Gianluca Gaetano ha lasciato il segno nella gara disputata ieri a Bergamo contro l’Atalanta, purtroppo in maniera ininfluente per l’esito finale della gara in casa Cagliari.

Nonostante la sconfitta per 2-1 contro l’Atalanta, Gianluca Gaetano continua a essere uno dei pochi lati positivi in casa Cagliari. Il numero 10 rossoblù ha infatti realizzato un gol di pregevole fattura, per preparazione e finalizzazione, riportando i suoi momentaneamente in parità al 60° minuto. Ma la gioia della sua rete è durata solo sei minuti, giusto il tempo per Scamacca di siglare il gol della vittoria per l’Atalanta, costringendo il Cagliari a tornare a casa a mani vuote dalla New Balance Arena.

Ciononostante, per Gaetano questa è la seconda rete consecutiva (e sarebbe il caso pure di dire… di ottima qualità), un segnale di continuità che non può passare inosservato. Dopo il gol decisivo contro la Roma nel turno precedente, il centrocampista campano ha ripetuto l’impresa in Serie A, confermando di trovarsi in un ottimo momento di forma. Non è la prima volta che il giocatore di Cimitile riesce a segnare in due partite consecutive: l’ultima volta risale a febbraio 2024, quando siglò due gol in altrettante giornate, contro Lazio e Udinese.

Il gol contro l’Atalanta è la decima marcatura ufficiale per Gaetano con la maglia del Cagliari. Se consideriamo anche la rete su rigore in Coppa Italia contro il Frosinone, questa stagione per lui si sta rivelando particolarmente produttiva tenendo conto del suo utilizzo prevalente nei secondi tempi, con tre gol all’attivo.

Nonostante il momento altalenante per il Cagliari, che continua a lottare per la salvezza, le recenti prestazioni di Gaetano sono un segnale di speranza. L’ex Napoli lavora per diventare stabilmente uno dei punti di riferimento della squadra, con l’auspicio che possa mantenere questa forma anche nelle prossime sfide e nel prosieguo del campionato dopo le numerose pause – soprattutto fisiche – dell’ultimo biennio.

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A cura di Sofascore

Atalanta/Cagliari

Generali

POSSESSO PALLA: 59%/41%

CALCI D’ANGOLO: 5/4

CONTRASTI VINTI: 50%/48%

Passaggi

PASSAGGI TOTALI: 547/378

PASSAGGI PRECISI: 468/307

CROSS TOTALI: 12/15

CROSS PRECISI: 1/4

Conclusioni

TIRI TOTALI: 17/8

TIRI IN PORTA: 8/1

TIRI FUORI: 5/5

TIRI RESPINTI: 4/2

TIRI IN AREA DI RIGORE: 12/5

TIRI DA FUORI AREA: 5/3

PALI-TRAVERSE: 0/0

PARATE: 0/6

Disciplina

FALLI COMMESSI: 13/15

AMMONIZIONI: 1/2

ESPULSIONI: 0/0

La squadra di Fabio Pisacane ha sfruttato maggiormente, durante la gara di Bergamo, la fascia sinistra. Tanto a livello difensivo che offensivo: sotto questo particolare aspetto va inquadrata la prestazione di Adam Obert. Il giocatore slovacco sta prendendo sempre più consapevolezza nell’interpretazione del ruolo di laterale mancino rossoblù, aiutando la manovra in ripartenza e dedicandosi non solo a mansioni di copertura. Pure la verve – in particolar modo nella ripresa – di Michael Folorunsho ha aiutato da questo punto di vista. Ha funzionato bene anche la catena di destra, con Gabriele Zappa che si è spinto più volte al cross durante il match e Marco Palestra all’ennesima prova positiva.

Sono stati otto i tentativi del Cagliari verso i pali nerazzurri difesi da Carnesecchi. Solamente uno, però, è finito nello specchio: quello che ha fruttato l’illusorio pareggio di Gianluca Gaetano al minuto 75°. In precedenza, la chance più limpida prodotta dalla compagine isolana era stata registrata nei momenti finali del primo tempo. Gennaro Borrelli, con una bella deviazione di testa, ha mandato la sfera molto vicina al bersaglio grosso: il pallone si è però spento sul fondo, alla sinistra della porta di Carnesecchi.

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Una stagione da incubo quella della Fiorentina, che a metà campionato si trova in una situazione che nessuno si sarebbe aspettato. Con 15 partite disputate e nessuna vittoria, il club viola ha scelto di adottare una drastica decisione: il ritiro fino a data da destinarsi, dopo la sconfitta casalinga contro il Verona. Una scelta che sembra il riflesso di una crisi profonda che sta colpendo la squadra.

