Le elezioni per l’Assemblea Nazionale in Francia hanno confermato le tendenze registrate alle elezioni europee, con la netta vittoria del Rassemblement National, che avrebbe ottenuto il 33%, e il tonfo del partito di Emmanuel Macron, precipitato al 20%. L’onda conservatrice che attraversa l’Europa trova una decisa conferma a Parigi: domenica i francesi torneranno alle urne per il secondo turno, ma intanto sembra arrivato al tramonto il presidente cresciuto all’ombra dei Rotschild e responsabile delle politiche dracononiane in epoca Covid e poi di aver alimentato il conflitto con la Russia, fino a proporre l’invio di truppe in Ucraina. Secondo l’avvocato Carlo Alberto Brusa, giurista che opera e insegna a Parigi da diversi anni, è però troppo presto per festeggiare la fine di Emanuel Macron. La convocazione delle elezioni anticipate da parte del presidente francese servirà a depontenziare Marine Le Pen in vista delle prossime elezioni presidenziali. Ad ogni modo, dopo queste elezioni è plausibile aspettarsi una minore sudditanza della Francia nei confronti dei poteri transnazionali e degli Stati Uniti.