Il resoconto della "3 giorni" dell'ultimo Alterfestival svoltosi a Cerea (VR), la Rivoluzione francese come seme della moderna follia d'onnipotenza occidentale e ragione delle tante, troppe "amnesie" storiche sofferte dall'Europa odierna, la disumanizzazione selettiva in corso nel mondo, l'apparente calo elettorale del progressismo in salsa Schlein, il falso spontaneismo di movimenti "dal basso" nati ed eterodiretti da oltreoceano

La necessità dello "strillo rabbioso" come forma d'espressione letteraria libera (persino dalla grammatica) e quasi anarchica, la scomparsa di ogni empatia dall'orizzonte dei rapporti umani dell'oggi, cosa resta dell'uomo e della sua essenza in un tempo che ha (ri)crocifisso Dio e ucciso la propria missione, la lezione di maturità mai compresa dalla destra di governo nella battaglia delle idee.

Sconvolgimenti politico-economici su larga scala dettati da sottopoteri sovranazionali, il ruolo delle oligarchie finanziarie nell'agenda politica dei governi (in particolare, quello italiano), le "chicche" a metà tra la farsa e il tragico regalateci dalla politica italiana di tutti i giorni, l'ultima puntata dell'aberrante show eugenista e antiumano da tempo sulla scena: la "fiera del bebè" in programma a Milano i prossimi 20 e 21 maggio

La "3 giorni" di Alterfestival in quel di Cerea (VR), i grandi temi dell'emergenza permanente come sistema di governo delle cose e delle persone, il contributo del pensiero critico alla (ri)edificazione dell'uomo nuovo, consapevolezza e ragione, spettacolarizzazione del dolore e nuovi macabri esibizionismi.

Le complesse dinamiche di un potere globale sempre più invisibile e tentacolare, la democrazia svuotata di senso e sostanza, la soffertissima transizione di una società insterilita da una pandemia senza fine, la resa dei conti finale in vista dello smascheramento tanto atteso della tecnodemocrazia.

La figura eroica di Adriano Visconti raccontata nel suo ultimo volume uscito per Ritter Edizioni, il posto delle donne nella narrazione contemporanea e spunti nati dal suo ultimo lavoro (edito da Idrovolante) sulle donne di destra, quale modello di "intellettuale" oggi per gli uomini di cultura "non conforme" (la kermesse di Roma sull'immaginario italiano è stata in questo senso d'aiuto?), il contributo, spesso gratuito, di una giornalista e scrittrice d'area che ci pare non abbia sempre goduto di un giusto riconoscimento

La storia di un mare "dimenticato" (il Mediterraneo) da parte di un'Italia priva di visione e di prospettive "lunghe", la follia pandemica capace letteralmente di affossare spirito e morale di interi popoli, una gioventù in stato comatoso del tutto disarmata per affrontare le sfide dell'oggi e del domani, l'esortazione a ripensarsi come uomini riscoprendo la più eroica delle virtù: il coraggio.

La "santa follia" e i "pazzi di Dio" raccontati in un volume composto vivendo per un mese dentro un bidone della spazzatura, vestendo un sacco di iuta e senza poter contare su denari e altri averi. Il coraggio, il sano gusto della provocazione, l'audacia e la conoscenza come mezzi per "cercare l'uomo" in un passaggio storico che dell'uomo pare volersi sbarazzare.

Le logiche e i condizionamenti che determinano i comportamenti sociali, il ruolo delle élite nel sistema di potere visibile e al contempo invisibile, come cercare di uscire dal pantano insolente della post-modernità evitando l'abisso verso il quale sembriamo inesorabilmente avviati.

La difesa, in punta di diritto, dei diritti fondamentali delle persone in un tempo che delle persone pare voler fare a meno, vite "surrogate" acquistabili e mercificabili, la grama vita da sorvegliati in una società di sorveglianti.