con gli obiettivi e con l’avere successo spesso ci perdiamo il vero senso della vita. Del dono inestimabile che abbiamo, non ci rendiamo conto che nonostante i giorni sembrano infiniti non lo sono e di fatto scorrono velocemente. Noto una tendenza a sprecare le proprie giornate, sia spendendole a lavorare e basta, sia a viverle con una mentalità triste, ossessionati dai sentimenti negativi che proviamo. Ma qual’è quindi il vero senso della vita? In questo episodio do la mia risposta a questa domanda in questo momento. Spero che nonostante sia un episodio tanto filosofico, poco strutturato e molto generale faccia un po’ aprire gli occhi e pensare. A godersi anche solo una giornata un po’ più del solito. Tanto amore, Sofia.

Nel 2021-22 ho fatto un exchange year in America, e ora che sono tornata da 8 mesi posso riflettere sulla mia esperienza rispetto al rientro in Italia ed in particolare mi sono confrontata con un sacco di exchange students. Mi sono resa conto che quasi tutti siamo stati un po’ “traumatizzati” da questo rientro. Alcuni erano semplicemente più felici all’estero e hanno trovato la loro “vita” là. Altri hanno avuto difficoltà con i loro genitori, io sono stata completamente traumatizzata dalla scuola. A livello scolastico non avevo solo sottovalutato la mole di lavoro, ma ero completamente impreparata a livello di organizzazione. Tornare a scuola è stato devastante, non sono mai andata così male a scuola nella mia vita. Il mio anno all’estero mi è costato 3 anni di lavoro, mi è costato il sogno del mio 100 alla maturità. In questo podcast rifletto su questo, parlo della mia esperienza, e di tanti tanti consigli sui recuperi, perché si può vivere meglio questo rientro e sentire queste esperienze che ho raccontato e questi consigli mi avrebbe aiutato tanto. Quindi spero possa aiutare anche voi, tanto amore, Sofi.

A 18 anni molti ragazzi sono già stati in una (o più relazioni), e una buona parte hanno già trovato il loro primo amore, quell’amore giovanile di cui molti anziani parlano come l’amore più puro, di cui si ricordano ancora perché non nasce senza aspettative, senza sapere com’è. Io non ho mai avuto una relazione ed il che non mi pesa per niente, nonostante ammiri molto i miei amici che sono davvero innamorati. Parlo del perché non mi dia fastidio non aver ancora fatto questa esperienza. Parlo dei due ragazzi che hanno cambiato completamente il mio rapporto con l’amore, le relazioni e i ragazzi in generale. Di quello che ho imparato da ognuno di loro, nonostante non siamo mai stati insieme la loro influenza su cosa penso dell’amore è stata molto grande e la condivido col mondo in questo episodio. Spero che vi ritroverete nelle mie parole e magari vi facciano stare meglio, o trovare una nuova prospettiva sulla questione. Vi mando tanto amore, Sofia.

Parlo di vita, di crescita, di un percorso di crescita personale che diventa ossessione e nel cercare di migliorarmi finisce per bloccarmi e stancarmi. Anno dopo anno ho vissuto la venuta del nuovo anno come un ripartire da zero, un nuovo inizio, con mille obiettivi? responsabilità e cose da fare, nonostante questo percorso l’avevo già iniziato l’anno precedente in teoria. Capodanno diventata il centro del mio universo per 8 settimane, quest’anno ho lasciato andare molto il lato di me che perpetuava l’idea della giornata perfetta, della vita strutturata in precedenza, in parte sono stata obbligata a fare ciò, eppure per il primo anno da tanti a questa parte mi sono sentita che capodanno non era così importante. Non era un nuovo inizio. Era il continuo di ciò che già stavo facendo e di obiettivi su cui stavo lavorando da mesi. Non posso descrivere a parole quanto mi senta liberata da questo cambiamento di mentalità. In pace finalmente. Parlo di lezioni di vita che mi sono rimaste e di come il mio percorso di crescita si sia evoluto. Un nuovo anno insieme, con il mio amatissimo podcast, un primo episodio che viene a seguito di tanti altri, con questo auguro a tutti Buon anno, dal profondo del mio cuore, spero vi porti tanta felicità, amore e bei ricordi.

