Con una recente ordinanza dell’11 luglio scorso, la suprema corte afferma il principio secondo cui, anche in regime di affidamento condiviso, il figlio non può pernottare nella nuova casa del padre se non ha compiuto almeno i tre anni di età, decisione in aperto contrasto con i più recenti approdi scientifici che riconoscono un miglioramento dello sviluppo cromosomico del bambino quando il rapporto genitoriale è equilibrato, con una minore incidenza di sviluppo di malattie cromosomiche in futuro.