La gara contro il Verona si è conclusa con una nuova battuta d’arresto per la Fiorentina, che ha ceduto al gol di Orban al 93esimo minuto, lasciando il Franchi in un silenzio glaciale. I tifosi, visibilmente frustrati, hanno assistito impotenti al dramma, con la curva Fiesole che ha deciso di abbandonare lo stadio subito dopo il secondo gol del Verona. Un finale che ha lasciato spazio solo al coro di sfiducia dei tifosi: “Fate ridere”.

Quella che sembrava una stagione promettente si sta rivelando una lunga discesa verso l’ignoto. La Fiorentina non solo è ancora senza vittorie dopo 15 giornate, ma la salvezza si allontana sempre di più. Attualmente, la squadra è a 8 punti di distanza dalla zona salvezza, un divario che si fa sempre più difficile da colmare. La gestione di questa crisi sembra sfuggire di mano, e il club ha deciso di intraprendere la strada del silenzio stampa, come se il parlare potesse peggiorare la situazione.

Il ritiro deciso dalla dirigenza è una misura estrema, ma forse necessaria, per tentare di trovare una scossa che possa ridare una speranza a una squadra che ha perso il proprio equilibrio. Il rischio di retrocessione è concreto e la tensione cresce: la Fiorentina è chiamata a reagire, ma con un cammino che sembra ormai segnato, la salvezza diventa una missione sempre più difficile da realizzare.

La domanda ora è: riusciranno i viola a trovare un’inversione di rotta prima che sia troppo tardi? Oppure il ritiro, unito al silenzio stampa, non sarà che un’ulteriore manifestazione della fragilità psicologica della squadra? Il futuro della Fiorentina appare incerto e pieno di interrogativi.

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UDINESE (3-5-2): Okoye; Kristensen, Kabasele, Solet; Zanoli, Piotrowski, Karlstrom, Ekkelenkamp, Bertola; Zaniolo, Davis.

Il match in sintesi

FIORENTINA (3-5-2): De Gea; Pongracic, Comuzzo, Ranieri; Dodò, Mandragora, Fagioli, Sohm, Parisi; Gudmundsson, Kean.

Il match in sintesi

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Per ora è liberi. Ma Davide Ballardini, allenatore diventato una sorta di specialista della lotta salvezza nel corso degli anni, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport: Ve ne proponiamo i tratti salienti:

“Ho sempre preso squadre in situazioni disperate, facendo un grande lavoro. Non lo dico io, basta informarsi e guardare i numeri”. In quindici anni di Serie A, però, non ha mai finito una stagione. Quando ha iniziato è stato sempre esonerato in fretta, magari dopo un paio di sconfitte o un litigio troppo acceso, per poi essere richiamato a raddrizzare la nave in mezzo alla tempesta. Tra Cellino, Zamparini, Preziosi e Lotito ne ha viste di tutti i colori. “Il calcio è un mondo finto, pieno di gente ipocrita e superficiale”. 

“Qualcuno si. Per esempio di non essere scappato da Lotito e dalla Lazio. C’era un clima tremendo con quindici giocatori fuori rosa. Pandev, Ledesma, tutti in rotta con il club. Rifiutavano di allenarsi. Poi a gennaio non facemmo neanche mercato. Ecco, lì sarei dovuto andare via. Così come a Bologna qualche anno dopo”. 

“Sono sempre stato chiamato da presidenti fumantini, ammetto di aver litigato con tutti. Non sono nemmeno io un tipo facile, evidentemente. Con Cellino  è stata una storia brutta, folle e triste. Si inventò tutto. Un licenziamento per giusta causa assurdo, pensi che si mise a ridere pure il giudice del lavoro. Mi sono sentito tradito. Da lui non sarei tornato per nessuna cifra. La mia dignità ha un valore troppo grande”. 

“Mi ha sempre affascinato l’idea di sovvertire i pronostici e smentire chi dava le mie squadre per spacciate. Quindi no, avrei solo voluto un po’ di fiducia a risultato ottenuto”. 

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Una doppietta di Scamacca regala ai ragazzi di Palladino tre punti importanti contro un’ottima rossoblù. I nerazzurri si sono imposti grazie ai due gol dell’attaccante. Non basta alla squadra di Pisacane la rete del momentaneo pareggio di Gaetano, a segno per la seconda partita consecutiva dopo la Roma.

“Abbiamo fatto una buona partita. Nel primo tempo abbiamo sofferto in transizione, soprattutto quando la marcatura su Lookman era un po’ troppo allentata. Nel secondo tempo invece, cambiando la marcatura su Lookman la squadra non ha più sofferto. Continuiamo la crescita. Ai ragazzi chiedo di divertirsi, ma di avere anche la cattiveria quando non hanno la palla che è mancata sul secondo gol”.

