Per parlare compiutamente di libertà dobbiamo prima vedere cosa ne comporti la privazione . La tradizione patristica, fa notare Špidlík, declina la propria riflessione sul peccato su due versanti: per un verso, in linea con il dato scritturistico, presenta lo stato del mondo come immerso nel peccato, forza caotica e orribile; sovente personificato nella figura del Tentatore, del Maligno, dall’altra, taluni scritti dei Padri assumono come loro intento precipuo la reazione contro il dualismo e, conseguentemente, dichiarano il male come non-essere, come privazione del bene, come un morbo di cui si auspica la guarigione .