La Resistenza è stata il cuore pulsante della lotta per la libertà e la dignità umana. Un movimento eterogeneo, fatto di operai e studenti, donne e contadini, intellettuali e soldati sbandati. Non una semplice reazione armata contro un invasore, ma una battaglia di idee, di ideali, di sopravvivenza contro il totalitarismo e l'oppressione. È stata dura, spietata, senza sconti: fatta di tradimenti, rappresaglie, sacrifici. Ma ha portato qualcosa di inestimabile valore: la democrazia, la Costituzione, la possibilità di scegliere chi siamo e chi vogliamo essere.
Pensiamo alla lotta partigiana nelle valli piemontesi, alla resistenza urbana nelle città occupate, agli scioperi operai del '43 e '44 come atti di ribellione non solo contro l'occupante nazista, ma contro un'idea di società basata sul terrore e sulla negazione dei diritti fondamentali. Persone comuni che scelsero di non voltarsi dall'altra parte, pagando con la vita. Come dimenticare Giacomo Ulivi, giovane studente partigiano, che scrisse poco prima di essere fucilato: "Siate sempre degni della libertà che altri hanno conquistato per voi al prezzo della loro vita"?