“Era importantissimo per tutti, tifosi compresi, vincere stasera. Potevamo andare anche sul 2-0, abbiamo affrontato una squadra verticale, che ripartiva bene. Siamo andati sull’1-1 e mi è piaciuta la forza mentale, l’energia. Avevo anticipato che sugli esterni ci sarebbero potuti essere dei cambi: Samardžić da quinto mi aveva stuzzicato in settimana. Ora abbiamo la possibilità di lavorare una settimana”.

CAPRILE: VOTO 7. Dice no in uscita bassa a Lookman per due volte, Scamacca lo beffa di tacco. Sfortunato sul raddoppio dello stesso nerazzurro, compie altri interventi significativi nel secondo tempo.

GAETANO: VOTO 7. Realizza l’uno a uno con un’azione da applausi: chiede il triangolo di tacco a Esposito e insacca con freddezza la sua seconda rete consecutiva.

OBERT: VOTO 7. Continua la metamorfosi in esterno di corsa e personalità nelle ripartenze, senza dimenticare i compiti difensivi. Tocco determinante per evitare il 2-0 al 41°.

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PRATI: VOTO 5,5. Presenza impalpabile nell’ultima mezzora abbondante.

Lo potete fare nel rispetto delle opinioni altrui in questo nostro consueto Muro del Tifoso post gara. Grazie

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In attesa della partita del Napoli in casa dell’Udinese, il Milan va in testa al campionato di Serie A da solo, ma di un solo punto per il 2-2 contro un ottimo Sassuolo. La gara era valida come anticipo domenicale delle 12.30 della quindicesima giornata.

MILAN (3-5-2): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlović; Saelemaekers, Loftus-Cheek, Modric, Rabiot, Bartesaghi; Nkunku, Pulisic.

Dopo un avvio confuso tutto cambia dal 13′ quando arriva la marcatura ospite che stappa il match grazie a Koné, molto bravo nel piazzare la palla in rete (sull’assist di Pinamonti) con un pallonetto morbido. La squadra dell’ex Allegri reagisce prima sfiorando il pareggio al 30′ con Rabiot (su errore di Fadera) poi lo realizza quattro minuti dopo con Bartesaghi che incrocia e batte Muric, sul bel passaggio di Loftus-Cheek. Poi nessun sussulto fino all’intervallo. Per Bartesaghi, che compirà 20 anni il prossimo 29 dicembre, una domenica da ricordare a vita e raccontare. Il ragazzo di Erba, dopo la rete nella prima frazione, si ripete al 2′ della ripresa stavolta su imbeccata di Nkunku, che profitta di un buco nella difesa e mette la sfera a disposizione del laterale, il quale lo infila il pallone sul primo palo alle spalle di Muric. Che si salva al 12′ del 3-1 per il gol annullato dal Var a Pulisic, a causa di per una leggera spinta di Loftus-Cheek si danni su Candé. Altra marcatura Milan (stavolta per posizione irregolare 22′ di Rabiot) annullata a Loftus-Cheek. Dal possibile 3-1 si passa al 2-2 che gela San Siro per la realizzazione di Laurienté (servito da Pinamonti) al termine di un’azione fantastica, conclusa con la sfera in rete sul secondo palo. Galvanizzato dal nuovo pari, nel finale Grosso (squalificato e in tribuna) ci crede e inserisce due uomini per vincere l’incontro e quasi segna con Laurentiè che colpisce anche un palo. In pieno recupero Nkuku si divora la rete della vittoria Milan.

Terzino di piede sinistro, le sue caratteristiche principali sono corsa e fisicità Davide Bartesaghi è alto 193 centimetri e si sta distinguendo anche per un ottimo tempismo nello stacco aereo ed è dotato di una buona tecnica di base, Abile tiratore in termini di calci piazzati, nell’uno contro uno non ama temporeggiare, tentando spesso l’intervento immediato.

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“Noi ci sentiamo assolutamente derubati di un calcio di rigore, apparso evidente. Sugli sviluppi di una punizione battuta da trenta metri, dove c’è stato il contatto con il braccio e la palla, che prende una traiettoria ibrida… non è per il colpo di testa o rasoterra, il calciatore del Torino corre verso la palla per colpirla e allarga il braccio in maniera vistosa”. A dirlo è stato il Direttore Sportivo della Cremonese, Simone Giacchetta, ai microfoni di Cremona 1.

“Per noi fa male non vederci assegnato un calcio di rigore così, c’erano tutti i presupposti. Il Var smentisce o conferma, ma a questo punto i parametri non sono più evidenti. Il braccio aumenta il volume del corpo, il rigore è abbastanza evidente e la non assegnazione ci manda a casa con una sconfitta“ ha aggiunto.

