Alberto non trova più i suoi collaboratori. Non spera di trovarli sotto la doccia, ma confida che Nicola possa aiutarlo a capire come gestire un team dove una persona è in ufficio oggi ma non c’è domani, un’altra chissà che pause caffè fa a casa, un’altra ancora potrebbe lavorare in asincrono (fatto salvo che, forse, Alberto non sa cosa voglia dire ‘asincrono’).

Alberto, comprando dei popcorn, scopre di avere un bias. Nicola lo tranquillizza, dicendogli che in realtà ne ha più di uno e che comunque non li ha solo lui e che influenzano molte delle decisioni che prendiamo nella nostra vita, privata e lavorativa. Alberto, però, è assillato soprattutto da una domanda: si può guarire, dai bias?

Alberto ha un problema con sua moglie e ne discute con Nicola, manco fosse un terapeuta di coppia. Tra uno scroscio d’acqua e un’insaponata si ragiona su cosa, talvolta, si celi dietro una discussione: no, non sempre è solo una questione di ‘punti di vista’. Talvolta è un vero e proprio conflitto. E come se ne viene fuori?