Gli atti compiuti nella o senza la Divina Volontà hanno
una differenza abissale agli occhi di Dio. Ammalianti i primi,
indifferenti e insipidi i secondi. Dopo la colpa d'origine gli atti di
Adamo persero la bellezza che avevano. La Chiesa stessa insegna la
differenza sostanziale tra un atto compiuto se si è in grazia di Dio e
un atto, anche buono, compiuto senza essere in grazia di Dio. I rapporti
tra Dio e la creatura sono rigorosamente personali e interpersonali. Mai
Dio violenta la creatura, ma vuole che essa, volontariamente, volentieri
e liberamente le dia il ricambio di amore che a Lui è dovuto. Se si
sprecano le grazie, Dio non forza la creatura, ma le trasferisce a
persona più degna. Riferimenti: Libro di cielo, Volume 18, 28.1.1925 e
07.02.1926. Catechesi sulla Divina Volontà "Adamo e la vita nella Divina
Volontà", quarta puntata, Martedì 24 Luglio 2018