Soldi - Il podcast di Affari&Finanza

Gli ultimi dati dei grandi gruppi internazionali del lusso hanno mostrato chiari scricchiolii. Dopo il boom post-pandemia, sembra che la grave crisi d’inflazione globale abbia presentato il conto pure per i portafogli più gonfi. Si tratta di una crisi passeggera o di un cambio strutturale? Un cambiamento importante sta riguardando il modo in cui si consuma il lusso: meno borsette, più esperienze.

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La Volkswagen taglia posti di lavoro, stipendi e fabbriche in Germania. E’ il simbolo di una crisi che attraversa la locomotiva d’Europa, che da faro del Vecchio continente è diventata una zavorra. Cosa sta succedendo alla potenza manifatturiera Ue? Decenni di problemi stanno venendo al pettine tutti insieme: l’ossessione per il pareggio di bilancio ha bloccato gli investimenti, la crisi energetica ha mostrato che l’abbraccio di Putin era mortale, il rallentamento della Cina ha saturato il principale mercato di sbocco. Con la corrispondente di Repubblica, Tonia Mastrobuoni, raccontiamo origini e sviluppi di questo difficile momento storico.

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Il governo Meloni ha celebrato i suoi due anni di governo intestandosi il record di occupati a 24 milioni e il calo del tasso di senza lavoro. Dietro questo fenomeno però c’è un mondo composito. L’invecchiamento della forza lavoro, il raffronto con l’Europa, il rischio precarietà e il famoso mismatch tra domanda e offerta di posti: sono molti gli aspetti che suggeriscono cautela nel festeggiare.

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Sembra una vita fa, ma solo due anni addietro eravamo a ragionare di piani di razionamento per la crisi energetica scaturita dall’invasione russa in Ucraina. Come sta oggi l’Italia per fonti e produzione di energia? Con l’accensione di riscaldamenti entra nel vivo la stagione termica: consigli e suggerimenti per risparmiare ed evitare truffe.

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Il 5 novembre gli americani sono chiamati a scegliere il prossimo (o la prossima) presidente: il mondo intero attende col fiato sospeso, anche Wall Street. Le ricette economiche di Trump e Harris pongono l’alternativa tra economia del profitto e delle speranze, ci racconta il corrispondente di Repubblica, Paolo Mastrolilli. Dopo una campagna faraonica da 16 miliardi di dollari, con i big della finanza e del tech schierati col portafoglio per l’uno e l’altra, la certezza è che il debito a stelle e strisce continuerà a salire: nei prossimi anni, a prendere alla lettera i due programmi, serviranno migliaia di miliardi per realizzarli. Questo “piccolo” particolare preoccupa gli investitori, che intanto studiano quali settori e aziende potrebbero beneficiare di una vittoria Democratica o Repubblicana.

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Nel 2007 nel mondo si consumavano circa 250 milioni di ettolitri di vino. L’anno scorso ne sono stati consumati 221. Negli anni Sessanta in Italia e Francia si bevevano più di 50 milioni di ettolitri ciascuno, ogni anno. Oggi siamo intorno a 20 milioni. I produttori di questa industria così importante devono affrontare molti problemi: il cambiamento climatico, le nuove malattie. Ma soprattutto il cambio di stili di consumo dei più giovani. Ne parliamo con Alessandro Cicognani, giornalista esperto del settore, e con il sommelier Davide D’Alterio, per anni alla storica Enoteca Pinchiorri di Firenze, che ci porta a scoprire le nuove tendenze, ci dice qual è il prezzo giusto per una bottiglia e ci racconta come riconquistare gli “under”.

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La prima Commissione europea a guida Ursula von der Leyen aveva fissato l’obiettivo di essere il primo continente a emissioni zero, per il 2050. Sotto l’insegna del Green deal è andata una miriade di impegni: dalla riforestazione al diritto alla riparazione dei dispositivi elettronici; dalla decarbonizzazione alla finanza sostenibile. Oggi, che von der Leyen è al suo secondo mandato, tutto questo è minacciato dalla richiesta di industrie e governi di frenare la transizione, perché troppo “costosa” per le filiere e le finanze pubbliche. Che ne sarà di questo grandioso piano? Ne parliamo con Giovanna Melandri. E con Diego Longhin guardiamo nel dettaglio uno degli ambiti di maggior dibattito, quello dell’auto elettrica. Che ancora non conquista i consumatori: troppe “ansie“ per prezzi ancora elevati e ricariche difficili. Mentre le case automobilistiche ridimensionano i piani dei nuovi veicoli a batteria e i lavoratori tremano.

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Amazon ha annunciato il ritorno in ufficio, cinque giorni su cinque, per oltre 300mila lavoratori. Una scelta che fa discutere: da big tech sta forse partendo la “restaurazione”, dopo la grande abbuffata di lavoro agile durante la pandemia? In Italia, ci spiega il professor Mariano Corso del Politecnico di Milano, le grandi aziende sono sempre più orientate a modelli ibridi e i dipendenti coinvolti sono tornati a salire. Quando si prova a tornare indietro, come nel caso della Panini, si rischia la rabbia dei lavoratori. Raccontiamo queste tendenze e ci chiediamo: che fine hanno fatto i nomadi digitali? Davvero possiamo andare a fare smart working in giro per il mondo?

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Negli ultimi anni il mercato della seconda mano è diventato sempre più popolare. Ragioni di convenienza, certo, ma anche una scelta di consumo sostenibile. Ma come ragionano le piattaforme? Quali trucchi per posizionarsi meglio con i propri prodotti? E se riusciamo davvero a guadagnare qualcosa, è vero che il Fisco può venire a presentarci il conto?

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Il lingotto è da record. Dietro la corsa del suo prezzo ci sono diverse spinte: dal calo dei tassi ai giovani asiatici che l’hanno comprato a piene mani, arrivando ai fondi che ne replicano l’andamento. Tra mercato fisico e grande finanza, raccontiamo come può un piccolo risparmiatore posizionarsi su questo mercato. Sbirciamo dentro un Compro-oro per vedere come funziona. E ci chiediamo come mai Paesi come la Russia e la Cina ne abbiano fatto scorta nelle loro riserve.

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