Il 2 agosto 2016, a New York, sembra una giornata come tante per Karina, una giovane donna piena di energia e amore per la corsa. Quando il sole inizia a calare, decide di uscire per il suo allenamento serale, una routine che conosce bene. Stavolta, però, corre da sola: il padre Philip, suo compagno abituale, non può accompagnarla a causa di un problema alla schiena. Karina non si scoraggia e si avvia lungo il percorso familiare nello Spring Creek Park di Howard Beach, un sentiero di ghiaia e terra battuta lungo tre miglia, abbastanza ampio da far passare persino un camion dei pompieri. Ma ogni luogo ha i suoi angoli nascosti, e quel parco non fa eccezione. C’è una zona trascurata, infestata da erbacce alte ed è un’area che la maggior parte evita, specialmente al calare della sera, poiché spesso frequentata da adolescenti in cerca di divertimenti fuori controllo o da persone dedite a pratiche illecite. Nonostante ciò, Karina decide di uscire nel tardo pomeriggio, rassicurando il padre con poche parole: “Torno presto”. Quando Karina smette di rispondere ai messaggi e alle chiamate, l’apprensione di Philip cresce. Conoscendo a memoria il percorso abituale della figlia, esce a cercarla e, preoccupato, chiede aiuto a un vicino e amico, capo della polizia locale. I soccorsi si attivano rapidamente, ma il tempo passa e l’ansia si trasforma in un silenzio sempre più opprimente. Quella sera d’agosto sta per rivelare qualcosa che nessuno avrebbe mai voluto affrontare.
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