Share Nuvole sulla Lingua parole di e sulla meditazione
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By Lia Maria Gariglio
The podcast currently has 46 episodes available.
La religione , così come è generalmente praticata, scrive Alan Watts, si riduce a un tentativo di aggrapparsi alla vita e al mistero che la informa: Dio. Non c'è metodo né tecnica formale per raggiungere l'unione con Dio.
Un cambiamento radicale in noi è sempre possibile, secondo Sharon Salzberg, perché in ogni momento – letteralmente – moriamo e torniamo a vivere, noi e tutta la vita.
Che implicazioni ha adottare un approccio basato sul famoso verso di John Lennon ‘La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti’? Guida completa alle possibili interpretazioni, utili per la propria vita concreta.
Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura
Stefano Bettera ci stupisce accostando il Buddha a Lucrezio, citando un passo di quest’ultimo che ci esorta a stupirci delle cose che consideriamo ordinarie
La meditazione camminata è un camminare verso se stessi, secondo Chandra Livia Candiani, che consente di aprirsi totalmente a quello che c’è, senza alcuno sforzo.
Un invito è una richiesta a partecipare o a occuparsi di un particolare evento. L'evento è la vostra vita. "I cinque inviti" di Frank Ostaseski
Il senso dello stupore, che è tipico dei bambini, tendiamo a perderlo da adulti. Ma può aiutarci questa poesia di Wislawa Szymborska.
La fiera dei miracoli
Un miracolo comune:
Un miracolo normale:
Un miracolo fra tanti:
Più miracoli in uno:
Un miracolo all’ordine del giorno:
Un miracolo alla buona:
Un altro non peggiore:
Un miracolo senza frac nero e cilindro:
Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti:
Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe:
Un miracolo, basta guardarsi intorno:
Un miracolo supplementare, come ogni cosa:
Quando soffriamo, tendiamo a pensare che in quel momento ci sia solo sofferenza e che la felicità appartenga a un altro luogo e a un altro tempo. Spesso ci si chiede: "Perché devo soffrire?"
Questa poesia sulla paura di Joy Harjo, poetessa nativa americana, ci insegna come lasciare andare la paura, a lungo coltivata presso le popolazioni indigene oppresse, e come liberarsene grazie alla disidentificazione.
Ti metto in libertà, mia splendida e terribile
Tu non sei più il mio sangue.
Ti restituisco ai soldati bianchi
Ti metto in libertà, paura, perché continui a tenere
Ti metto in libertà, paura, così non puoi più
Ti metto in libertà
Non ho paura di provar rabbia.
di essere amata, di essere amata, paura.
Oh, mi hai strangolato, ma io ti ho dato il laccio.
Riprendo me stessa, paura. Non sei più la mia ombra.
Ma vieni qui, paura
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