Giovane maestro elementare, iscritto all’Università Cattolica che a causa della guerra non potrà mai frequentare, Emiliano Rinaldini è stato ucciso nel febbraio del 1945 dopo aver insegnato, redatto testi per Scuola italiana moderna, partecipato a Brescia alla Resistenza al nazi-fascismo fino a diventare nell’estate del 1944, vice-comandante del Gruppo «S4», nella Brigata “Giacomo Perlasca” delle Fiamme Verdi. Rinaldini arriva a leggere nella crisi del conflitto bellico un’occasione di crescita personale, di maturazione, di assunzione di responsabilità, sempre sostenuto dalla fede. Il suo ritratto nelle parole di Daria Gabusi, docente di Storia della pedagogia e dell’educazione.