Oggi in @apostrofiurbani parliamo di Barriera Design District; Nel 1853 quando qui c’erano case sparse e le botteghe di Torino Nord, è stata definito un varco con lo scopo di garantire il controllo doganale sulle merci in entrata, questi varchi sorvegliati, detti barriere, assicuravano il pagamento del dazio, e visto che questa Barriera era rivolta verso Milano non è stato difficile trovarle un nome. Un nome che, peró, nel tempo ha iniziato a stare stretto a questo quartiere che vuole diventare un importante distretto multifunzionale capace di interagire con il tessuto urbano e sociale, riscoprendo e ricoprendo, una posizione strategica per la città, un approdo evidente da Est (Milano) ed, essendo vicinissimo all’aeroporto ed alla stazione ferroviaria di Porta Susa, una rampa di lancio per qualsiasi altra destinazione. É il quartiere dove ha sede @adhoc_voice e qui in @barrieradesigndistrict c'è l'energia di chi cerca un posto nuovo, di chi punta a trasformare il passato in un futuro luminoso; queste persone che vivono e lavorano qui sono come quei frammenti di carta, provenienti da luoghi lontani, lingue diverse, storie diverse, portate a Torino dal vento.
Ogni frammento è una storia, una ferita, una speranza, una fiamma che brucia di voglia di integrarsi, di creare, di trovare un posto sotto il sole.