Come si può capire dal titolo parlo di un periodo stressante, ho passato un mese bello tosto a livello di impegni e stress scolastico che mi ha portato sull’orlo di una vera crisi mentale, che avendone affrontate di brutte mi ha fatto paura, avevo pura di ricadere in una brutta crisi depressiva, sapendo quant’è facile ed essendo ormai in grado di riconoscere i sintomi che si stavano già iniziando a presentare. Fino a quando non ho visto il trend di tik tok con la canzone di Kanye, we made it to thanksgiving maybe we can make it to christmas… Diciamo che per me è stata come una botta per risvegliarmi e mi ha fatto rendere conto che io voglio concludere il 2022 senza avere crisi e manca pochissimo. Quindi, forse per la prima volta, mi ci sono tirata fuori da sola da questo brutto mood e sono riuscita ha scegliere di stare bene, di sentirmi bene. In questo episodio parlo di come ho fatto, di come ho affrontato i sentimenti e la mentalità negativa e come sono riuscita a “superarli” e sentirmi bene, vivere la vita con più tranquillità. Come ho affrontato i vari impegni che persistevano e come ho organizzato la mia vita. Un episodio per me molto importante essendo una lezione di vita che mi sento di aver applicato e realizzato per la prima volta, ma che nel corso della mia vita tornerà più volte. E in futuro mi renderà in grado di affrontare la prospettiva di periodi “brutti” in maniera completamente diversa. Quindi… buon ascolto! Vi voglio un mondo di bene e vi auguro tutto l’amore del mondo.

In quest’episodio parlo di una recente dinamica nel mio gruppo di amici che ha creato tantissimo problemi. All’interno di questo racconto mi soffermo in particolare sul tema: quanto bisogna essere coinvolti nella vita e nei gossip dei nostri amici? Quando una cosa non ci riguarda ma va a colpire uno o più dei nostri amici è giusto impicciarsi? E specialmente di come io ho affrontato questa dinamica e penso sia arrivata alla conclusione più matura che potevo per ora. Parlo anche di cosa è giusto lasciar scorrere nelle amicizie e quando secondo me è giusto prendere le distanze, è più facile rimanere o andarsene? Ma più che altro qual’è la cosa migliore da fare per la persona. Alla fine apro una piccola parentesi sull’amicizia maschio-femmina a quest’età, rispetto a delle mie recenti esperienze che mi hanno toccato. Tanto amore, Sofi.

this is one of my most philosophical episodes and i am surprised it’s the last one of this english season. However lately I’ve been wondering what does it mean to be a good person? And what does it mean if I believe i’m a good person? Which brought me to consider it from a subjective va objective perspective. Also when talking about me believing i’m “good” I started getting into loving yourself and understanding how you might be a good person who’s not perfect and does selfish and “bad” things sometimes, but you should still believe in yourself and be confident in who you are. It’s not like most of my episodes but I love it because of that. Lots of love, Sofi.

I don’t remember dreaming of a “high school sweethearts” relationships. I think it’s because as soon as I was close to hit the right age for it I knew I wasn’t dying to date a man at all. As I was growing so much, my relationship with men changed a lot as well, starting to be sexualized , often without my consent, played a huge role in how I relate to guys. It also played a role into my journey with my sexuality which definitely was a journey. As well as making “not being flirtatious” part of my personality, on building an independence where I feel so happy and complete without dating someone. That resulted in me having extremely high standards, on trusting myself on weather connections are worth pursuing, for myself as much as for others, and only seeking that RARE connection that I know, I’ve seen with my friends too, IS worth it. A mix of all these factors, plus my personal experience with crushing and being crushed on is why I haven’t dated in high school and realistically probably won’t. So let’s dog into it!! Enjoy.

There’s a lot of internal as well as external conflict that comes from being raised in a 1st gen immigrant household, a parent that made all kinds of sacrifices to give me the best chances possible at being successful, an international family that prides itself for relatives moving away. And understating what I want, what I’m passionate about, what I picture as my future and what mental steps I need to take to figure it all out. I also convinced myself that I wasn’t meant to be average at a young age, since the beginning of middle school, starting with my Ivy League obsession. Seeing my future differently than the people around me has been a very isolating experience, but dealing with that as well as starting to desire similar goals as they’ve always had it’s scary and hard. This whole process, of figuring your life and future out at 18 is scary and hard. So I’ll share my experience with it, hopefully it will make someone feel a bit less alone in it.