"Ogni anno celebriamo Yom HaShoah. In questa data ho sempre acceso il ner neshamah, la candela commemorativa per mio padre. Perché in quella data? Perché non sapevo quando fosse morto. Ora lo so, e tutto sarà diverso".
Una nuova consapevolezza che, per David Reicher (nella foto), è arrivata nella primavera del 2020. Quando cioè la salma di suo padre Marian, un ebreo polacco nativo di Kolomyia ucciso dai nazisti alle Fosse Ardeatine, è stata identificata. Una delle ultime ancora senza un nome associato.
“Mia madre ha fatto l’aliyah in Israele subito dopo la guerra e io sono cresciuto qui. Le ho chiesto mille volte del periodo in Italia, di mio padre. Non mi ha mai risposto, non ha mai detto nulla di nulla. Come se fosse in stato di shock, come un black out”, il primo commento del figlio a Pagine Ebraiche. "Sarà importante visitare quel luogo. Capire - aveva poi aggiunto - cosa ha passato". Quel momento, atteso ancora più a lungo per via del protrarsi dell'epidemia, è finalmente arrivato. Lo annuncia Reicher a Pagine Ebraiche: "Il 10 ottobre - afferma - sarò alle Fosse Ardeatine".