Figlio per sempre, estraneo e al tempo prossimo alle storie dei padri. A Erri De Luca non interessa l’organicità, un’idea di continuazione scevra da scarti e inciampi. È uno speleologo delle anime, delle fratture che si ricompongono e «A grandezza naturale» è un romanzo di voragini, anzi, un collettore di «storie estreme di genitori e figli».
Tanti tasselli, infiniti rapporti. Isacco, Marc Chagall, le ferite della Shoah, la generazione dei movimenti. In questa nuova puntata di Salotto Letterario l’autore ne discute con Ginevra Amadio e Gianluca Grimaldi.