Atene, estate del 405 a.C.
«Nella notte, la notizia del disastro dilagò. Mentre passava di bocca in bocca, il
pianto e il lamento, dal Pireo, attraversavano le lunghe mura giungendo fino in città.
Quella notte nessuno dormì. Piangevano i loro morti, ma ancora più commiseravano
se stessi. L’incubo era di dover patire quello che proprio loro avevano inflitto ai Melii,
strangolati con un assedio e poi schiacciati». Elleniche, Senofonte
Questo il resoconto, essenziale e drammatico, contenuto nelle Elleniche di Senofonte, che
descrive l’ultimo atto della guerra del Peloponneso, ossia della trentennale
contrapposizione tra Atene e Sparta.
La prima, Atene, città talassocratica ed imperiale in ascesa, ma ormai assediata per terra e
per mare ed in procinto di capitolare, e la seconda, Sparta, potenza militare egemone sulla Grecia.
Si tratta di pagine
emblematiche che riprendono tematicamente il lascito dell’opera incompiuta di Tucidide, storico dell’antichità che più di ogni altro si interrogò sulla categoria politica di impero.
Un soprassalto della memoria, una riflessione collettiva, un bruciante e tardivo rimorso sulle sopraffazioni imperiali di Atene, nonché un’analisi delle cause profonde di uno dei conflitti più importanti dell’antichità.
Pagine che lo storico Luciano Canfora commenta e ripercorre con sottilissimo acume, nella
sua incommensurabile opera “La guerra civile ateniese”, un vero e proprio trattato di teoria e pratica politica ancora oggi di sorprendente attualità.
Perché in questo libro c’è tutto.
C’è la categoria politica di imperialismo, che proprio in quegli anni emerge per la prima
volta.
Sono presenti barlumi di teoria dello stato, nell’interrelazione tra l’assetto istituzionale delle
póleis e gli interessi materiali dei ceti cittadini. C’è quindi lotta di classe, nella sua
dimensione nazionale ed internazionale, interpretata alla luce dei conflitti interimperialistici.
E infine c’è la guerra, che già all’epoca si basava su biechi interessi, alleanze, sulla
demonizzazione del nemico e sulla propaganda.
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