Fatima Al Fihriya, fondatrice della prima università al mondo nel 859 in Marocco, Fèz.
“La signora delle radici impasta la luce con spezie di sapere e melograno.
Madre di infiniti figlie e figli.
Mi fa sentire figlia di infiniti mondi.
L’utero che spinge verso il tetto del cosmo,
infonde
innesca
innesta.
Nutre il Mediterraneo di conoscenza e creala rete della speranza.
Allinea la storia alla partenza del mondo,
rigogliosa inonda la terra e ne condivide i frutti senza esitazione.
Fatima come il nome di mia nonna.
Fatima come il nome di tutte le acque materne
che bagnano i nostri piedi e compongono i nostri passi.
Con le mani grondanti di cura,
ci dona l’abbraccio alla parola e alla sua incessante fertilità.
Ci dona l’evoluzione all’ascolto,
l’evoluzione alla fiducia,
l’evoluzione all’istruzione come strumento di connessione.
La cupola sopra le teste protegge il suono del dialogo e ne conserva i testi.
Il tappeto accoglie a sentirsi parte di un unico terreno, elevando doti mentali, spirituali
e non materiali.
Riconosce nella condivisione di uno spazio, la sacralità degli interscambi universali.
Riconettersi alla carta, come pagine di un libro.
Riconoscersi nelle ossa, come buccia di un corpo.
Il Mediterraneo canta della tua illuminata vocazione,
prega al sicuro dentro le tue mura di bianco mosaico e tetti verde smeraldo.
La mano di un bambino stringe il dito di un adulto
e si addormenta al ritmo dolce dell’orazione.
Fèz, la città dai minareti gentili.
Scandita da finestre che affacciano alla vita intera.
La tua ispirazione si respira dentro le nostre scuole,
tutte e ovunque.
Si respira la libertà alla curiosità.