In questo terzo episodio, apriamo con una notizia che segna la fine di un'era per la moda italiana: la scomparsa di Giorgio Armani a 91 anni. Ricordiamo la sua figura come simbolo dello stile italiano nel mondo e come ambasciatore del Made in Italy, che ha rivoluzionato il modo di vestire con un'eleganza sobria e inconfondibile. Il suo gruppo ha annunciato che se n'è andato serenamente, circondato dai suoi cari.Successivamente, torniamo sulla tragedia della funicolare a Lisbona, dove il bilancio delle vittime è peggiorato, con 16 morti, di cui ben 11 turisti stranieri. Tra le vittime figurano tre cittadini britannici, due canadesi, due sudcoreani, uno statunitense, uno svizzero e un ucraino. Ci sono anche 21 feriti, inclusa una signora italiana lievemente ferita. Le indagini si concentrano sulla manutenzione, dopo che un cavo portante si è spezzato, causando la caduta della cabina e lo schianto contro un edificio. Si sta verificando la notizia che una gara d'appalto per la manutenzione della funicolare fosse stata annullata di recente, sollevando seri interrogativi sulla sicurezza di infrastrutture quotidiane. Il Portogallo ha proclamato un giorno di lutto nazionale.Ci spostiamo poi sulle tensioni internazionali:- Gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato un avvertimento a Israele: l'annessione della Cisgiordania occupata potrebbe mettere a rischio gli Accordi di Abramo, compromettendo l'integrazione regionale e la prospettiva dei due stati.- Sul fronte ucraino, il presidente russo Vladimir Putin ha risposto ai piani europei di supporto a Kiev. Putin ha dichiarato che Mosca considererà un "obiettivo legittimo" qualunque truppa straniera dovesse mettere piede sul suolo ucraino. Ha anche affermato che un accordo con Kiev sulle questioni chiave è "praticamente impossibile", ma, novità, non si opporrebbe all'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea, definendola una "scelta legittima". Rimane però fermo il "no" all'adesione alla NATO e continua a chiedere garanzie di sicurezza anche per la Russia. Queste dichiarazioni seguono l'annuncio dei presidenti Volodymir Zelenski e Emmanuel Macron che 26 nazioni europee sono pronte a schierare truppe e armamenti come garanzie di sicurezza post-belliche, con un documento ufficiale di pianificazione militare che coinvolgerebbe anche Germania, Italia e Polonia. Macron ha insistito che non dovrebbero esserci limiti al supporto all'Ucraina.- La ministra degli Esteri belga, Maxima Prévot, ha espresso preoccupazione per il crollo della credibilità dell'UE sulla politica estera verso Israele, a causa del blocco di alcuni stati membri. Ha invitato gli altri paesi a riconoscere lo stato di Palestina, magari all'Assemblea Generale dell'ONU, ponendo però chiare condizioni, come l'esclusione di Hamas da un futuro governo palestinese.Infine, diamo uno sguardo alla politica francese, che è "in fibrillazione". Il governo del primo ministro François Bayrou si prepara a un cruciale voto di fiducia l'8 settembre per il suo piano di risanamento fiscale da 44 miliardi di euro, per riportare il deficit sotto il 3% del PIL entro il 2029.Si teme che possa essere il terzo governo a cadere in un solo anno, causando preoccupazione sui mercati per l'instabilità e le sue conseguenze sull'Eurozona. Il piano prevede tagli alla spesa, lotta all'evasione fiscale e l'impopolare abolizione di due giorni festivi.Inoltre, circolano voci, alimentate da un articolo del Canard enchaîné e verifiche delle autorità sanitarie, che la Francia si stia preparando a un "impegno maggiore" entro marzo 2026, in caso di conflitto, con la previsione di curare migliaia di soldati feriti; le autorità la presentano come una misura preventiva e non come una ricerca attiva di guerra.