"Il tempo sembrava essersi fermato.
L’oscurità si era presa ogni cosa, i Bassi si cibavano dell’energia delle persone come fosse il loro gran banchetto.
I Baronti distribuivano incubi, vibrazioni oscure di cui non si erano mai liberati in vita. Le Nýchta continuavano a contorcersi sui tetti delle case ed in quelle strade ombrose con i sampietrini incastonati nella brina.
Era buio.
Il ghiaccio si era preso tutta la cittĂ .
I tetti, le vie, le poche vite che si erano arrischiate all’esterno o che non avevano un posto in cui restare al sicuro.
Lacrime cristallizzate ricadevano dai cornicioni, dai balconi deserti.
Ogni albero, panchina e struttura erano bloccati in un sonno forzato sotto ad uno spesso rivestimento ghiacciato.
Sì, era così: tutto era morte, buio e paura.
Eppure, la luce sopravviveva ancora.
Anche in quel giorno immerso nell’oblio, Dennis e Rudy mostrarono la propria luce a quegli esseri scendendo in strada e arrivando fino a loro.
Nazar li fiancheggiò anche quella volta, rischiarando di azzurro la via quasi del tutto invisibile.
Miriadi di mostri deformi si voltarono a guardarli, le loro figure nere spiccanti sul manto candido della strada.
L’onda d’urto di Dennis li investì in pieno, il plasma incandescente illuminò la piazza a giorno.
Gli esseri esalarono un orribile verso sofferente esplodendo fragorosamente, i loro resti si spiaccicarono sui muri delle case sprangate e sulle imposte dei negozi chiusi."
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