"Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato" (Gs 24, 13)
Martini legge, secondo il metodo della lectio divina, il brano di Giosuè 24, 8-13 che racconta l’ingresso del popolo di Israele nella terra promessa. La parola chiave del testo è "la terra", una terra che Dio ci ha affidato. Che cosa significa questa parola? È una cifra sintetica che indica il suolo coltivabile, le città come simbolo di vita civile e culturale, tutte le tradizioni umane. Il mancato riconoscimento della terra come dono ricevuto è all'orgine dello sfruttamento disordinato dell’ambiente, lo sfruttamento dei nostri fratelli e sorelle. Come vivere allora in maniera rispettosa in questo ambiente? Beati i miti perché erediteranno la terra, ricorda Martini. Il modo responsabile di abitare la terra è assicurato dall'atteggiamento e dalla pratica delle beatitudini: beati coloro che instaurano intorno a loro rapporti pacifici e giusti.
Intervento alla Scuola della Parola, 12 gennaio 1989