Un vuoto ce l’abbiamo tutti.
Ci possiamo girare intorno, caderci dentro fino a perderci o ignorarlo.
Nei momenti più difficili tendiamo a sederci sul bordo del vuoto con le gambe penzoloni e passiamo così davvero tanto tempo.
Pensiamo a quello che non ci hanno dato.
A tutte le volte che ci siamo sentiti incompresi, abbandonati, esclusi.
Facciamo l’elenco delle rinunce e dei colpevoli.
Proviamo a riempirlo a volte.
Ci buttiamo dentro cose e persone, ma sembra non funzionare mai.
Il vuoto resta vuoto.
Ed è un po’ come un postulato in matematica: esiste e basta.
E non lo possiamo riempire.
È il nostro punto di partenza per creare le cose.
Se pensi alle cose migliori che hai fatto, probabilmente esse vengono esattamente dopo un periodo passato a guardarti il vuoto.
Il vuoto non lo puoi cambiare.
Ma intorno al vuoto c’è tutta la tua vita.
Quella, la puoi cambiare.