Un’altra storia di Hans Christian Andersen che racconta il desiderio di cinque fratellini, impersonati da cinque piselli teneri e freschi dal nome di Pisin Pisello, Pisello Piso, Pisellotto, Pisel Pancione e Pisellino, di andare a vedere e scoprire il mondo. In particolare, della perseveranza nel coltivare i propri sogni e i propri desideri. È proprio il più piccolo, Pisellino, a impegnarsi di più e ad essere ripagato con il lieto fine.
Secondo l’analisi morfologica di Propp, questa fiaba, rientra nella categoria del lieto fine: alla fine, arriva la felicità, qualunque essa sia. La soluzione di un problema, una mèta conquistata, la guarigione da una malattia, l’unione di due innamorati. Si tratta del bisogno di speranza, della liberazione dalle proprie paure, del desiderio di sviluppare le proprie capacità.
Questa fiaba insegna a non arrendersi davanti alle avversità e a coltivare ogni giorno, un poco alla volta, con pazienza e sacrificio i propri sogni e le proprie passioni. E proprio il Pisellino che si trova nella situazione più difficile, contro ogni aspettativa, riesce a svolgere la missione più importante.