In questo episodio:
- L’S&P 500 ha chiuso il mese con un rialzo di oltre il 6%, la migliore performance di maggio da oltre trent’anni. Dai minimi dell’8 aprile, l’indice è salito del 19%, sostenuto in gran parte dalle “Magnificent Seven” e dall’attivismo record degli investitori retail, che hanno rappresentato il 36% dei volumi giornalieri.
- Il “Big Beautiful Bill” di Trump, approvato alla Camera con un solo voto di scarto, prevede forti tagli fiscali, finanziati da dazi il cui gettito è sempre più incerto. Il disegno di legge rischia di far esplodere il debito pubblico e ha già innescato tensioni politiche, con le dimissioni di Elon Musk. In parallelo, Trump ha raddoppiato i dazi su ferro e alluminio respingendo l’immagine di leader arrendevole riassunta nell’acronimo “TACO” (“Trump Always Chickens Out”).
- L’inasprimento delle relazioni USA-Cina, con possibili restrizioni al settore tech e misure sugli studenti cinesi, si somma a una situazione fiscale sempre più fragile. I rendimenti dei Treasury sono ai massimi dal 2007, il mercato immobiliare rallenta e la fiducia dei CEO è ai minimi storici. Intanto, l’inflazione resta sotto osservazione in un contesto globale di tassi in salita e rischi sistemici crescenti.
Il rally recente si basa su riposizionamenti forzati e aspettative ottimistiche, ma si muove su fondamenta fragili. In un clima di crescente incertezza su dazi, debito e geopolitica, è forse il momento di ridurre l’esposizione al rischio, aumentare la qualità dei portafogli e usare la bassa volatilità per coprirsi.