Il perfido stregone Kasnur è pronto al tutto per raggiungere i suoi scopi e tesse trame di intrighi e sortilegi in cui i suoi nemici cadono, peccando anche un po’ di ingenuità, senza poterci far nulla. Così è successo al giovane califfo Casid, al suo visir e alla bellissima principessa Lusa, ma insieme, tutti e tre, potranno unire le forze per ribaltare il destino e costruirsi un finale felice.
Secondo l’analisi morfologica di Propp, questa fiaba, rientra nella categoria dell’imprevisto: quell’evento che spariglia le carte, quel qualcosa, o qualcuno, che mette i bastoni tra le ruote: ecco l'imprevisto. In questa storia il califfo Casid perde le sue sembianze umane, non può essere riconosciuto e tutti lo credono morto. Allo stesso modo la principessa trasformata in civetta non ha più il suo aspetto e Casid deve decidere se fidarsi di lei cercando di guardare oltre quello che gli occhi possono vedere.
Questa fiaba è stata scritta dall’autore tedesco Wilhelm Hauff che nei suoi racconti ci regala immagini vivaci delle città arabe, le magie degli sconfinati deserti e le lente carovane. In quell’Oriente lontano Hauff non era mai riuscito ad andare nella sua breve vita: ma si sa che, nei Paesi di lingua tedesca del primo Ottocento, erano molto diffuse le fiabe, le leggende e le storie che provenivano dal mondo islamico grazie alla vicinanza con l’impero ottomano, i cui confini lambivano Vienna.
Una prossimità che aveva visto alcune guerre sanguinose, ma anche tanti scambi commerciali e reciproche curiosità culturali. Hauff si fece interprete di quelle suggestioni che provenivano da Oriente, ricreando fiabe che ancora oggi meriterebbero di essere lette come esempio di incontro e multiculturalità, attraverso la narrazione.