Il mattino seguente padre Cristoforo si reca alla casetta di Lucia. Figlio di un mercante, si era proposto di opporsi ai soverchiatori, e ne aveva ucciso uno in duello. Rifugiatosi in un convento, oppresso dal rimorso s’era fatto frate, e aveva chiesto ed ottenuto il perdono del fratello dell’ucciso. Padre Cristoforo decide di affrontare don Rodrigo.

La mattina seguente don Abbondio riesce dapprima a persuadere Renzo di rimandare le nozze; poi confessa tutto al giovane, che è ritornato da lui insospettito da alcune frasi di Perpetua. Renzo avverte del fatto Lucia. Lucia racconta a Renzo e alla madre di essere stata fermata per strada da don Rodrigo, e di aver capito d’esser oggetto di una scommessa: ha rivelato il fatto in confessione a padre Cristoforo ed ha affrettato le nozze. Agnese propone di consultare l’avvocato Azzecca-garbugli.

Don Abbondio viene affrontato da due “bravi” di don Rodrigo che gli proibiscono di celebrare il matrimonio fra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella: il curato torna a casa angosciato e si confida con la sua serva, Perpetua.