Cosa succede quando la letteratura guarda avanti, più avanti della cronaca, più avanti della politica? Succede che tre scrittori italiani tra i più lucidi del dopoguerra finiscono per anticipare con inquietante precisione le derive del nostro presente: una società governata dalla tecnica, dalla burocrazia dell’informazione, da narrazioni sempre più sganciate dalla realtà. Nel suo nuovo libro, La conoscenza amministrata. Calvino, Pasolini, Volponi e la cibernetica sociale, edito da Mimesis, Daniele Maria Pegorari.
Ordinario di Letteratura italiana contemporanea e delegato rettorale alla Biblioteca di Universitas Mercatorum, ci accompagna in un viaggio tra le pieghe più profonde di alcune opere di questi tre grandi autori, mettendo a nudo la loro visione anticipatoria.