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By Studio Geopolitica
The podcast currently has 35 episodes available.
L'universo dell'estrema destra italiana di fatto è composto da numerosissime realtà politiche, alcune grandi ed altre piccole, se non addirittura minuscole. Tra tutti, le realtà più grandi ed emergenti sono principalmente due: Casapound e Forza Nuova (FN). Casapound è attualmente l'organizzazione più grande e conta più di 20.000 iscritti. Essa è presente attualmente in quasi tutti i congressi comunali italiani e in passato è anche stato un vero e proprio partito politico. Forza Nuova viene subito dopo. Conta più di 5.000 iscritti, ma di fatto è ed è sempre stata solo un movimento, e mai perciò una realtà politica integrante. Approfondiamo la questione in questo episodio in collaborazione con il mio caro amico Mattia Guidetti.
Oggi parliamo di Transnistria: una sottile striscia di terra che separa l'Ucraina dalla Moldavia. Essa è uno stato indipendente de facto da più di vent'anni oramai, quando nel 1992 si separò dalla Moldavia, anche se di fatto è riconosciuta solo da Abkhazia ed Ossezia del Sud. In questa regione la Russia ha sempre mantenuto una forte presenza, in quanto la maggior parte della popolazione è russofona di lingua e alfabeto russo, ma soprattutto anche una forte influenza, poiché ha sempre continuato a fornirle armi, beni e gas. Questa zona potrebbe di fatto diventare la linea di confine di una nuova guerra fredda e anche di un'ipotetica nuova Russia: scopriamo perché in questo episodio.
Oggi ragazzi parliamo del Ku-Klux Klan, una delle organizzazioni di fatto terroristiche più famose e rappresentative di tutta la storia statunitense ed internazionale. Passato alla storia per la sua ideologia fortemente razzista, antisemita e xenofoba, il clan non si è mai risparmiato da azioni di violenza nei confronti di neri ed ebrei tra i tanti. In questo episodio ripercorreremo la sua storia dalla sua fondazione sino ad oggi, facendo anche alcune osservazioni e considerazioni sulla sua visione e condizione attuale.
Oggi in questo nuovo episodio, parliamo del Gruppo Wagner: l'armata di mercenari fantasma di Vladimir Putin. Si tratta di una PMC (Private Military Company) di ideologia filonazista sotto il comando di Dmitry Valeryevich Utkin, ex-militare russo e non a caso grande ammiratore di Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Il gruppo al momento è per la maggior parte impiegato nel conflitto in Ucraina, ma di fatto è costantemente presente anche in Africa e in particolar modo nel Sahel, zona in cui non a caso l'influenza russa sta sempre più aumentando. Nell'episodio di oggi infatti, ci concentreremo proprio su questa zona d'azione del Wagner, parlando anche della sua storia ed organizzazione.
P.S. Ho commesso un errore nel dire "invasione in Siria" poiché ho erroneamente detto "invasione in Russia". Scusate per la svista!
Oggi ragazzi parliamo del perché la Svizzera è di fatto così piccola ma così ricca allo stesso tempo. Infatti, il piccolo paese al centro dell'Europa è famoso per le sue condizioni economiche vantaggiose, che gli permettono di aggiudicarsi il terzo posto mondiale per PIL Pro Capite solo dietro a Norvegia e Lussemburgo e per la sua neutralità perenne. Molti considerano la Svizzera un vero e proprio paradiso fiscale, anche se vi sono di fatto paesi con condizioni più vantaggiose, ma il perché di questo successo non è per nulla così scontato. Scopriamo il perché in questo episodio.
Alle 4 (ora italiana) di ieri mattina, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato l'invasione dell'Ucraina. L'invasione segna di fatto la rottura definitiva dei rapporti con l'occidente, il quale ha già fatto sapere che applicherà pesanti sanzioni alla Federazione Russa, mirando all'indebolimento della sua economia, già praticamente in ginocchio. Attualmente si sta combattendo soprattutto nella capitale Kiev, in quanto le truppe russe mirano alla conquista dei palazzi governativi del presidente ucraino Zelensky. I razzi russi hanno già mietuto numerose vittime, soprattutto civili, mentre i carri armati sono già entrati nei quartieri periferici della capitale. Approfondiamo meglio la questione.
Oggi parliamo della crisi crisi russo-ucraina, questione ad oggi al centro delle attenzioni internazionali. I primi mesi del 2022 hanno visto un'ulteriore escalation delle tensioni russo-ucraine, che però comprendono anche Stati Uniti, NATO e Europa stessa. In ballo c'è infatti la possibile entrata dell'Ucraina nella NATO, fatto che, a Mosca suscita non poche antipatie, in quanto per la Russia, l'ex repubblica sovietica rappresenta una delle basi principali per il contenimento dell'espansione occidentale verso Est. Di mezzo vi è poi anche l'importanza geopolitica dei gasdotti ucraini, da cui transita quasi il 40% del gas russo destinato all'Europa. Ripercorriamo la storia di questa crisi scoppiata nel 2014 e analizziamone gli aspetti principali.
Oggi parliamo nuovamente di Artico, soffermandoci in particolar modo sulla Groenlandia e sulla sua importanza geopolitica. Da tempo ormai, la Groenlandia è al centro delle attenzioni e degli interessi economici delle grandi potenze mondiali, in particolare Cina e USA, i quali cercano in ogni modo, mediante varie strategie di appropriarsi dell'isola di ghiaccio. Tali interessi riguardano sia le risorse minerarie e petrolifere del luogo, sia la sua posizione strategica, infatti essa, per via dello scioglimento dei ghiacci, risulta una perfetta rotta per i commerci, evitando perciò di passare necessariamente per il Canale di Suez in Egitto.
Oggi continuiamo la serie sulla geopolitica del petrolio, parlando in particolar modo del petrolio artico e di come la Norvegia, principale produttore ed esportatore in Europa, lo sfrutta intensivamente nonostante le promesse di una transizione più green e a favore dell'ambiente. Infatti, secondo molti, tale promesse non potrebbero essere rispettate in quanto il petrolio rappresenta di fatto la principale fonte di ricchezza del paese. Nel prossimo episodio parleremo invece della Groenlandia e della sua importanza geopolitica soprattutto per USA e Cina.
Oggi, in questo nuovo episodio, parliamo dell'importanza geopolitica dei Giochi olimpici invernali di Pechino e di come di fatto, vengono sfruttati da Cina e Russia per rafforzare i loro rapporti diplomatici sulle ombre della crisi ucraina e di Taiwan, a scapito degli Stati Uniti e dell'occidente. In tale ambito ha non poco fatto parlare la presenza del presidente russo Vladimir Putin e di molti altri leader politici alla cerimonia di apertura dei giochi, occasione in cui quest'ultimo e il presidente cinese Xi Jinping hanno avuto modo di discutere anche sugli scambi di gas russo tra le due potenze. Approfondiamo la questione in questo episodio.
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