Una selezione tra le frasi più ironiche, controcorrente e spassose dello scrittore Paolo Villaggio, uno degli autori letterari italiani più tradotti al mondo, grazie soprattutto alla sua più tragica maschera mai creata, ovvero quella del ragioniere Ugo Fantozzi divenuta fatalmente la sua doppia ed inscindibile identità, così nei libri come nelle opere cinematografiche soprattutto quelle dirette dal genio di Luciano Salce..
Un personaggio che ha nascosto per molto tempo la sua vera natura, ovvero quella di una intellettuale estremamemte critico, ma che ha saputo descrivere con una comicità raffinata il polpettone consumistico al quale gli italiani sono stati sottoposti a partire dagli anni 50 e 60 che poi è diventata una costante, una nuova forma di schiavitù quotidiana, inglobata nella quotidianità
Di Paolo Villaggio si ha anche la sensazione ch sia stato allo stesso tempo controcorrente ma anche protagonista della seconda metà del '900 anche grazie alle sue amicizie così particolari come ad esempio quella con Fabrizio de Andrè, o con Ugo Tognazzi fino ad Adriano Panatta, forse a testimonianza di una necessità insanabile, quella di essere sempre sotto i riflettori che contano; per essere li sempre in prima linea, dove le cose accadono, per raccontare la storia mentre la si sta vivendo, dal vivo.
Queste che seguono sono alcune delle frasi più iconiche di Paolo Villaggio, estrapolate dalle numerose interviste rilasciate nel corso della sua vita
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