Ogni Natale torna la stessa battaglia:

presepe spostato, Gesù riscritto nei canti, “tradizioni cancellate”.

Ma oggi non parliamo del presepe.

Parliamo di come ti costruiscono un nemico fittizio per farti scegliere una squadra.

In 7 minuti:

Non si parla di religione. Si parla di comunicazione.

🎧 Ascolta ora

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Questa puntata nasce dal webinar sulla finanza emotiva organizzato da Moneyviz per il Mese dell’Educazione Finanziaria 2025 e prova a rispondere a una domanda semplice e scomoda: quanto c’entra la comunicazione (anche quella tra te e il tuo cervello) con le tue scelte di investimento?

Parliamo di:

Perché il problema non è il mercato.

Il problema è quando investi con l’amigdala e lo chiami piano finanziario.

Ascolta la puntata e scopri perché il primo vero investimento è capire come funzioni la tua testa.

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“SCIABOLATA ARTICA!”

“CROLLO TERMICO!”

“TSUNAMI METEO!”

Ma poi esci e scopri che ci sono… 12 gradi.

In questo episodio di Sette minuti per capire come il tuo cervello ti fo**e parliamo di comunicazione, meteo e sensazionalismo: di come anche le previsioni del tempo si siano trasformate in trailer apocalittici progettati per farti cliccare.

Analizziamo il bias della disponibilità, il linguaggio allarmistico e il paradosso per cui, a forza di gridare al disastro, si finisce per rendere poco credibile persino il cambiamento climatico reale.

Perché “temperature nella norma” non fa click.

Ma “GELO POLARE” sì.

Ascolta la puntata e scopri perché il problema non è il freddo.

È il marketing.

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In questa puntata parliamo della “fine dell’attenzione”: davvero oggi riusciamo a restare concentrati solo 47 secondi?

Sì, e c’è una scienza che lo dimostra.

Ti porto dentro uno dei cambiamenti più radicali della comunicazione moderna: come si cattura l’attenzione nei primi secondi, perché il nostro cervello scappa da un contenuto all’altro e come questo influenzi il modo in cui leggiamo, scrolliamo, compriamo e decidiamo.

In 7 minuti capisci cosa stia succedendo al tuo cervello, e perché ormai ogni contenuto — dai social ai supermercati — è costruito per agganciarti, trattenerti e riportarti dentro.

Perché la comunicazione non è solo cosa dici: è quanto velocemente riesci a farti notare.

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In Italia il Fantacalcio non è solo un gioco: è una fede, una guerra psicologica, un laboratorio di bias cognitivi e illusioni di controllo. Ti convinci di aver studiato tutto, poi un autogol al 94° ti rovina la giornata. E il cervello? Ti racconta che è solo sfortuna.

In questa puntata parliamo di come la mente dei fantallenatori si illuda di essere razionale mentre, in realtà, cerchi solo conferme, scuse e giustificazioni. Dal bias dell'investimento al mito del merito, passando per il modificatore difesa e i gol sbagliati all'ultimo minuto.

E si spiega anche come diventare ricchi col fantacalcio, certo.

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Cosa succede nella testa di uno stand up comedian quando sale sul palco? E cosa scatena nella testa di chi lo ascolta, soprattutto se ci trovi qualcosa che non ti piace sentire.

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Perché i TG chiudono sempre con la notizia leggera?

Dall’effetto “recupero emotivo” alla difficoltà di certi conduttori di cambiare tono tra un lutto e un panda, fino al perché ci appassionano i delitti di provincia più delle guerre lontane.

Un viaggio nella psicologia e nella comunicazione dei telegiornali per capire chi decide, ogni sera, cosa meriti la tua attenzione e cosa no.

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Ti è mai capitato di fermarti davanti a una trovata pubblicitaria e dire: “geniale”?

Ecco, il guerrilla marketing vive proprio lì: nella sorpresa, nella rottura dello schema, nella sensazione che "non sembri pubblicità".

In questa puntata di "Sette minuti per capire come il tuo cervello ti fo**e", ti racconto alcune delle operazioni di guerrilla più famose — da Red Bull Stratos al sottomarino di Generali, fino alla misteriosa scritta “Siete insetti” di Netflix — spiegando quali leve psicologiche hanno attivato nel nostro cervello.

⚡ Effetto alone

⚡ Rottura dello schema

⚡ Suspense e mystery marketing

⚡ Moral reframing

In soli 7 minuti scoprirai perché certe campagne restino nella testa e come la comunicazione usi sorpresa, contesto e curiosità per abbassare le difese persuasive.

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Cosa succede quando un comunicatore incontra uno dei narratori più seguiti (e attaccati) d’Italia?

In questa puntata di “Sette minuti per capire come il tuo cervello ti fo**e”, intervista a Piero Armenti, fondatore de "Il mio viaggio a New York", pagina che conta oltre tre milioni di follower, che racconta di New York, ma anche vita di coppia, col solito, immancabile contorno di haters.

Si parla di comunicazione autentica, di successo costruito con costanza, ma anche di odio online, vulnerabilità e storytelling personale: quanto c’è di strategia e quanto di verità in ciò che condividiamo sui social?

Un episodio che racconta la parte più umana dietro la visibilità digitale — e che ci fa capire, ancora una volta, quanto la comunicazione possa essere un’arma… o una corazza.

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Elisa pubblica un video in lacrime.
Una flotilla di attivisti viene fermata in mare.
E il Paese si spacca — ancora una volta — in due schieramenti.

Da una parte chi parla di umanità.
Dall’altra chi grida alla propaganda.
Ma il punto, dal punto di vista della comunicazione, non è chi abbia ragione: è perché reagiamo così.

In questo episodio di “Sette minuti per capire come il tuo cervello ti fo**e” parliamo di comunicazione, non di politica:
- di come l’identità di gruppo ci fa schierare a prescindere

- di come i media incorniciano la realtà in modo opposto

- di come l’effetto tribù renda impossibile il dialogo

Un’analisi su parole, cornici e reazioni, per capire perché oggi vediamo solo il colore della maglia.

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