Proprio come dice Paolo, anche tu sei stato creato nella giustizia e nella vera santità. Impara a ricevere la vita da Dio. Non pensare che la vita ti è data dal caso. Mettiti allora a fare la Comunione ogni giorno. E, allora, tutto ti diventerà più chiaro.

Non limitarti a inseguire miracoli. Tu, segui Gesù.

Piuttosto che cambiare pagina, Dio usa cambiare libro. Dio è contrario del quieto vivere proprio perché Lui è "Signore-nostra-giustizia". E' giustizia e basta. Le sue parole fanno riferimento alla solidità della  realtà, non all'evanescenza dei sogni. Così, il tempo scorre, ma Dio e la sua vita restano, fatti di giustizia e di stabilità.  Perciò, Dio ti ammonisce di non essere uno che si agita e niente più. Vuole che tu sia  uno che sa costruire e, sempre, verifica cosa resta. Soprattutto, si preoccupa di verificareche quanto compie nellla sua vita, corrisponda davvero a quanto Dio ha fissato da compiere per lui. Solo questo è ciò che resterà per sempre.

"Io, cosa devo fare"? "Cosa devo dire"? "Io, cosa devo pensare"? La vita sovente te lo chiede. Ma anche Dio lo fa. E, tu? Rispondi? Sempre? Ogni volta? Talvolta si tira avanti. Come viene, viene.  Cercando di restare a galla e rimandando vere decisioni al futuro che, addirittura, si è quasi certi che non giungerà mai. Si agisce. E basta. Dio raggiunge anche te. Vuole che anche tu sia una persona 
che sa affrontare limiti e paure. Una persona che rifiuta il perverso quieto vivere che si adatta sempre alla remissività. E, intanto, preferisce idoli a Dio. Dio scuote. Dio rende liberi. Prima libera la persona. Poi, la vita. Quindi, il mondo. Allora, finalmente, appare la sua gioia di vivere.

Succede di vivere da testardi dal cuore indurito, senza accorgersene. Già, anche Dio e Gesù possono essere fatti cadere nel grigiore fastidioso della "normalità" e finire centrifugati nel nulla. Continua a verificare che Gesù sia davvero il tuo Dio. Consentigli sempre di sprigionare nel tuo animo
quell'entusiasmo e quella gioia che, poi, momento dopo momento imprimono alla tua vita tono ed efficienza.

Gesù fa miracoli perché non sopporta di vedere soffrire. Quando oggi si parla di miracolo, un punto va chiarito. Molti pensano che tutto sia loro dovuto. Così, capitano loro miracoli e neanche se ne accorgono.  Non apprezzano ciò che hanno e, alla pari, non si meravigliano. In loro è pratuicamente evaporato il senso profondo dell'amore. Molti non riescono a sentirsi amati. In realtà si sono rintanati in se stessi e la loro vita scorre un poco come capita in un grattacielo di cento piani. Qui, si vive separati da tutto e da tutti, dentro vite che scorrono su binari perfettamente paralleli. Quando ci si incontra, non ci si parla. Quasi come se si fosse a chilometri di distanza uno dall'altro.

Oggi le Letture, a partire da Giobbe, sollevano una questione spinosa. Come parlare delle difficoltà della vita in un modo che non sia banale? In che modo un credente deve vivere le diffikcoltà, quando queste si fanno pesanti o, addirittura, tremende? Cosa chiedere a Dio in questi frangenti? Cosa dirgli?

Dio pensa a te. Subito va, però, aggiunto che Lui lo compie non solo perché tu glielo chiedi. Inifnite volte Dio interviene nella tua vita con una sua iniziativa autonoma. Tu pensi mai che, quando meno te lo aspetti, Dio può raggiungerti con una qualche sorpresa? Consideralo allora attentamente. Chiediti allora: come concepisco il rapporto che Dio stabilisce con me? Se cominci a interrogarti seriamente su tutto ciò, scoprirai ben presto quanto di grande e di splendido Dio ti consente di vivere ogni giorno.

Ogni errore compiuto nella vita non finisce mai in se stesso. Genera sempre conseguenze destinate a ingigantire col tempo.

Che idea ti sei fatto del rapporto con Dio? Nella Bibbia il rapporto con Dio è sempre proposto in modo strano. La sicurezza del credente non è mai il punto di partenza. È sempre e solo punto di arrivo. L'uomo parte da una posizione di insicurezza. Così, per il cristiano, la fede non è un problema da dibattere. E', invece, un comando del Signore da accettare con prontezza e senza mai mettere nulla in discussione.