Nel 1966, Brian Wilson inizio’ a lavorare ad un nuovo singolo del gruppo, concepito per essere una sorta di sinfonia tascabile. Si rivelo’ essere la piu’ costosa e complessa produzione di musica pop dell’epoca, ma le “buone vibrazioni“ psichedeliche si avvertono ancora oggi.

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La piccola Katy non e’ piu’ “piccola“: la canzone ha sulle spalle 50 anni buoni, adesso. E lei, Katy, a voler essere precisi, ne dovrebbe avere circa 66, prendendo per buono che la ragazza adolescente raccontata dai Pooh nell’omonima canzone avesse piu’ o meno 16 anni.

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Sono passati 53 anni da quando i Doors nel 1968 tornarono primi in classifica con “Hello I love you“, un brano che per il testo e la musica sembrava lontanissimo dalle tensioni e dalle passioni di quell’anno, il 1968 appunto. In realta’ forse quella canzone era una sorta di antidoto. Il mondo era in fiamme, la rivoluzione predicata dagli stessi Doors era davvero nelle strade d’America e la band cercava di far risuonae per una volta ancora la parola amore.

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Ci sono dischi che cambiamo la storia della musica, come Thriller il piu’ venduto di sempre. Dal 1969 al 1979 Michael Jackson, con I ’Jackson 5’ assieme ai fratelli Jackie, Tito, Jermaine, Marlon e Randy, pubblica diciannove album. Poi, tra il 1979 e il 1983, Michael conquista il mondo da solo e nessuno, ancora oggi, ha venduto piu’ del suo Thriller. L’album, che apre anche l’era della disco music, e’ un capolavoro che rappresenta esattamente Michael Jackson: ne’ pop, ne’ soul, ne’ rock. Ne’ bianco, ne’ nero. Thriller, che con il video clip cambia anche la sintassi della musica, e’ passato, presente e futuro. Il classico perfetto.

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Il 12 giugno 1970 arrivava nei negozi di dischi inglesi il singolo di una delle canzoni piu’ famose della storia del rock, un brano dei Kinks intitolato “Lola“ L’aneddoto della nascita della canzone e’ ben noto agli appassionati. Ray Davies, il leader dei Kinks, sta registrando insieme alla band il nuovo album...

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Avete mai pensato che le canzoni potrebbero non nascere? Per “Let it be“, viste le tensioni che c’erano tra i Beatles, sarebbe stato possibile. Pensate se Paul McCartney fosse arrivato in studio, avesse provato a far ascoltare la sua nuova canzone agli altri tre e nessuno gli avesse dato retta. Forse McCartney avrebbe lasciato perdere, magari quella canzone appena abbozzata, che Paul aveva fatto sentire per la prima volta agli altri durante le sessioni White Album, i Beatles non l’avrebbero mai incisa. Oppure McCartney l’avrebbe incisa con i Wings, il gruppo che avrebbe fondato nel 1971 con Linda McCartney e Denny Laine, come ironicamente suggeri’ John Lennon dopo la fine del gruppo. Comunque sia, oggi potremmo non avere quello che unanimemente e’ considerato uno dei capolavori del repertorio beatlesiano. Il brano nasce nel ’68, dopo che una notte Paul sogna la madre Mary, morta quando lui aveva solo 14 anni nell’ottobre del ’56.

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Scat Cat, il gattone americano ispirato a Louis Armstrong, lo spiegava cosi’: “Col jazz ti senti giovane perche’ hai voglia di ballare ben piu’ forte di te, perche’ non provi, ed anche tu saprai com’e’ che tutti quanti voglion fare il jazz!“.

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Era la chitarra di Jerry Garcia ad emettere quella linfa da cui presero vita i Grateful Dead e con cui nutrirono gli artisti della storia del rock psichedelico. Una commistione irripetibile di rock, folk, bluegrass, blues, country e jazz irripetibile.

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Antonello Venditti sposò nel 1975 Simona Izzo, ma tre anni dopo si separarono. Il cantautore romano si trasferì a Milano per dimenticare e ricominciare. Qualche anno dopo quella sofferenza ispirerà una delle sue canzoni piò famose, ’Ci vorrebbe un amico’, brano che mette in luce come l’amicizia possa attenuare la sofferenza e nel quale nasconde una citazione: una celebre frase del nuovo amore di Simona Izzo.

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Il nome di Sergio Endrigo viene spesso dimenticato. E invece, accanto a quello di Gino Paoli, Di Fabrizio De Andrè e di Luigi Tenco andrebbe citato ogni volta che si parla dei grandi padri della canzone d’autore italliana. Elegante, timido, raffinatissimo, Endrigo è stato in grado di costruire uno straordinario ponte tra la nuova generazione dei cantautori e la tradizione melodica itailana. E lo dimostra magnificamente con canzoni come “Io che amo solo te’.

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