Nella serata di giovedì 24 luglio, nel centro di Roma, due auto delle forze dell’ordine sono state incendiate nel giro di quaranta minuti. La prima macchina, della Polizia Penitenziaria, ha preso fuoco intorno alle 22 davanti al Ministero della Giustizia, in via Arenula. Poco dopo, un’altra volante della Polizia di Stato è stata colpita davanti al Commissariato Viminale, in via Farini, sempre nel cuore della Capitale. Gli episodi sono avvenuti a ridosso di aree simboliche delle istituzioni cittadine, aumentando il clamore della vicenda.
Le fiamme sono state domate in breve tempo grazie al pronto intervento degli agenti di polizia presenti sul posto. I danni subiti dalle vetture sono stati molto contenuti: per la seconda auto, i segni dell’incendio sono rimasti sulla targa e sulla parte bassa del paraurti. Gli agenti hanno usato un estintore per spegnere il fuoco, limitando così il rischio di danni maggiori ai mezzi e agli edifici vicini.
L’autore ripreso dalle telecamere
Le indagini sono in corso per individuare chi abbia appiccato le fiamme. Le telecamere di videosorveglianza in via Farini hanno ripreso un uomo, giovane, vestito di scuro, con cappellino e zainetto. Il sospettato si è avvicinato alla parte posteriore dell’auto della polizia, si è accucciato e ha versato del liquido infiammabile con una bottiglietta, lasciandola poi sul posto. Ha acceso il fuoco con un accendino o un accendigas, allontanandosi poco dopo senza correre. L’allarme è scattato alle 22:39 e la sala operativa ha diramato una nota di ricerca per tutte le volanti della zona. Stando a quanto risulta a Nicolaporro.it, l’uomo sarebbe stato catturato.
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Le reazioni dei sindacati di polizia e delle istituzioni
Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, ha dichiarato: “Non si tratta soltanto di un atto vandalico, ma di un gesto deliberato e simbolico contro la presenza dello Stato e contro chi ogni giorno, con dedizione e sacrificio, assicura legalità e sicurezza nelle nostre città”. Andrea Cecchini, del sindacato Italia Celere, ha sottolineato: “La volante incendiata davanti al commissariato Viminale è un segnale brutto, pesante, significativo di un allarme sicurezza sempre più concreto”.Precedenti episodi simili e la risposta delle forze dell’ordine
Nel maggio 2012, davanti al commissariato Viminale, un uomo fu ripreso dalle telecamere mentre appiccava il fuoco a una volante della polizia. In quel caso, le fiamme danneggiarono seriamente anche altri due veicoli. L’autore, di origini palermitane, fu bloccato dagli agenti intervenuti grazie alle immagini di videosorveglianza. L’episodio di giovedì si inserisce quindi in una sequenza già nota alle forze dell’ordine e rafforza le misure di attenzione e controllo nella zona.
“E’ un fatto di estrema gravità – dice Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato – È frutto di un clima avvelenato di costante delegittimazione, criminalizzazione e messa in discussione dell’operato delle forze dell’ordine e, in più, dimostra la spudorata violenza con cui ci si scaglia contro chi, rappresentando lo Stato, viene identificato come nemico da abbattere. L’arroganza dimostrata purtroppo non solo oggi, ma quotidianamente contro chi veste la divisa rappresenta un allarme da non sottovalutare, soprattutto perché avvalorata, quando non addirittura avallata da certi ‘cattivi maestri’ sempre pronti a puntare il dito contro donne e uomini che fanno solo il proprio lavoro al servizio della collettività”. E ancora: “Indipendentemente dalla responsabilità del singolo che ha operato questo gesto criminale – continua – e che ci auguriamo venga chiamato a risponderne con la dovuta gravità, a dar forza alla mano di certi soggetti, lo ribadiamo, è quell’atteggiamento di giustificazionismo di alcuni che tutto ammette e tutto giustifica quando dall’altra parte c’è chi veste la divisa, quasi come se i cittadini dovessero essere ‘difesi’ a tutti i costi dall’operato delle forze dell’ordine, in un assurdo sovvertimento della realtà. Di fronte a chi spende una vita di sacrifici per rappresentare lo Stato, la legge, le Istituzioni e garantire ai cittadini sicurezza e ordine, c’è sempre bisogno di posizioni chiare e nette, non ‘ma’, non ‘però’, ma autentico sostegno all’attività di chi tiene in piedi la democrazia”.
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