Anche i cinici più incalliti diventano riflessivi il Venerdì Santo.

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"Il mondo perisce con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno" (1°Giovanni 2:17).

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Perché guardate la vostra vocazione, fratelli, che non ci sono molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili; ma le cose stolte del mondo Dio le ha scelte per mettere in ridicolo i sapienti... i deboli... i bassi... i disprezzati..." (1° Cor. 1:26-28).

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"Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re. Così partirono, chiamarono i guardiani della città e li informarono della cosa…” (2 Re 7:9-10).

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"Colui che non ha conosciuto il peccato si è fatto peccato per noi, perché noi diventassimo in lui la giustizia di Dio" (2° Cor. 5:21). 

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Il filosofo Friedrich Nietzsche ha osservato: "I cristiani dovrebbero sembrarmi più redenti. Se davvero volessero convincermi a credere al loro Redentore, dovrebbero cantarmi canzoni migliori”. 

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Il Vangelo inizia con delle cattive notizie. Non è una leggera lettura serale per aiutarvi ad addormentarvi.

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Ciò che conta è la vita dopo la morte, dove passiamo l'eternità. Questa è una domanda a cui tutti devono rispondere, che siano ricchi, poveri, malati o sani. 

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Chi si meraviglia dell'opera d'arte vuole inevitabilmente sapere chi è l'artista. Quando la meraviglia brucia in noi stessi, risveglieremo la curiosità anche negli altri.

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"Chi guarda il vento non seminerà mai, e chi guarda le nuvole non mieterà mai" (Ecclesiaste 11:4). Essere un seminatore o una seminatrice può persino essere la migliore protezione contro la disperazione e lo sconforto. 

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