“L’ho vista l’azione, ma come sempre dico la mia idea e accetto. Da regolamento, per me doveva essere sanzionato con il calcio di rigore, Simeone ha aumentato l’ingombro. Per me era da sanzionare, ma non è stato fatto e lo accettiamo”

Basta un gol di Vlasic al 27′ ai granata per avere la meglio sui lombardi dell’ex Nicola. Negli ultimi istanti di gara gli ospiti hanno protestato per un rigore non concesso per fallo di mano sugli sviluppi di un calcio di punizione. Per la compagine di Baroni si tratta della prima vittoria dopo tre sconfitte e un pareggio che fa respirare in classifica.

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Tempo di ricaricare le batterie per il Pisa. La squadra nerazzurra, dopo la pesante sconfitta contro il Lecce, ha avuto a disposizione dello staff dei giorni per chiarirsi le idee prima di ripartire al lavoro.

Secondo i dati della Lega Serie A la fotografia dell’incontro evidenzia i meriti dei padroni di casa e il fatto che il Pisa abbia fatto troppo poco. Il Lecce ha calciato 17 volte, tre nello specchio contro appena due tiri del Pisa. Neppure uno nello specchio. Per il Lecce 328 passaggi riusciti contro i 292 dei nerazzurri. Sono stati 16 i passaggi chiave dei padroni di casa contro 4 dei nerazzurri. Il possesso palla, 57% contro 43%, è stato in favore del Lecce che ha calciato ben 10 angoli contro uno solo del Pisa effettuato nel primo tempo con colpo di testa alto di Moreo su cross di Aebischer.  I salentini hanno recuperato 46 palloni contro i 35 dell’undici di Gilardino. Il lecce commesso più falli: 17 contro 6. Sacchi ha estratto due gialli nei confronti dei giallorossi e uno per il Pisa a Calabresi nel primo tempo. Episodio che ha portato alla sostituzione, dopo l’intervallo, del difensore nerazzurro e all’ingresso di Albiol. Il Pisa è finito due volte in fuorigioco, una con Moreo e  una con Meister sempre nel primo tempo, mentre il Lecce è stato messo in offside in una circostanza.

Veniamo ai numeri dei singoli. Semper ha effettuato due parate, mentre Falcone zero. Camarda, Stulic e Sottil hanno effettuato più tiri di tutti: tre a testa. Sottil ben 15 cross, Angori è il secondo a quota 6, e 7 passaggi chiave. Nel Pisa due passaggi chiave per Aebischer. Il più preciso è risultato Danilo Veiga con 11 passaggi riusciti. Vural, Kaba e e Coulibaly due dribbling riusciti a testa. Il giocatore che ha percorso più chilometri di tutti è Ramadani con 12 e 424. Nel Pisa Vural, terzo in assoluto dietro Ramadani e Coulibaly, con 11.183. Al di là dei chilometri percorsi il centrocampista turco però ha inciso poco nella partita. Come del resto Meister, secondo per chilometri percorsi in casa nerazzurra, con 11.064.

A San Piero a Grado inizierà la preparazione per la sfida contro il Cagliari in programma all’Unipol Domus domenica prossima alle 12:30.

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I lettori di CalcioCasteddu hanno espresso le loro valutazioni sulla prestazione del Cagliari dopo la sconfitta per 2-1 contro l’Atalanta. I rossoblù cadono a Bergamo, ma non senza lottare, mettendo in difficoltà una formazione che pochi giorni prima aveva affondato il Chelsea in Champions League.

Tra i protagonisti della partita, Gaetano è stato il più apprezzato dai tifosi, con un voto medio di 6.9, a testimonianza della sua positiva prestazione al di là del gol. Caprile si è distinto per alcuni interventi, uscendo con un 6.7, mentre Esposito e Palestra si sono fermati a 6.6, dimostrando di aver fatto un buon lavoro nonostante la sconfitta.

Adopo, invece, è stato il più criticato della giornata, ottenendo un 5 dopo una prestazione deludente. Zappa e Luperto, che hanno avuto difficoltà a contenere rispettivamente Lookman e Scamacca, hanno ricevuto voti bassi: 5.2 per Zappa e 5.6 per Luperto. I due difensori sono apparsi in affanno durante la gara, e le loro prestazioni non sono state sufficienti a fermare l’attacco atalantino.

Per quanto riguarda mister Pisacane, la sua gestione della partita è stata valutata con un 5.8. Un’insufficienza lieve, ma comunque un segnale che i tifosi ritengono ci siano margini di miglioramento nella gestione mentale e nelle scelte tattiche.

Il sondaggio è chiuso.

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