“Stanno suonando la nostra canzone“: lo dicono anche i ragazzi di oggi. Magari sono diversi suoni e melodie, la musica resta la colonna sonora per innamorati di tutti o il pianeta. Si potrebbe dire che non c’e’ amore senza musica.

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E’ il brano popolare piu’ famoso al mondo: e’ La Bamba. La canzone messicana, tradizionale dello stato di Veracruz, veniva eseguita soprattutto durante i matrimoni. Poi, arrivo’ Ritchie Valens che, negli anni cinquanta, ne fece una versione Rock and Roll, anzi, Tex-Mex-Rock. I Los Lobos realizzarono una versione della canzone per la colonna sonora del film del 1987 La Bamba, riguardante la vita di Valens che, cresciuto tra poverta’ e violenza e sopravvissuto grazie alla musica, mori’ in incidente aereo a soli 17 anni. Il brano divenne famoso in tutto il mondo e raggiunse il 1 posto nelle classifiche statunitensi, inglesi e australiane, scalando le classifiche delle migliori canzoni Rock pubblicate dalle riviste piu’ autorevoli.

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Gli undici minuti conclusivi dell’album Strange Days del 1967. Con When the Music’s Over, il gruppo tra i piò influenti e controversi nella storia della musica, lascia in eredità la famosa frase: “We want the world and we want it now!“ (“Vogliamo il mondo, e lo vogliamo adesso!“)

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Keith Richards come tutti sanno ha sette vite, forse qualcuna di piu’ di sette. La piu’ nota e’ quella con i Rolling Stones, ovviamente, e con il fratello Mick Jagger. Proprio con Mick, Keith ogni tanto litiga, ma poi tra i due ha sempre corso buon sangue. E questo ha permesso alla band di arrivare fino ai giorni nostri.

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Marvin Gaye nel 1971 era una delle grandi star della musica americana, uno dei grandi artisti della musica afroamericana. Tuttavia, benché la stagione fosse tumultuosa, Gaye non era mai stato particolarmente impegnato sui temi politici e sociali, non aveva partecipato al ’68 come invece fecero altri suoi colleghi ed artisti afroamericani. Ma poi, qualcosa cambiò. Quando il fratello, Frankie, tornò dal Vietnam e ne raccontò gli orrori, Marvin spostò la sua prospettiva. L’album What’s Going On , ’Che cosa sta accadendo’, pubblicato nel 1971 dall’etichetta Tamla-Motown Records, ne fu il risultato. Nel disco, una fortissima ed appassionata dichiarazione contro la guerra, Gaye narra i sui cambiamenti verso la musica e verso la vita.

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George Jackson fu fra i principali militanti del Black Panther Party, il movimento rivoluzionario afrostatunitense. Fu ucciso da un secondino di San Quintino il 21 agosto del 1971, una settimana dopo che il suo pamphlet intitolato Col sangue agli occhi, forse il libro piu’ importante dell’intera storia delle Pantere nere, era riuscito a varcare clandestinamente le porte del penitenziario. L’uccisone di Jackson fu considerata, da molti, una vera e propria esecuzione per la sua attivita’ politica e due mesi dopo la sua morte, Bob Dylan scrisse una canzone, George Jackson, che incise il 4 novembre del 1971. Il brano, fortemente politico, celebra l’impegno il dolore, la protesta, la vita e la morte di Jackson.

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Che la pioggia sia protagonista delle canzoni e’ storia vecchia quanto il mondo. Se si pensa a quando le canzoni erano ben diverse dal prodotto industriale che oggi ci circonda, dovremmo ricordare quando venivano usate per invocare l’arrivo della pioggia.

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Uno dei riff di chitarra piu’ famosi della storia del rock e’ in “Highway to Hell“ degli AC/DC, un superclassico della storia del rock targato 1979. Perche’ quel brano e’ un immortale, di satanico non ha nulla ma ha tantissimo della vita, carne e sangue.

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E’ il disco piò venduto nella storia del Jazz, s’intitola Kind of Blue ed è di Miles Davis, è uno degli album che ha segnato profondamente la musica contemporanea. Il disco fu inciso in una chiesa sconsacrata di New York, il 2 marzo e il 22 aprile del ’59 e per il disco non vennero fatte prove.

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Un titolo enigmatico, una banda di ottoni, un suono da banda dell’Esercito della Salvezza e i presunti riferimenti alle droghe che le costarono i passaggi su molte stazioni radio americane e sulla BBC. Rainy Day Women #12 & amp; 35 e’ una delle canzoni piu’ controverse di Bob Dylan, con cui l’artista apri’ l’album Blonde on Blonde, del 1966. Tuttavia, il brano viene ricordato come “Everybody must get stoned!“, la frase che Dylan ripete alla fine di ogni strofa. Di cosa parla Rainy Day Women #12 & amp; 35?

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