Era il 2008 quando la divisione di ricerca europea dell’American Jewish Joint Distribution Committee (JDC), l’International Center for Community Development (IC- CD), realizzava la sua prima indagine sui dirigenti e professionisti delle comunità ebraiche d’Europa. L’idea era di tastare il polso, di tracciare un primo bilancio, a vent’anni da un evento storico come la caduta del comunismo. Da allora ad oggi l’Europa ebraica “sembra aver raggiunto una fase con più comunanze per aree geografiche che differenze”. A sua volta però si sarebbero imposte all’attenzione “nuove e vecchie sfide”, anche piuttosto complesse, con le quali appare ineludibile un confronto.
Lo attesta la quinta indagine da poco conclusa, realizzata nel 2021 con il contributo di vari professionisti ed esperti. Per quanto riguarda l’Italia, che su molti temi sembra distinguersi per una sua specificità molto forte, sotto il coordinamento della sociologa della Fondazione CDEC di Milano Betti Guetta.